La rivincita di Pasquale: a gennaio nel mirino ed a giugno in trionfo

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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A gennaio era sulla graticola. Il coordinatore di Forza Italia del Lazio Claudio Fazzone lo aveva messo nel mirino, era pronto ad impallinarlo commissariando il Coordinamento provinciale di Frosinone per mandare un segnale a Mario Abbruzzese. A Roma aspettavano la sconfitta alle elezioni comunali di ieri per poter procedere all’elimninazione politica di Pasquale Ciacciarelli.

Hanno dovuto rinviare la sua fucilazione politica. Si sente più tranquillo?
«Non sono mai stato preoccupato. Il giorno successivo al turno di ballottaggio per molti è quello della delusione; per altri è quello della soddisfazione. Per me è il giorno della consapevolezza di aver lavorato bene».

A Cassino e Sora avete vinto. Ad Alatri avete mandato un segnale politico altrettanto forte. A Latina e Terracina non passa la strategia di Fazzone.
«Ciò che è più importante è il segnale politico che abbiamo dato: quando il centrodestra non litiga e si schiera compatto e con persone credibili è vincente e convincente. In provincia di Frosinone lo abbiamo dimostrato concretamente a Cassino e Sora dove abbiamo conseguito due vittorie strepitose. Vale anche per il resto del nostro Paese».

Non dica che si aspettava questi risultati…
«Anche i gufi devono farsene una ragione!»

Ad Alatri però non avete eletto il sindaco: lì la formula non ha funzionato?
«Eravamo certi che solo con questa formula avremmo potuto vincere e lo avremmo fatto anche ad Alatri se anche li, come noi avevamo suggerito, avessimo schierato un candidato unitario per tutto il centrodestra».

Iannarilli ha festeggiato offrendo champagne nel momento in cui Giuseppe Morini del Pd è stato confermato sindaco, sconfiggendo il candidato di centrodestra Enrico Pavia: ha spiegato che festeggiava la sconfitta di quelli che non l’avevano appoggiato.
«In questo momento non parlo di queste cose: c’è il Coordinamento Provinciale per farlo: è quella la sede nella quale fare l’analisi del voto».

Quanto ha pesato Mario Abbruzzese in questi risultati?
«Possiamo dire che gli scettici sono serviti, e che la linea politica di Forza Italia portata avanti dal sottoscritto, in qualità di coordinatore provinciale del Partito, e dall’onorevole Abbruzzese, insieme ai quadri dirigenti ed ai tantissimi iscritti della provincia, è stata vincente. Su questi risultati si potranno costruire ulteriori successi. Vede Direttore, credo che queste due considerazioni siano incontestabili: le scelte politiche del nostro Partito in provincia sono state premiate dagli elettori, ed i nostri detrattori devono prenderne lezione; il popolo italiano vuole che il Governo Renzi vada a casa».

Pensa che le sconfitte di Cassino e Sora siano un preavviso di sfratto per il premier?
«I risultati di Cassino e Sora, messi insieme agli altri pessimi, disastrosi risultati del Pd in ogni lato del Paese, dicono che un preavviso di sfratto è stato inoltrato. E’ partito dalle città della nostra provincia come Cassino e Sora ma anche da Roma, Torino e tante altre. Sono segnali di insoddisfazione verso il Governo Renzi, segnali che attraversano tutto il Paese, tutti gli strati sociali e tutte le componenti politiche».

A voi cosa hanno chiesto gli elettori, con i risultati di Cassino e Sora?
«Ci hanno chiesto di continuare a percorrere la strada del cambiamento ma anche del buongoverno. Questo è quello che chiedono i cittadini che ancora sono vicini alla politica.
Il nostro compito deve essere anche quello di restituire alla politica il ruolo che gli compete recuperando le forti sacche di astensionismo e di populismo che caratterizzano le varie tornate elettorali».

Parla di Politica ma a Sora vi è stato chiesto di far sparire dalla scheda il simbolo di Forza Italia: è la stessa cosa che a Ceccano ha consenbtito a Roberto Caligiore di vincere. I Partiti si stanno sciogliendo
«La politica ha perso credibilità e la stessa politica deve assumersi la responsabilità di recuperarla attraverso affidabilità, buongoverno e concretezza. Il nostro Paese ha bisogno di risposte chiare ed immediate ai problemi dello sviluppo e dell’occupazione, della famiglia e della società, dell’ambiente e della viabilità, per finire con la tutela del made in italy e della sicurezza pubblica. I governi di centrosinistra su queste tematiche hanno fallito clamorosamente, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Noi proveremo a riprendere compatti anche in provincia di Frosinone la strada della ripresa grazie all’impegno dei tantissimi giovani che, mai come in passato, si sono e si stanno avvicinando al nostro Partito».