La rivolta di Naretti che poco ha di politico

Come va letta la lettera di Pierino Naretti e Guglielmo Rosatella che prendono le distanze dal sindaco. Non può essere ribellione nel nome di Forza Italia: il sindaco è il sub coordinatore provinciale. E' una situazione ancora più pericolosa. Ecco perché

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Almeno per ora, non è un’uscita dalla maggioranza. Ma potrebbe diventarlo, se le cose in maggioranza non dovessero cambiare. Torna a far discutere la posizione del consigliere comunale di Forza Italia ad Anagni Pierino Naretti. Che diventa, di fatto, indipendente. Annunciando che, da ora in poi, il suo voto non è più scontato.

Non proprio un passaggio in minoranza clamoroso come quello di Alessandro Cardinali nei giorni scorsi, ma qualcosa che gli assomiglia parecchio. (Leggi qui Cardinali innesca l’effetto domino sul governo Natalia).

Sindaco accentratore

DANIELE NATALIA

Naretti, dopo aver riconsegnato le deleghe che gli erano state concesse nell’ultimo rimpasto (strade di piano e rotatorie) era stato descritto come molto risentito nei confronti del sindaco Natalia.

Il documento rilasciato nelle ore scorse punta il dito contro il sindaco. Lo accusa di non dare spazio in giunta: non tanto al consigliere Naretti, ma al Partito di Forza Italia. Che lo aveva indicato, a suo tempo (e non in modo unanime, secondo qualcuno) come candidato a sindaco.

La polemica è esplosa con una nota congiunta Naretti-Rosatella (il responsabile locale di Forza Italia). I due non le hanno mandate a dire al sindaco. Una nota a quattro mani per dire poche cose, ma molto chiare. 

  1. Che è merito di Forza Italia l’arrivo di Natalia sullo scranno di primo cittadino. Infatti, nel 2018, la candidatura Natalia venne «formulata proprio da Forza Italia attraverso il suo responsabile politico del territorio, Generale Guglielmo Rosatella».
  2. Che Naretti e Rosatella rimarranno in maggioranza (almeno per ora); ma non «a scatola chiusa»; anzi, che da adesso in poi il consigliere di Forza Italia (ovvero Naretti) «agirà, dopo attento studio delle documentazioni, secondo scienza e coscienza e sempre nel superiore interesse della città e dei cittadini». Un modo delicato per dire che il voto garantito di Naretti non c’è più.

Sottovalutati dal sindaco

Pierino Naretti (a destra) con il consigliere Valeriano Tasca (Foto: Ettore Cesaritti)

Il problema, ha fatto sapere il duo ribelle, è che ad Anagni Forza Italia ha un peso importante600 voti di cui 200 preferenze personali al consigliere eletto»); un peso che però il sindaco «non ha mai voluto riconoscere»; dando incarichi di maggiore rilievo a liste con meno voti, ma che «esprimono assessori e consiglieri carichi di deleghe e non solo». A Naretti invece, solo scartine. Deleghe che sono state, all’inizio, accettate solo «per quieto vivere e per amor di pace»; ma sono di fatto «misere»; degli «insiemi vuoti».

Ecco perché Naretti e Rosatella hanno deciso di strappare. Da ora in poi rimarranno a guardare, da indipendenti. Confidando che «il sindaco trovi l’illuminazione sulla via di Damasco». E che non abbia più verso Forza Italia un «atteggiamento irriverente». Perché il rispetto «si esprime a fatti e non a parole».

La chiave di lettura

Ineccepibile. ma con un solo dubbio. Il sindaco Daniele Natalia non è anche uno dei tre sub coordinatori provinciali di Forza Italia?

È proprio questo dettaglio a far cadere tutto il ragionamento politico di Pierino Naretti. Lasciando immutato però quello amministrativo. Perché se critica il sindaco di Anagni accusandolo di «atteggiamento irriverente» verso Forza Italia è perdente: perché è Natalia a rappresentare il Partito e non solo tra le mura di Anagni ma su tutto il territorio provinciale.

Se la critica è amministrativa allora per il sindaco si apre un fronte. Perché è Naretti, con il suo consenso e quello di Rosatella, a mettere in discussione le scelte. Ed in questo caso non c’è appartenenza politica che tenga.