La rottura di Salera: “Il Pd non si sta comportando bene con noi”

Scontro frontale tra il sindaco di Cassino ed i vertici provinciali del Pd. In una nota, il suo portavoce parla di 'gesti ostili al limite della provocazione'. Punta il dito sui recenti incarichi affidati ad esponenti Dem lontani dal sindaco. Prende corpo l'ipotesi della Terza Via, una componente alternativa a Pensare Democratico e Base Riformista

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Largo, ma non larghissimo. Anzi: a ben vedere è piuttosto stretto il “Campo” che si va delineando nel Centrosinistra di Cassino in vista dei prossimi appuntamenti elettorali del 2023: le Regionali e le Politiche. E poi del 2024 quando si andrà al voto per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Cassino.

A spiegare che bisogna attendere per avere il “Campo Largo” sono proprio il Pd e Pop, il movimento della consigliera regionale Marta Bonafoni che ha tra i fondatori anche l’assessore alla Cultura del Comune di Cassino, il braccio destro del sindaco Enzo Salera: Danilo Grossi.

Il campo può attendere

Bonafoni e Grossi
Danilo Grossi con Marta Bonafoni

È bene allargare il campo, ma prima – spiegano Pd e Pop in una nota diramata dopo l’incontro che si è svolto nei giorni scorsi – va rinforzato e rilanciato il rapporto con le tante persone che hanno creduto in questa amministrazione. Con coloro che si sono candidati o messi a disposizione. Con quella società civile fondamentale nella vittoria di Enzo Salera e di tutto il centrosinistra. Una rivendicazione di coesione quella della maggioranza Salera, con la consapevolezza di far parte di una maggioranza di centrosinistra riformista basata sulle idee”.

All’incontro hanno preso parte il segretario del Partito Democratico di Cassino Romeo Fionda, il presidente del circolo Sergio Marandola, i coordinatori locali di Pop Claudio Donatelli e Alberta Valente. E appunto l’assessore Comunale Danilo Grossi, coordinatore regionale del Movimento.

Gli esponenti di POP hanno sostenuto che insieme alla costituzione di un tavolo politico con partiti e movimenti, si dovrà impostare un percorso di rilancio. Perché Cassino esce ora da una pandemia che ha costretto a rivedere i progetti, ricalibrare le priorità, ridisegnare l’orizzonte amministrativo. Pop chiede al Pd ed agli altri potenziali alleati del Campo Progressista di riposizionare i progetti di inizio consiliatura e sospesi per combattere la battaglia contro il Covid.

Il gruppo considera la prossima consiliatura come quella della definitiva fioritura di Cassino: “perché sarà finalmente fuori dal dissesto e pronta a concludere i tanti progetti iniziati in questi anni”.

Campo stretto e senza ponti

La commemorazione di Ciaculli senza il sindaco

Il Pd ha di fronte un compito che sarebbe arduo anche per i diplomatici dell’Onu. Perché è evidente la necessità politica di allargare il centrosinistra: la seconda città della provincia di Frosinone, la prima per dimensione tra quelle amministrate dal centrosinistra, non può ignorare la linea indicata dal Segretario nazionale Enrico Letta. Ma altrettanto è evidente la ritrosia del sindaco Enzo Salera ad allargare il perimetro ad un’area che non sia di sua totale fiducia e con la quale non ci sia la più completa sintonia.

Nell’incontro con il Pd non si è fatto cenno all’allargamento del campo. Tutt’altro. A dimostrazione del clima di netta chiusura c’è la commemorazione avvenuta nei giorni scorsi a Caira. Quella che ha ricordato la strage di Ciaculli in cui morì il carabiniere Marino Fardelli, fratello dell’ex assessore comunale Cesare Fardelli, storico presidente della Società Ambiente.

A quella commemorazione il sindaco Enzo Salera non si è fatto vedere. Se fosse andato si sarebbe trovato al fianco del consigliere comunale Luca Fardelli e del consigliere regionale Mauro Buschini. Ma con entrambi i rapporti si sono incrinati: ha dunque preferito partecipare alla conferenza stampa in cui si presentava l’edizione 2022 del “Bosco della favole”. A Caira ha mandato la Presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo.

