La Serie B e il tempo effettivo, brand & spettacolo lo vogliono più alto

Un'analisi sui maggiori campionati di 36 leghe riferito al 2021-'22 dà un risultato impietoso: i Cadetti giocano mediamente 57'. Numero abbassatosi nel campionato in corso. Frosinone-Modena è stata l'esempio di come una partita possa ormai cambiare 'chimica' nei 90' più recuperi sempre più variabili ed ampi. Il problema non riguarda solo l'introduzione delle 5 sostituzioni

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Gli esami non finiscono mai. Come le partite di calcio che ormai hanno una sola certezza, l’orario di inizio. Sono due i temi direttamente correlati alla maggiore durata degli incontri e che a loro volta si intersecano: l’introduzione delle 5 sostituzioni e l’aumento del tempo effettivo di gioco che porta a recuperi sempre più ampi. E così nei due tempi è sempre più facile assistere almeno a 3-4 capovolgimenti.

Scendere o risalire sull’onda è un attimo fuggente. Anche il doppio vantaggio non garantisce più la gestione della gara, ammesso che una partita di calcio sia possibile gestirla speculando sul risultato. 

L’attaccante Caso, autore del 2-0 contro i Modena

Frosinone-Modena è stata l’esempio di come un match possa cambiare pelle in continuazione. La squadra di Grosso, che nel primo tempo aveva dovuto sopperire alle assenze della mediana titolare in blocco (Kone, Boloca e Mazzitelli) e si era piazzata in campo per sondare le contromosse del Modena, nei 25’ della ripresa ha segnato 2 gol e ne ha sfiorati almeno altri 3, ha strapazzato i ‘gialli’. Ma nei 6’ di recupero, dopo la rete di Strizzolo dell’1-2, solo per mezza spanna non è arrivato il gol-beffa di Duca. (Leggi qui: Non sono segnali di… fumo, il Frosinone regala solide certezze).

Oltre le questioni tecniche, di attenzione e di giocatori sempre ‘asserviti’ dal primo all’ultimo secondo del tempo disponibile in un calcio avviato ad un altro cambiamento epocale, è evidente che la richiesta di aumentare il tempo effettivo sommato alle 5 sostituzioni espone a rischi.

Il tempo effettivo, la Serie B deve crescere

Infatti un’analisi compiuta dal Cies, l’osservatorio del Calcio, alla fine della scorsa stagione (2021-’22) poneva la serie B in 30esima posizione nei campionati delle 36 Leghe europee analizzate, con una media 57’ di gioco effettivo a partita. E la serie B era il campionato nel quale si commettevano più falli durante una gara.

Il portiere Turati (Foto: Mario Salati © Alessioporcu.it)

Ma non si trattava di un problema italiano. La serie A infatti era al top tra le 5 Leghe europee, quinta con 61’ di gioco effettivo (sceso a 54’ e 22” a fine ottobre 2022), alle spalle dell’Eredivisie in Olanda, l’Allsvenskan in Svezia, la Premier League russa e la Liga ha’Al israeliana. A metà di questa stagione (2022-’23) relativamente alla serie B italiana il dato, anche se ufficioso, è ancora più basso, inferiore ai 50’ di gioco effettivo.

Si fa dunque sempre più impellente la necessità di allungare i tempi per rialzare la durata effettiva di una gara di calcio: serve ad accrescere il livello dello spettacolo per gli spettatori che pagano per 90’ e ne vedono 50’, per dare maggiore visibilità e valore al ‘brand’ e soddisfazione agli investitori. I tempi morti non sono comunque tutti dello stesso peso specifico: si va da quelli legati alle rimesse in gioco agli infortuni, gli avvicendamenti, gli abbracci dopo un gol, revisioni al Var, proteste, cartellini. Provate ad acquistare una pagnotta di pane, pagarla per quanto vale e portarne a casa poco più della metà. Nessuno rimarrebbe contento, anzi.

Il Frosinone sfida 3 titani, serve la corazza

Fabio Grosso

Uno sguardo al campionato. Alle spalle del Frosinone premono Genoa e Reggina ed anche se i calabresi hanno battuto il passo restano una formazione molto temibile anche per il livello di investimenti. E torna ad avanzare con una certa regolarità il Bari. Tre grandi piazze, che non hanno bisogno di spinte supplementari. Bisognerà avere gli occhi bene aperti, sempre. Servono ora più che mai esperienza, malizia, attenzione, bravura.

Alla squadra di Grosso non fa difetto l’esperienza anche se l’età media è sempre la più bassa della serie B. Il tecnico abruzzese ha fatto tesoro delle esperienze maturate a Bari, Verona e anche nel brevissimo periodo di Brescia dove torna domenica. E il Frosinone di oggi è senza dubbio un gruppo molto compatto. I big sono un riferimento per i giovani e fanno ‘scuola’.

Finora questa ‘combo’ si è rivelata un valore aggiunto. Un particolare che nelle tre squadre allenate in precedenza da Grosso non emergeva per la presenza di troppi solisti e prim’attori, di giocatori ‘ingombranti’.

Brusco stop di Reggina e Genoa

Pippo Inzaghi, allenatore della Reggina

La Reggina si ferma al cospetto della Spal, la sfida tra campioni del mondo se la prende De Rossi grazie ad un’autorete di Gagliolo. Per la squadra di Inzaghi sono due mesi senza successi al ‘Granillo, gli emiliani scattano fuori dalla zona playout almeno per ora. Zona playout nella quale scivola il Como, sconfitto 2-0 in casa del Cagliari dove la festa per il ritorno dopo 31 anni di Ranieri viene suffragata dai gol di Pavoletti e del neo acquisto Azzi ma con la complicità del portiere dei lariani.

A braccetto con la squadra di Longo adesso c’è il Cittadella che nella partita più complicata per le numerose defezioni, in casa di un Pisa col vento in poppa, vince 2-1 grazie a due eurogol: il primo in serie B dell’ex Primavera del Frosinone, Mastrantonio e il primo gol appena arrivato di Crociata. I neroazzurri accorciano con Morutan ma non basta ad evitare lo stop dopo 14 risultati utili e la risalita dall’ultimo posto al quinto. Dove viene agganciato dal Sudtirol che in casa fa 1-0 al Brescia. Basta il gol di Rover e papà Pierpaolo, che di mestiere fa l’allenatore, batte il figlio Dimitri che gioca con le Rondinelle. Al 90’ Ndoj colpisce l’incrocio dei pali e Cellino dopo 24 ore di riflessione manda via Aglietti dopo 2 giornate e richiama Clotet.

Il Benevento non ingrana malgrado Ciano-gol

L’attaccante Ciano ai tempi del Frosinone

Resta a raschiare il fondo della classifica il Cosenza che evita la sconfitta in casa con il Benevento al 90’ grazie ad un colpo di testa del lungo Vaisanen che replica al primo gol con i sanniti dell’ex giallazzurro Ciano. Benevento sempre a scartamento ridotto, a +1 dalla zona playout.

Per restare là sotto, il Perugia nemmeno sul doppio vantaggio – prima 2-0 e poi 3-1 – riesce a contenere il ritorno del Palermo che fa 3-3 a 1’ dal 90’ grazie a Brunori. Grifoni fragili in difesa, siciliani fuori dalla zona rossa che però dista appena 3 lunghezze. La Ternana puntella la panchina di Andreazzoli dopo che si era vociferato di un ritorno di Lucarelli, un gol di Palumbo dal limite regola 1-0 un Ascoli (2 ko di fila, 4 nelle ultime 8 e solo 1 vittoria).

Volano Genoa e Bari

Alberto Gilardino, allenatore del Genoa

Continua a vincere il Genoa, che batte a 5’ dal 90’ il Venezia con un gol nella… coda di Coda. I lagunari recriminano per una parata super di Martinez nel primo tempo e per un rigore (ci risiamo a Marassi) non concesso e nemmeno valutato al Var.

Infine la sconfitta più cocente della 1.a di ritorno è quella del Parma al San Nicola di Bari: 4-0 nel Cheddira show, con Buffon esposto alle intemperie provocate anche dall’attacco dei ‘galletti’. Pecchia in panne, squadra sballottolata. E Bari che sale a -3 dalla coppia al secondo posto formata da Reggina e Genoa.