La rotta di Cellitti: “Condividere il nome per vincere”

Bene le Primarie per scegliere il candidato sindaco di Ferentino, meglio una sintesi politica che generi un campo largo e solido. Mario Cellitti in sintonia con la proposta di Virgili e Pizzotti

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

Il campo si allarga, la proposta prende piede. Al fronte delle primarie per scegliere il candidato sindaco di Ferentino, sta iniziando ad affiancarsi un fronte che punta invece ad andare oltre le Primarie. Ed arrivare ad una sintesi politica. A lanciare la proposta nei giorni scorsi è stato l’assessore Giuseppe Virgili, sostenendo il concetto ‘bene le primarie, meglio la sintesi politica che le renda superate‘. Un concetto che non dispiace affatto ad una delle figure chiave nel fronte dell’ex bi sindaco Antonio Pompeo: quella dell’avvocato Mario Cellitti. (Leggi qui: Le mosse di Pizzotti e di Virgili per archiviare Pompeo).

Il peso di Cellitti

Mario Cellitti ed Antonio Pompeo

Non è un nome qualunque quello di Mario Cellitti. Quarantuno anni, penalista, è il vicesindaco di Sgurgola, dove è stato il più votato con 151 preferenze. Vive e fa politica nel piccolo centro ciociaro da circa cinque anni: ma è anche un fedelissimo dell’ex sindaco di Ferentino Antonio Pompeo ed è uno dei leader dell’associazione Fare Futuro: il tink tank di Ferentino che ad ogni elezione gioca un ruolo centrale nella definizione dei programmi. E delle candidature.

Una carriera politica iniziata da giovanissimo. Dopo anni nei circoli, nel volontariato e nell’associazionismo, viene schierato alle Elezioni Provinciali con Gianfranco Schietroma candidato presidente. Raccoglie 392 voti. Nel 2013 viene nominato assessore esterno alle Attività Produttive al comune di Ferentino dall’allora sindaco Piergianni Fiorletta. Una carica ricoperta per pochi mesi in quanto nello stesso anno si tengono le elezioni Comunali del centro ernico. Mario Cellitti si candida con il centrodestra ed è il primo degli eletti con 299 preferenze. Passa però subito con Antonio Pompeo che nel 2013 diventa per la prima volta volta sindaco.

Resta consigliere comunale per 5 anni fino al 2018. Si ricandida sempre a Ferentino come consigliere sfiorando l’elezione con 309 voti nella lista ideata da Amedeo Mariani arrivando secondo dietro ad Alessandro Cellitti Zunda, unico eletto. A Mario Cellitti spetterebbe l’assessorato che poi finisce ad Angelica Schietroma per via delle quote rosa.

Anche nelle prossime elezioni sarà in campo. Non in prima persona.

Buone le Primarie, meglio l’intesa

Antonio Pompeo e Mario Cellitti

Stavolta non sarò candidato in prima persona. Ho preso un impegno con il mio elettorato di Sgurgola che voglio portare nel migliore dei modi a termine. Ma sarò in prima linea per sostenere la candidatura di un giovane collega del mio studio Matteo Pennacchia su cui ho deciso di puntare. In lui mi rivedo e, credo che abbia tutte le carte in regola per affrontare questa sua prima esperienza politica. In questo modo non andrà disperso tutto il lavoro che fino ad oggi ho fatto nel mio paese di origine” ha spiegato Mario Cellitti.

Si è concluso il ciclo di Antonio Pompeo oppure lei vede un ruolo per l’ex sindaco?

Penso che le elezioni Regionali di una settimana fa abbiano parlato in maniera chiara. I 15mila voti di Antonio Pompeo sono la conferma che una parte molto ampia di questo territorio crede nella sua idea di Partito e di amministrazione. Non penso che il suo lavoro si fermi qui. Sono sicuro che continuerà a impegnarsi per la nostra comunità“.

Quale è la sua ricetta per individuare il candidato sindaco di Ferentino?

Non esiste una “ricetta” per individuare o diventare il sindaco di una comunità. Di sicuro le “elezioni primarie” possono rappresentare uno strumento per il riequilibrio della rappresentanza politica. Soprattutto di genere. Dovrebbero parteciparvi coloro che hanno già maturato una esperienza come amministratori della cosa pubblica“.

La coalizione di centrosinistra opposta a Pompeo ritiene che le Primarie siano lo strumento migliore per indicare il candidato. Lì ci sono nomi come l’ex sindaco Fiorletta, l’ex vicesindaco Luigi Vittori, Gargani e Bacchi. Ma nelle ultime ore hanno preso posizione il presidente del Consiglio Comunale Claudio Pizzotti e l’assessore Giuseppe Virgili, che vedrebbero meglio una sintesi politica. Lei cosa ne pensa?
Giuseppe Virgili

Alla maggior parte di loro mi lega una forte amicizia oltre che un percorso politico di crescita fatto insieme. Chi più chi meno, ha maturato esperienza nell’amministrazione di Ferentino. Rispetto le posizioni e vedute di ognuno e credo che una sintesi potrebbe dare luogo ad una coalizione vincente”.

Chi dovrebbe promuovere quella sintesi e quando?

Credo che i tempi siano maturi. Se avverrà, sarà già nelle prossime ore. L’esperienza ci dice che già nel passato la sintesi politica ha prodotto eccellenti risultati. Chi vuole il bene della propria terra, deve avere il senso della prospettiva futura. Noi di Fare Futuro, vogliamo che la politica unisca e continui a dare forza a questa città. Dobbiamo continuare a dare forza ad un territorio, che ha bisogno di certezze“.

Siamo già in campagna elettorale per le Comunali: come sta andando?

Riteniamo che la città di Ferentino stia rispondendo positivamente. C’è la percezione che stiamo intraprendendo un’avventura straordinaria, un’alchimia, una miscela esplosiva, che detonerà nel cuore di chi crede un questo sogno“.

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