La rivolta nel centrodestra parte da Cassino: ma con fucili carichi a salve

Cassino è diventata la capitale della “rivolta” nel centrodestra.

Nel Nuovo Centrodestra il consigliere provinciale Massimiliano Mignanelli non ci sta e si dice pronto a scatenare l’inferno nei confronti del coordinatore regionale Alfredo Pallone. Nelle settimane scorse ha tentato una prima sortita chiedendo l’appoggio del ministro Beatrice Lorenzin, scoprendo però che le polveri dei suoi fucili erano a salve: tra una poppata e l’altra ai suoi bebé, la ministra che conobbe Massimiliano ai tempi del Movimento Giovanile Azzurro (tanti anni e tanti chili fa) ha risposto “Ti prego, non alimentare rotture proprio adesso, siamo in una fase delicata e non possiamo permetterci colpi di testa”. Ora potrebbe rinsaldarsi l’asse con l’ex consigliere regionale Annalisa D’Aguanno.

 

 

Proprio la loro alleanza nei mesi scorsi aveva fortemente irritato Alfredo Pallone, che allora aveva deciso di puntare su Andrea Amata. Era accaduto quando Mignanelli si era presentato con la D’Aguanno ad un vertice con Antonio Pompeo e Francesco Scalia: a Ferentino, presso il locale Il Giardino. Pallone lo interpretò come una mancanza di fiducia. Perché è noto che Annalisa ha solide frequentazioni con Roberta Angelilli, l’altra coordinatrice regionale del Ncd nel Lazio.
Ma le cose potrebbero cambiare presto in Ncd. Mignanelli potrebbe essere la testa di ponte cassinate di una ribellione che coinvolgerebbe anche il capoluogo: confida nel fatto che a Frosinone il segretario cittadino Gianfranco Pizzutelli è intenzionato a prendere le distanze dopo la fortissima delusione in merito alle nomine al Consorzio Asi, dove gli è stato preferito Luca Sellari, di Forza Italia.

Restando a Forza Italia, in vista delle elezioni comunali, Gabriele Picano sta contestando la linea del consigliere regionale Mario Abbruzzese per le prossime elezioni comunali a Cassino. Dicendo ai suoi che in questo modo si perde, come è successo a Ceccano, Alatri, Anagni, Veroli.
Dal fortino di Abbruzzese qualcuno si lascia scappare: “Forza Italia è sempre stato un partito fortemente leaderistico e adesso non è cambiato. In provincia comanda chi è il braccio destro di Antonio Tajani: prima Antonello Iannarilli, poi Alfredo Pallone, quindi Mario Abbruzzese. Possono “incazzarsi” quanto vogliono. Uscire da Forza Italia? E per andare dove? Da Salvini?”.