La Serie A è anche troppo per questo territorio

La politica sempre più debole, le associazioni di categoria in difficoltà, il crollo dei consumi e la disoccupazione: Ciociaria sempre più marginale. Poi ci sono le tante occasioni gettate alle ortiche: Amazon, aeroporto civile, interporto e tutto il resto

Diciamo la verità: la serie A nel calcio è anche troppo per un territorio in caduta libera su tutto. Perché la provincia di Frosinone non eccelle sotto nessun punto di vista. Prendiamo innanzitutto la politica: non un ministro e neppure un settosegretario. Nemmeno un assessore regionale. Mauro Buschini è capogruppo del Pd, il suo è un incarico strategico e fondamentale per Nicola Zingaretti ma è politico, non certo amministrativo.

Però è sul piano economico che gli indicatori fanno venire la pelle d’oca: nulla si muove, aumentano le famiglie in stato di povertà, la disoccupazione diminuisce ma solo grazie a posti precari; segno che per prime le imprese non credono nelle politiche con cui costruire la stabilità su questo territorio.

Nonostante qualche “rondine” non si può ancora parlare di primavera. Manca un piano globale e sotto questo punto di vista da tempo assistiamo ad un silenzio paradossale da parte delle associazioni di categoria e perfino dei sindacati. Le conseguenze sono una flessione dei consumi, un mercato immobiliare che non decolla, infrastrutture che non vengono più neppure citate (è il caso del collegamento tra la Ferentino-Frosinone-Sora e la Sora-Avezzano), assenza di progetti di bonifica ambientale.

 

Poi ci meravigliamo se, nell’ambito di una riorganizzazione su base regionale, si ipotizza di accorpare la sede del 118, prevedendo quella principale a Latina. Sarà pure vero che si tratterà di rispondere al telefono (cosa comunque non di poco conto), ma comunque lo si farà da Latina.

Una domanda semplice: se oggi uno studente di scuola superiore oppure di università volesse decidere di rimanere in Ciociaria, su quale mestiere o attività dovrebbe puntare? Negli anni tutte le occasioni che si erano palesate sono state gettate alle ortiche dopo un fuoco di sbarramento micidiale.

Lo scalo aeroportuale civile immaginato da Francesco Scalia era una straordinaria opportunità che qualcun altro ha colto al volo. Noi no, non sia mai.

Il centro per la manutenzione aeronautica ipotizzato da Domenico Beccidelli nell’ex Deposito Munizioni dell’Esercito Italiano ad Anagni è stato alla fine realizzato: ma a Malta dove non hanno perso tempo in chiacchiere. Qui era già iniziato il coro dei contrari per principio a qualsiasi cosa. Fino a quando non gli assumi un parente.

 

Anche l’Interporto poteva rappresentare un volando i sviluppo e modernità. Pure in quel caso, colpito e affondato. Si potrebbe proseguire con l’Ente Fiera. Oppure con l’Outlet che alla fine è andato a Valmontone. Ma il “suicidio” più clamoroso si chiama Amazon: il gigante mondiale dell’e commerce era disposto a trasferirsi in Ciociaria, con tanto di ricaduta occupazionale. Sopralluoghi e incontri ai massimi vertici. Poi però hanno fiutato l’aria. Un’aria fatta di divisioni e superficialità, di guerra interna e di incapacità di decidere. Via a Passo Corese.

Da anni si parla del collegamento veloce con Roma, quando non si riesce a far arrivare puntuali i treni dei pendolari.

 

Allora la serie A del Frosinone Calcio è un’anomalia vera per un territorio marginale e periferico. Merito del privato, di Maurizio Stirpe. Infatti la strada per i tifosi ospiti è diventata una telenovela venezuelana.

La serie A dei canarini è l’oasi in un deserto.