La sfida di Daniela: uniti per difendere Latina dalle destre

Le Primarie di Latina. Daniela Fiore (Pd): "La città ha bisogno di partire dalle piccole - grandi cose. Come risistemare i Giardinetti, lo debbo a mia figlia Emma". "Qui la destra più arretrata d'Italia”

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

È avvocato. E vuole difendere la causa della sua città: Latina. Vuole farlo da sindaco. Ma prima Daniela Fiore ha già vinto una battaglia: di civiltà. Quella che è riuscita a portare il suo Partito Democratico a dialogare con Lbc – Latina Bene Comune, la civica che per due volte ha eletto Damiano Coletta come sindaco battendo le destre.

Si affronteranno, Daniela Fiore e Damiano Coletta nelle prime Primarie di Latina. Forse ci saranno altri. È già un segnale. Di unità. Che a Latina manca da decenni. tanto a sinistra quanto a destra. (Leggi qui: L’impiccio delle primarie e la Roma che non riconosce il derby).

È una giornata di primavera, Bar Mimì a Latina centro: una città dove la destra, nelle sue varie articolazioni, ha preso l’80% dei voti alle recenti regionali. (Leggi qui: Il miracolo del Pd).

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Avvocato, chi glielo ha fatto fare a candidarsi per una sfida a ridosso dell’impossibile come questa di Latina?
Daniela Fiore

Semplice, sono pazza… No scherzo ma ammetto mi piacciono le sfide. E questa tutto è tranne che una sfida impossibile. È una sfida di civiltà, una sfida di dignità politica. Damiano Coletta ha dimostrato che c’è vita per Latina oltre la destra. E insieme stiamo dimostrando che c’è la possibilità di essere uniti contro quella visione di città che i cittadini hanno già bocciato due volte. Anzi, tre se consideriamo anche il turno suppletivo. Una visione che ci ha riportato al voto solo per l’egoismo di una destra che non ha accettato di essere stata bocciata dagli elettori.

È tempo in cui la politica sta cambiando pelle. Tempi in cui la mediazione, forse concetto molto maschile, lascia il posto alla determinazione, concetto femminile

Concretezza e preparazione sono caratteristiche né maschili né femminili. Ma personali, a prescindere dal genere. Sono i miei riferimenti. Credo che la destra evidenzi contraddizioni forti in questo periodo: lo stiamo vedendo dal dibattito parlamentare. Noi invece stiamo dimostrando la capacità di mediare e di fare sintesi: maschile o femmilie poco conta, basta che si faccia per il bene della città.

Questa è una città moderata: voi dove state?

Sono luoghi comuni anche questi. Categorie che immortalano solo un aspetto. È come fermare un singolo fotogramma e voler giudicare tutto il film. A me piace vedere il movimento. I cittadini di Latina hanno evidenziato già di essere disponibili a cambiare, anzi lo hanno fatto da due mandati. Le battaglie si affrontano, alle comunali gioca la personalità, la capacità di essere dentro la società.

Poi questo è tempo di donne…
Damiano Coletta e Daniela Fiore

Ribadisco il concetto: conta la persona non il genere. Ma certo se questa è la “moda” ben venga mica mi tiro indietro. Ci si cimenta per vincere e far vincere un progetto politico. Credo che anche il Pd debba mutare pelle e entrare in una nuova offerta politica. Badi bene che il limite della destra è riproporre sempre le stesse persone, se cambiano i tempi e tu cerchi di portare indietro le lancette della storia, non stai nell’ora giusta

Coletta è stato già sindaco.

Ogni stagione ha un suo corso, ora è primavera non possiamo vestirci come in inverno (a proposito di moda). 

Sì, ma Damiano Coletta la destra l’ha battuta…

Sì, ha cambiato il corso delle cose. Ma il civismo è, a mio avviso, una risposta di un momento di quel momento. Allora in Italia imperversava l’antipolitica, il Movimento 5 stelle era al suo apice, ora i Partiti hanno cambiato pelle. Il civismo era il cappotto per il freddo di dicembre, a marzo serve un altro abbigliamento. Guardi anche tra gli esponenti di Lbc: oggi Valeria Campagna è nella Direzione nazionale del Partito Democratico, la politica è evoluzione mutamento

Chi vedrebbe come suo competitore a destra?
Matteo Adinolfi (Foto: Alvaro Padilla / Imagoeconomica)

Matteo Adinolfi, l’eurodeputato della Lega. Lui sarebbe un avversario terribile, è moderato, si presenta bene ha fatto esperienza.

Parliamo della sua proposta politica, cosa farebbe subito

Vivibilità e decoro sono le prime cose da fare. Anche da Consigliere ho cercato di agire su questo fronte con l’assessore Caschera mettemmo in campo una azione per gli edifici scolastici, per la loro manutenzione. Poi ci sono azioni simbolo: la riapertura della biblioteca, rischiamo di perdere il nostro lungomare, portare a chiusura un problema come quello del Key.

Il Key? Per farci cosa

Demolirlo, bisognerebbe ricucire il tessuto urbano, rigenerare. Le città rinascono sempre da se stesse. Ma la cosa che farei con urgenza è la riqualificazione dei giardinetti, questa parte del programma me l’ha suggerita mia figlia Emma di 8 anni. Lei mi chiede “quando sistemiamo i giardinetti” vorrei darle una risposta.

La sinistra in genere si sente depositaria quasi unica della cultura…

Vuole parlare di Teatro? Ora siamo alla fase del ritorno al suo uso, penso che dobbiamo coinvolgere le forze culturali della città per pensare a come gestirlo, a come farlo diventare volano di crescita. La cultura è apertura, coinvolgimento e questo è il metodo.

Il teatro anche per dare una funzione al centro storico?
Il concerto di Capodanno al teatri di Latina

Certo, ma il centro di Latina sta assumendo nuove funzioni, io non sono contro l’isola pedonale. Le città cambiano e credo sia giusto che questo avvenga, nulla resta eguale, torniamo all’idea di ripresentare lo stesso tempo che è cosa inutile. 

Alle primarie quante persone dovrebbero votare per “incutere timore” all’avversario?

Alle primarie del Pd hanno votato 1300 persone, sopra quella soglia è un successo.

Si tiene bassa

No, costruisco il futuro concretamente non illudendomi. Voglio vincere non fantasticare. 

Si candida anche Filippo Cosignani già consigliere comunale con la destra di Ajmone Finestra e candidato sindaco di Antonio Pennacchi

È una candidatura di rottura, di immaginifico, e ben venga. Il centrosinistra è attrattivo, mica esclusivo. Ben venga

Se vincerà le primarie sarà candidato sindaco, se perde?

Sarò candidata del Pd. Guardi che io nel Pd per la Segreteria ho sostenuto Bonaccini, ha vinto la Schlein è la nostra segretaria. Bonaccini è presidente, le regole del gioco si rispettano sempre e non solo quando si vince. Il nostro avversario è la destra, mica noi stessi.

Che avversario è la destra di Latina?

Fuori moda, in cerca di una rivincita, convinti della rivincita avranno delle sorprese 

Ma non rischia di essere considerata la candidata mogli di Giorgio De Marchis?
Daniela Fiore

No, lui è marito di Daniela Fiore. Faccio l’avvocato penalista come mio padre, all’inizio qualcuno pensava ecco la figlia di Angelo Fiore, ora sono Daniela Fiore capace di fare il suo lavoro. Poi ho conosciuto Giorgio al Partito, da militanti avevamo la medesima passione ciascuno per se e sono 20 anni che la coltiviamo. Confesso che a farmi rientrare nel Partito Democratico non è stato lui ma mia figlia Viola, la più grande.

Ecco si parte. Si voterà il 2 aprile in 5 sezioni: Latina scalo, Latina centro, Q4 e Q5, Borgo San Michele, Borgo Podgora. E Daniela Fiore ci sarà.