Muri alti

Luca Fardelli e Sara Battisti

Quando si snobba un proprio concittadino ucciso dalla mafia nel giorno del ricordo, quel qualcuno merita quello che merita. Pessimo esempio, pessima persona” ha commentato con amarezza il difensore civico della regione Lazio Marino Fardelli, che porta lo stesso nome dello zio ucciso a Ciaculli.

I rapporti tra il consigliere comunale Luca Fardelli (fratello di Marino, anche lui nipote del carabiniere) ed il sindaco Salera si sono nuovamente incrinati.

Il primo cittadino si sente accerchiato dalle manovre dei vertici del Pd provinciale, in particolar modo di Pensare Democratico, la componente di Francesco De Angelis, del vice segretario regionale Sara Battisti e del coordinatore della maggioranza Zingaretti Mauro Buschini.

C’è Sara Battisti dietro la nomina di Sarah Grieco come portavoce provinciale de “Le Democratiche”; è Sarah Grieco non si è candidata a sostegno di Salera nelle scorse elezioni, nonostante l’impegno preso quando partecipò alle primarie. Porta il timbro di Mauro Buschini la nomina di Marino Fardelli a difensore civico della regione Lazio; e Fardelli preferì dimettersi da Segretario cittadino del Pd piuttosto che avallare le Primarie poi vinte da Salera, lui preferiva che il candidato fosse l’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone.

Il Partito non si sta comportando bene

Mauro Buschini ed Enzo Salera

Enzo Salera lo ha capito bene, per questo motivo intende riequilibrare i rapporti nel Pd. “Il Partito non si sta comportando molto bene con me” si era lasciato sfuggire poco prima delle amministrative.

Dopo il ballottaggio di Frosinone che ha decretato la terza vittoria di fila del centrodestra, il sindaco Salera ha lanciato l’ipotesi di costruire una Terza Via con i sindaci del Cassinate, una componente alternativa a quelle di Antonio Pompeo e Francesco De Angelis. Si starebbe già studiando la candidatura di esponenti dell’amministrazione comunale di Cassino alle prossime Regionali: come azione di disturbo nei confronti di Buschini e Battisti. (Leggi qui: Pd, la Terza Via di Enzo Salera).

Il primo cittadino non rilascia dichiarazioni su questa ipotesi. Ma dal Municipio filtra una nota a firma di Mario Costa, già vicesindaco di Cassino ai tempi di Petrarcone ed oggi fedelissimo di Enzo Salera. È il termometro di quel che sta accadendo. Per essere chiari – dice Costa – occorre ricordare che da queste parti del sud provinciale, non sono passate inosservate, anzi non si sono digerite affatto alcune mosse ostili venute da quel vertice frusinate”.

Gratificati, ostili, provocatori

A cosa si riferisce Costa? “Alle immeritate “gratificazioni” con incarichi di peso e qualcuno profumatamente retribuito. Dato proprio a quelli che hanno remato contro nel momento della tempesta elettorale. Insomma, contro Salera, e contro il Pd stesso, in violazione peraltro della vincolante regola delle Primarie. Se fosse dipeso da costoro, Salera oggi non sarebbe il sindaco di Cassino”.

Per Mario Costa non è tempo di pacificazioni, non è tempo di allargare il Campo. “Le regole del partito dove le mettiamo? Valgono solo per i fessi? Ma si rende conto il “Vertice” che certe loro operazioni hanno finanche uno spiccato carattere provocatorio?”.

Infine, la stoccata che traccia un solco ancor più divisivo. “Si tenga presente il monito di Marzi: il Pd, che ha perso il contatto con la sua base, deve pensare ad una nuova classe dirigente. Sì, una classe dirigente che– dice Costa – sappia guardare non solo al Frusinate e non abbia a cuore come obiettivo primario, se non proprio esclusivo, la propria carriera”.