La sfida degli industriali: 100 milioni sull’area Stellantis

La Consulta Stellantis. Borgomeo annuncia un piano da 100 milioni per rivoluzionare l'area industriale di Cassino. E renderla attrattiva per Stellantis. Scintille tra sindacati e sindaci. I parlamentari che non sanno di Fincantieri a Cassino

Il guanto di sfida a Stellantis è lanciato. È un guanto grande cento milioni di euro: sono gli investimenti che gli imprenditori della provincia di Frosinone sono pronti a mettere in campo per realizzare un processo che rivoluzionerà il comparto industriale Cassinate. Ridisegnando tutto e proiettandolo nel futuro.

Un piano che è stato sviluppato da Unindustria utilizzando i numeri chiesti ad Anfia, l’Associazione Nazionale della Filiera Automobilistica. Prevede sistemi per la produzione di energia elettrica a basso costo, generazione di nuove materie prime, sviluppo di nuovi materiali green più economici e leggeri a partire dalla canapa prodotta nella Green valley.

Trasformazione generale

La Sala Restagno

A lanciare la bomba nel pieno della Consulta dell’Automotive riunita nella Sala Restagno di Cassino è stato il presidente di Unindustria Cassino Francesco Borgomeo, in video collegamento da Roma. È stata proprio l’associazione degli industriali del Lazio a chiedere quello studio. Ottenendone una serie di risposte concrete. In pratica: il sistema industriale di Cassino deve trasformarsi per essere attrattivo anche con le produzioni del nuovo millennio. Rendendo conveniente venire a fabbricare a Cassino. E le imprese – ha svelato Borgomeo – sono pronte a fare la loro parte.

In pratica «bisogna fare in modo – chiarisce Borgomeo – che Stellantis abbia la convenzienza a restare. E se poi ha deciso per scelta politica che non deve restare ma andare in Francia, state tranquilli che con quelle trasformazioni ci sarà subito un altro pronto a venire al suo posto». Più pragmatico il sindaco di Cassino Enzo Salera: sintetizza con la conclusione della barzelletta nella quale la moglie risponde al marito sabato sera chi c’è, c’è riferendosi al fatto che lei fosse pronta a concedersi quel fine settimana e lui dicesse di avere da fare. Allo stesso modo, una volta fatte le trasformazioni previste dal piano annunciato da Borgomeo, se Stellantis vorrà approfittarne ne avrà tutti i vantaggi.

Il vero mito dell’indotto Stellantis

C’è un dato straordinario e finora sconosciuto, che porta Francesco Borgomeo a dire “Vi prego, finiamola con il dire che l’indotto rischia di scomparire a causa della crisi, È vero l’esatto contrario”.

Cosa intende? Lo studio effettuato da Unindustria ha rivelato che l’indotto Stellantis non è più l’indotto che esisteva ai tempi della Fiat: si è sviluppato, ha creato suoi prodotti e ora li vende in tutto il mondo, non è più un monofornitore per Fiat. Quello che una volta era l’indotto oggi realizza la maggior parte del fatturato al di fuori di Stellantis.

C’è un dato che emerge in tutta la sua interezza: le imprese dell’indotto Stellantis hanno un forte valore aggiunto tale da essere altamente attrattive. E poter trainare lo sviluppo. Come avvenuto recentemente con l’arrivo di Fincantieri.

Il dibattito surreale

Un punto, questo, nel quale il dibattito diventa ad un tratto surreale. Nella sala ci sono parlamentari del tutto ignari del fatto che un colosso di Stato come Fincantieri abbia deciso di impiantare la sua prima Gigafactory proprio a Cassino, grazie al lavoro di attrattività compiuto da Cosilam, Comune di Cassino, Università, Unindustria. Francesco Borgomeo evidenzia: “Mi permetto di ricordare che di fronte a Stellantis verrà un player molto più grande di Stellantis. Dobbiamo continuare ad essere attrattivi”.

Il fatto è che fino a quel momento, buona parte degli interventi sembrava la proiezione dei discorsi registrati nel 1997: i sindacati all’attacco della politica, i sindaci all’attacco dei sindacati, tutti al grido di “Cosa avete fatto voi per Fiat?!”.

La premessa

Il sindaco di Piedimonte S.G.

Gli interventi si aprono con il benvenuto dato dal sindaco di Cassino Enzo Salera ai sindaci intervenuti: gli assenti si contano su una mano e metà ci avanza. Presenti i deputati Francesca Gerardi (Lega) ed Enrica Segneri (Movimento 5 Stelle); dalla Regione Lazio ci sono gli onorevoli del Pd Sara Battisti (presidente della I Commissione) e Mauro Buschini (quando era presidente del Consiglio istituì il tavolo Fca in Regione); per il Movimento 5 Stelle c’è il capogruppo Loreto Marcelli; il Consigliere leghista Pasquale Ciacciarelli manda una nota, non rioesce ad esserci.

Relaziona il sindaco di Piedimonte San Germano Gioacchino Ferdinandi. Conferma l’esistenza dell’accordo per sfoltire gli organici: a Cassino Plant pochi anni fa lavoravano 4.400 unità, oggi sono scese a 3.300 ma sono ancora troppi. Ribadisce che i nervi scoperti sono due: i costi dell’energia e la fiscalità, «In Polonia hanno creato un’area bianca, cioè a totale esenzione fiscale per chi investe; qui l’energia costa più che dai nostri competitor. Se non risolviamo questi punti è inutile parlare di nuovi modelli: inutile girarci intorno oggi Cassino è meno competitiva di altri stabilimenti e quindi non dobbiamo aspettarci nessuna ondata di nuovi modelli. Per anni Fiat ha trainato la crescita di questo territorio, oggi dobbiamo essere noi ad inventarci qualcosa per trascinare qui Stellantis».

