La ricetta di D’Alema per il Pd se vuole spaccare l’alleanza Lega e M5S

Foto: © Imagoeconomica, Rocco Pettini

I Democrat di Nicola Zingaretti (e Matteo Renzi) potrebbero votare sì al Tav unitamente al Carroccio di Matteo Salvini. Isolando i Cinque Stelle e provocandone la reazione. Come fece un certo Massimo D’Alema con Umberto Bossi e Lamberto Dini.

A questo punto davvero non si capisce per quale motivo stanno al Governo insieme. Sulla vicenda del Tav (Treno Alta Velocità) lo strappo si è consumato definitivamente. La battaglia “contro” dei Cinque Stelle ha provocato la durissima reazione della Lega. I capigruppo a Camera e Senato, rispettivamente Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, hanno detto: “Se per i 5 Stelle la Tav è un delitto, uno spreco, un crimine, un regalo a Macron e al partito del cemento, che ci stanno a fare in un Governo che la realizzerà? Se vogliono possono dimettersi, nessuno li obbliga”.

Altrettanto dura la replica del Movimento Cinque Stelle:  “Dalla Lega fanno i bulli sulla Tav coprendosi dietro ai numeri di Pd e Berlusconi. Se ogni forza politica votasse per sé passerebbe la mozione M5S. Solo votando insieme Lega e Pd oppure Lega e Forza Italia passerebbe la loro mozione. Lo dicano ai cittadini, dicano che dopo il famoso patto della crostata ora se n’è siglato un altro di patto, quello del cemento, da parte di tutti i Partiti italiani, per regalare 2 miliardi di euro delle tasse degli italiani alla Francia di Macron”. 

Come se non bastasse, sul Blog delle Stelle, all’indomani nelle nuove manifestazioni di protesta in Val di Susa, il Movimento ha stroncato la realizzazione dell’opera. Così: “Non ci si può immolare in nome del Pil sull’altare degli sprechi. Anche un incidente stradale aumenta il Pil, perché l’ambulanza consuma benzina, la spesa sanitaria aumenta e i veicoli distrutti dall’incidente magari devono essere riacquistati. Non per questo dobbiamo promuovere politiche che aumentino gli incidenti stradali. Non possiamo accettare che miliardi di euro di soldi degli italiani siano sperperati per un’opera che non serve a nulla, non possiamo non opporci con tutte le nostre forze. Pensate se potessimo spendere questi miliardi per aumentare le pensioni dei disabili, per costruire asili nido, per aiutare i pendolari italiani. Niente di tutto questo: per il partito del cemento la priorità è bucare una montagna e portare nel 2035 le merci da Torino a Lione con le tecnologie di 16 anni prima! Una follia assoluta”.

In questo contesto cercherà di inserirsi il Pd di Nicola Zingaretti ma pure di Matteo Renzi, che controlla i gruppi parlamentari. Perché se le due coordinate sono quelle del “no” ai Cinque Stelle e di provare  disarticolare la maggioranza, allora i Democrat non hanno altra strada che votare con la Lega per dire sì al Tav Italia-Francia. Come fece Massimo D’Alema, quando, alleandosi con Umberto Bossi e sostenendo Lamberto Dini presidente del consiglio, disarcionò Silvio Berlusconi.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright