La Saf inciampa sul bilancio. Muro dei sindaci (di C. Trento)

Slitta l’approvazione del documento contabile. Il nodo è quello del conguaglio per l’aumento tariffario. Assemblea sospesa e ora delegazione a Roma

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Slitta l ’approvazione del bilancio della Società Ambiente Frosinone. Tecnicamente l’assemblea resta aperta, ma nella sostanza verrà riconvocata il 20 luglio. Il motivo? Ieri, seppure in seconda convocazione, non c ’erano i numeri per il via libera al documento contabile. Né sul piano tecnico, né soprattutto su quello politico. Anzi, se fosse stato messo in votazione, probabilmente sarebbe stato bocciato. E allora si è deciso di prendere tempo per cercare una soluzione, che però è complicata.

 

La grana retroattiva

Che sarebbe stata una giornata complessa lo si è capito dall ’inizio, quando all ’appello hanno risposto 57 dei 91 soci. Ne mancavano cioè 34. Tanti. Troppi.

Poi, quando si è entrati nel merito della questione, è emerso immediatamente il problema: il rincaro tariffario per il conferimento dei rifiuti presso l ’impianto Saf di Colfelice, disposto dalla Regione Lazio.

Come è noto, si è passati da 102,94 a 138,68 euro a tonnellata. Un aumento di circa il 30%, già scattato per il 2018.

Il nodo è costituito dagli arretrati, considerando che la disposizione è retroattiva. Si tratta cioè di determinare l’aumento anche per gli anni 2015, 2016 e 2017.

 

La proposta Migliorelli

Lucio Migliorelli ha avanzato una proposta, dicendo: «Intanto approviamo il bilancio, poi nel 2019 affrontiamo il tema degli arretrati, che comunque è mia intenzione spalmare in 72 rate».

Ma non c ’è stato niente da fare, anche e soprattutto perché diversi sindaci di centrosinistra erano pronti a votare no al bilancio. Lo conferma una nota del sindaco di Paliano Domenico Alfieri (peraltro segretario reggente del Pd), il quale ha scritto: «Come Amministrazione non voteremo mai un bilancio Saf che prevede la retroattività dell’aumento delle tariffe per il conferimento dal 2015 ad oggi».

A quel punto il presidente della Provincia Antonio Pompeo, che aveva fiutato immediatamente l’aria, ha deciso di accelerare sul versante di una sospensione per il rinvio. Altrimenti il bilancio sarebbe stato bocciato, considerando che diversi sindaci non volevano neppure far iniziare la seduta.

Pompeo ha trovato una sponda importante in Enrico Pittiglio, sindaco di San Donato Valcomino. Alla fine proprio una battuta di Enrico Pittiglio è stata indicativa: «Attenti all’asse Pompeo-Pittiglio: avversari quattro anni fa, alleati oggi».

 

In calcio d’angolo

Quindi è stata chiesta una sospensione della seduta. D’accordo gli esponenti del centrodestra. Anche perché Adriano Piacentini (che rappresentava il Comune di Frosinone) ha sollevato un altro problema. Rilevando: «Che senso ha approvare oggi il bilancio se poi diversi Comuni sono pronti a presentare ricorso contro gli aumenti tariffari?».

Nel corso della riunione successiva alla sospensione Antonio Pompeo ed Enrico Pittiglio hanno detto al centrodestra che nonsi può condividere l ’impostazione in sede di consiglio di amministrazione e poi salire sulle barricate in assemblea.

Gli esponenti del centrodestra hanno ribattuto che l ’aumento retroattivo delle tariffe costituisce una stangata sia per i Comuni che per le famiglie. Piacentini ha affermato che la strada da percorrere è quella di andare con una delegazione a Roma per chiedere alla Regione Lazio di coprire la cifra relativa agli arretrati.

Alla fine è stato deciso proprio questo.

 

La dichiarazione finale

La Saf ha affidato ad un comunicato stampa la sua posizione.

Testuale: «L’assemblea dei soci Saf, convocata e riunita in data odierna per l’approvazione del bilancio e la presentazione del piano industriale, è stata aggiornata al prossimo 20 luglio. Nel frattempo una delegazione composta dal presidente della Provincia, dal Comune di Frosinone, dalla Saf e da altri sindaci soci, chiederanno un incontro presso la Regione Lazio per verificare la situazione del conguaglio tariffario 2015-2017. L’assemblea, all’unanimità, ha concordato che non sono in discussione i documenti presentati – bilancio e piano industriale– ma di avviare una verifica sulla retroattività della tariffa».

Non si è affrontato quindi il secondo punto all ’ordine del giorno, quello del piano industriale 2018-2022, quello relativo all ’ipotesi di ammodernamento dell ’impianto di Colfelice. Alla fine si è tornati al punto di partenza in una sorta di ciclo dell ’eterno ritorno.

In realtà il punto è semplice: senza gli introiti derivanti dagli aumenti tariffari, i conti della Saf reggono? È a questa domanda che va data una risposta in sede di assemblea dei soci.

 

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