La scelta di Alessia ed i delicati equilibri in Fratelli d’Italia

C'è un sottile gioco di equilibri in Fratelli d'Italia dietro alla decisione di Alessia Savo se dimettersi o restare anche Consigliere comunale di Frosinone

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Che il Partito della premier Giorgia Meloni viaggi con il vento in poppa è testimoniato dai numeri. Da quelli dei sondaggi più recenti come quelli delle urne: che a settembre le hanno spianato la strada verso Palazzo Chigi, che a febbraio le hanno consegnato la Regione Lazio.

I numeri delle Politiche e delle Regionali nella città di Frosinone sono altrettanto inequivocabili. Nel capoluogo Fratelli d’Italia ha ottenuto 4.438 voti di lista, pari al 29,91%, dei consensi; che rendono FdI il primo Partito in assoluto in città.

Alle Regionali, Frosinone è stata incisiva nell’elezione dei due Consiglieri regionali eletti alla Pisana: Daniele Maura con 12.488 voti complessivi in tutta la provincia e Alessia Savo con 11.824

Ma sono ancora più indicative le preferenze riportate dai singoli candidati di FdI a Frosinone. Qui Alessia Savo ne ha ottenuti 1.540 mentre alle sue spalle Daniele Maura ne ha presi poco più della metà e cioè 741 preferenze. Poco più distanziato c’è l’ex presidente della Provincia Antonello Iannarilli con 701 voti, seguito da Gabriele Picano con 478. Chiudono Nadia Belli con 97 e Simona Castagna con 20.

Proprio sulla neo eletta Consigliera Regionale (già sindaco di Torrice e attualmente consigliere comunale di Frosinone) si stanno definendo in queste ore delicati equilibri all’interno del Partito.

Gli incastri legati ad Alessia

Alessia Savo e Francesco Rocca

Innanzitutto una doverosa premessa. L’intero Gruppo consiliare FdI di Frosinone, (con una sola eccezione) ed entrambi gli assessori presenti nella Giunta Mastrangeli Fabio Tagliaferri e Simona Geralico, hanno fatto campagna elettorale e sostenuto con grande convinzione Alessia Savo. Contribuendo alla sua elezione in Consiglio Regionale. I numeri su Frosinone sono li a testimoniarlo: più del doppio dei voti rispetto a Maura.

Quale consigliere non l’ ha sostenuta né ha voluto nemmeno sentito parlare di fare l’abbinata (uomo-donna) con la Savo? A Frosinone lo sanno tutti: il consigliere comunale Sergio Crescenzi ha scelto di sostenere Gabriele Picano.

Scelta legittima. Allora dove starebbe il problema? È del tutto politico: sta nel fatto se Alessia Savo decide di dimettersi da consigliere Comunale a Frosinone oppure no. E non è la stessa cosa. Se si dimette, subentrerebbe in aula il primo dei non eletti, il promotore finanziario Marco Ferrara.

Il problema chiamato Ferrara

Sergio Crescenzi in Aula a Frosinone

Già consigliere comunale di Frosinone nella scorsa consiliatura con Nicola Ottaviani sindaco. Marco Ferrara però non è tipo da essere omologato o regimentato dalle logiche di Partito. Nella scorsa consiliatura è diventato famoso per essere sempre il primo, durante le sedute consiliari del “question timead interrogare, sistematicamente, la propria maggioranza. Caso forse unico in Italia. (leggi qui: Il consiglio comunale affonda nel question time).

Ferrara è notoriamente un battitore libero. Negli anni scorsi ha creato più di qualche imbarazzo: una volta anche su scala nazionale, postando la celebre foto del cancello di Aushwitz e mettendolo in relazione ai vaccini anti covid. (Leggi qui: Consigliere posta Auschwitz: “Il vaccino rende liberi”. Caso nazionale).

Una volta che dovesse rientrare in Consiglio Comunale non è detto che sarebbe pronto ad immolarsi per la causa del Gruppo consiliare senza rappresentarne l’anima critica. Ed a quel punto le anime critiche a Frosinone sarebbero due: Crescenzi ed appunto Ferrara.

Un assessorato per Alessia

Questa circostanza potrebbe alla lunga indebolire la nuova “sensibilità politica” che si è creata con l’elezione in Regione di Alessia Savo, potenzialmente alternativa alla leadership del coordinatore provinciale Massimo Ruspandini. Ecco perché non è per nulla indifferente se la neo Consigliera regionale si dimetterà o meno dal Comune di Frosinone.

Non esiste comunque incompatibilità tra i due ruoli: è possibile essere allo stesso tempo consigliere Comunale e Regionale. Certo è invece che sarebbe impossibile mantenere lo scranno a Frosinone se la Savo dovesse essere nominata assessore regionale nella Giunta Rocca, nei prossimi giorni.

Un  assessorato in quota Partito che risponderebbe non solo alla logica dei voti presi, tanti. Ma anche alla necessità di assicurare un assessorato ad ogni provincia e di garantire la rappresentanza di genere all’interno del nuovo esecutivo regionale. Con l’ingresso di Alessia Savo nell’esecutivo regionale, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca segnerebbe due gol con un solo tiro in porta.

Ecco perché a Frosinone in maniera equamente distribuita, il gruppo consiliare,  i sostenitori, i militanti e gli elettori di FdI si stanno “dividendo“,  tra coloro che tifano per le dimissioni della Savo da consigliere Comunale del Capoluogo e coloro che sperano esattamente il contrario.

In ogni caso, qualsiasi decisione prenderà l’ex sindaco di Torrice, inevitabilmente, produrrà importanti effetti politici ed amministrativi per il Partito. Sia a Frosinone e sia a livello provinciale.