La seduta è finita, governate in pace

Con gli interventi dei Gruppi e le repliche del Governatore Francesco Rocca si è chiusa ufficialmente la prima seduta del Consiglio Regionale del Lazio. Cosa hanno detto. I nodi da sciogliere

Fine del discorso. Al termine di tre tappe, oggi è finita la prima seduta del Consiglio Regionale del Lazio. Lunga e spezzettata: impossibile fare in altro modo. Alla prima tappa c’è stata l’elezione del Presidente del Consiglio Regionale e dell’ufficio di Presidenza; alla seconda, le dichiarazioni programmatiche del nuovo Governatore Francesco Rocca. Oggi gli interventi dei Consiglieri e la replica del Governatore.

La delusione di Bonafoni

Marta Bonafoni

In apertura dei lavori il presidente Antonello Aurigemma ha invitato l’aula ad osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della mafia: oggi è la Giornata nazionale in loro memoria. 

Il dibattito si riapre con l’intervento di Marta Bonafoni (Lista D’Amato). Rimprovera al Governatore Francesco Rocca di avere presentato una relazione «senza tempo e senza passioni. Non ci ha detto dove volete portare questa Regione. Non c’ha restituito memoria di quello che è stato. Noi non saremo né neutri né esenti da memoria, faremo un’opposizione dura».

Rivendica i risultati raggiunti dal centrosinistra di Nicola Zingaretti. «Non è vero che gli ultimi dieci anni sono stati come quelli di prima. Abbiamo ereditato una Regione commissariata nella Sanità e l’abbiamo portata fuori dal commissariamento. Abbiamo ereditato una Regione che rimandava indietro i Fondi europei, in dieci anni sono aumentati di due terzi. Abbiamo fatto camminare la nostra Regione».

Rimprovera a Francesco Rocca di non avere toccato due temi centrali: Pnrr e Covid; di avere sottovalutato la You card che «è stata invece il fiore all’occhiello d’Europa».  Esprime la sua preoccupazione per la riforma Calderoli e chiede alla Regione di difendersi.

Tripodi: al fianco dei deboli

Salvini e Tripodi

Nel Lazio è andato a votare poco più di un elettore su tre per eleggere il Governatore ed il Consiglio regionale. Un dato che colpisce. Nello stesso giorno, in Lombardia ha votato quasi il 42%.

Un tema sul quale si è soffermato il capogruppo della Lega Angelo Tripodi: «dobbiamo lavorare per combattere l’astensionismo, soprattutto noi che governiamo la Regione». Nel suo intervento punta sulla Sanità, chiede che vengano investiti lì i 754 milioni che arrivano al Lazio dalle addizionali sulle dichiarazioni dei redditi. Ricorda che Zingaretti li ha spesi per il trasporto, Tripodi chiede che si punti adesso sull’abbattimento delle liste di attesa, sui punti di Primo Soccorso, sulla prevenzione sanitaria, l’educazione alimentare.

Giudica fallimentare il lavoro del centrosinistra in materia di Agricoltura: chiede di rivedere il piano agricolo regionale, «rivederlo farebbe rinascere imprese agricole, imprese edilizie, dobbiamo semplificare, dobbiamo fare i Testi unici di settore». Ora che è il centrodestra a governare, la Lega fa una marcia indietro sugli Egato che fino a gennaio aveva criticato: «Egato sia lo strumento per chiudere il ciclo rifiuti in tutte le province e non per piazzare poltrone». Conferma il si al termovalorizzatore.

Replica all’intervento fatto l’altra settimana dal capogruppo Pd Mario Ciarla, sul tema che da giorni ha preso il centro della discussione. Angelo Tripodi chiarisce che: «L’utero in affitto in Italia non è possibile perché è fuori legge. Sul fronte del discorso delle donne, sapete perché il centrodestra non ne parla?  Basta guardare quante donne ci sono in giunta e nei banchi della maggioranza, noi delle donne abbiamo sempre rispetto».

Sabatini: nuova autorevolezza 

Daniele Sabatini (Foto: Paolo Cerroni © Imagoeconomica)

Nel suo intervento Alessandra Zeppieri (Polo Progressista) ha assicurato che vigilerà affinché ci sia l’applicazione della legge 194, quella sulle interruzioni volontarie di gravidanza. Ha chiarito perché il suo Polo non è andato insieme al Centrosinistra ma con il Cinque Stelle: è contraria all’autostrada Roma – Latina, sostenendo che deturpa il territorio.

Ha concluso gli interventi il capogruppo di FdI Daniele Sabatini. Ha parlato della volontà di portare la Regione a quei livelli di autorevolezza che a suo avviso non sono stati conseguiti in questi anni passati; ha detto di non aver apprezzato alcuni toni dell’intervento di Roberta Della Casa (M5S) ma anche a Mario Ciarla (Pd) ha ricordato come le lezioni di superiorità morale non sono ricevibili da FdI.

«È chiaro che sulla Sanità si gioca la partita decisiva di questa legislatura, e i 22 miliardi di debito di cui ha parlato il presidente Rocca sono una cifra imponente con cui fare i conti» ha detto. Aggiungendo che è importante la decisione di istituire un assessorato alla Cultura nella nuova Giunta.

Parola di Presidente

Francesco Rocca (Foto: Regione Lazio Press Service)

Il presidente della Regione, Francesco Rocca, nella sua replica ha assicurato che si inizierà a lavorare subito sui Pronto Soccorso; riconosce che durante i dieci anni di governo Zingaretti siano cresciuti i livelli dell’assistenza sanitaria e riconosce che la risposta data dal Lazio nella lotta al Covid sia stata esemplare: ma solo dire che «questo non basta».

Conferma la volontà di utilizzare il Forlanini e di mettere mano alle carenze della Sanità nelle province laziali, augurandosi una «visione comune» sui temi sanitari.

Il presidente ha espresso le sue riserve sulla maternità surrogata. Sui migranti dice che offrire una accoglienza dignitosa è un dovere nei confronti di chiunque. E l’autonomia che vorrebbe introdurre Calderoli? Per Rocca esisteva una base di discussione posta dalla Giunta Zingaretti e da quella base si può ripartire. No a confronti ideologici, insomma. Sui rifiuti, un piano c’è ma va migliorato «senza pregiudiziali» dice il Governatore.

Per Francesco Rocca è imperativo «guardare avanti» e in questo modo i risultati che ci si sono prefissi possono essere raggiunti. Così soltanto – sostiene – potranno essere date risposte concrete ai cittadini e alle cittadine del Lazio negli anni a venire.