E voi che avete fatto per Stellantis?

Francesco Giangrande e Donato Gatti

La scintilla si accende quando il Sgretario di Fiom Cgil Donato Gatti dà dell’incompetente al presidente del Consiglio Provinciale Daniele Maura (FdI – non invitato ai lavori) per le dichiarazioni rrilasciate l’altro giorno quando ha detto nella sostanza “Vorrei sapere cosa hanno fatto i sindacati per tutelare i posti di lavoro”. Gli risponde il sindacalista: “Io vorrei sapere cosa ha fatto la politica e quali titoli ha quel personaggio per parlare”.

Non ci sta Enzo Salera che si schiera a difesa della categoria: “Non faccio il difensore d’ufficio di Daniele Maura ma non ci sto a questo tentativo di attribuire a qualcuno la responsabilità. Potrei rispondere domandando cosa avete fatto voi per difendere quei mille posti di lavoro saltati”. Enzo Salera alza la voce, lo fa per mantenere il controllo della Consulta ed evtirae che si trasformi in un’assemblea di condominio.

In realtà il sindaco di Cassino è quello che ha la situazione ben chiara. “La scorsa volta abbiamo detto che bisognava attivarsi per ottenere più modelli. Oggi Fca è stata venduta a Stellantis ed il mondo dell’Automotive è completamente cambiato: chiedere nuovi modelli, in queste condizioni non avrebbe senso”.

Fotografa la situazione Francesco Giangrande (Uilm) ricordando che il problema è globale e non sarà una consulta – per quanto animata da buone intenzioni – a far cambiare i piani di una multinazionale globale. Ribadisce Mirko Marsella (Fim Cisl) che in questo quadro generale gli unici accordi che si possono fare sono quelli per evitare i tagli dolorosi ed accompagnare gli esuberi verso la pensione. Un bagno di realismo lo fa fare Sara Battisti: “il problema è globale, la soluzione è locale: se questo territorio saprà dare le risposte adeguate in termini industriali noi torneremo ad essere competitivi”.

La fiera dei paradossi

Mauro Buschini

Un altro momento paradossale si vive quando l’onorevole Francesca Gerardi annuncia che il giorno 11 ottobre si riunirà il Tavolo Nazionale su Stellantis e che è pronta a portare le indicazioni che stanno emergendo dalla Consulta. Interviene l’onorevole Enrica Segneri:Non sapevo che quel tavolo Governativo fosse stato aperto anche al livello parlamentare. Lo apprendo da te. A questo punto sarò sicuramente presente pure io”: in molti temono che si vada verso l’accapigliamento.

Altri paradossi. Libero Mazzaroppi (sindaco di Aquino) rimprovera ai sindacati di avere tenuto fuori i sindaci delegittimandoli “Ai tempi in cui era sindaco nonno il direttore della Fiat lo ascoltava, oggi non riesco nemmeno ad essere ricevuto così come tutti gli altri miei colleghi”. Il consigliere Mauro Buschini fa un lungo intervento nel quale dice in sostanza: “vediamo cosa serve a Stellantis per restare e vediamo se glielo possiamo dare”.

Ragazzi, siamo in pieno boom

A dire a tutti che sono sulla strada sbagliata è Francesco Borgomeo. Con il suo garbo curiale dice “Mi piace provare a ragionare insieme: il cambiamento in atto deve portarci a mettere in discussione le nostre convinzioni ed i nostri paradigmi. Dobbiamo ripensare il nostro modello di sviluppo”. Cita l’intervento di Mario Draghi al quale ha assistito appena qualche ora prima: ricorda che la crescita del Pil italiano in questo semestre si è vista solo negli anni 50,Signori siamo in pieno boom economico”. Guarda al mondo dell’auto che cambia: “Non dobbiamo parlare di Automotive ma di Mobilità Sostenibile: è una delle più grandi aree di sviluppo per i prossimi 30 anni, porterà tutti a ripensare come ci spostiamo. Non dobbiamo avere paura, non dobbiamo giocare in difesa, c’è un tale potenzialità di crescita che non vediamo dagli anni Cinquanta”.

L’intervento di Borgomeo

Chiede ai sindacati di ripensare alle contrapposizioni e collaborare alla creazione di un nuovo modello di sviluppo. Lo dice uno che ha comprato due fabbriche in provincia di Frosinone dai Fondi secondo i quali “non erano piu in grado di produrre valore”. Invece le ha trasformate in due gioielli.

Lancia la notizia del maxi investimento da 100 milioni che le industrie stanno studiando. Invita tutti a ragionare sul fatto che Fincantieri è un colosso di Stato “Viene qui perché c’è una componentistica di qualità, servizi di qualità: noi dobbiamo creare ulteriore valore aggiunto, con energia a basso costo, nuovi materiali, servizi innovativi. Quando le fabbriche sono competitive i Fondi di Investimento vengono. Ma dobbiamo dimostrare di essere capci di dare competitività al territorio, dove c’è una forza lavoro qualificata, motivata, formata da gente che sa lavorare, sa stare nelle fabbriche, sa cos’è la sicurezza e cos’è l’organizzazione”.

Stellantis, sabato sera chi c’è, c’è

Coglie al volo l’onorevole Francesca Gerardi. Ha il coraggio di dire “Siamo gli unici che non traggono vantaggio dai rifiuti, non ne ricaviamo enegia e invece continuiamo ad interrarli”. Ricorda la rotta tracciata da Matteo Salvini: servono almeno 30 impianti a sud di Roma, Borgomeo nelle settimane scorse ha proposto di iniziare dall’area industriale di Cassino. Per rendere competitivo il territorio. E se a Stellkantis non dovesse bastare… “Sabato sera chi c’è, c’è”.

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