La sfida di Musa: “Ferentino, fidati di me”

Una sfida difficile. Con un'eredità ingombrante da raccogliere. Alfonso Musa conclude questa sera la sua campagna elettorale al Giardino. Dicendo agli elettori di Ferentino "Fidatevi di me, della mia squadra, del mio progetto”

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

Si è messo in gioco. Accettando di farlo nonostante sapesse quali erano i rischi legati ad un predecessore ingombrante dal quale raccogliere il testimone. Alfonso Musa, candidato sindaco di Ferentino, ha vissuto questa campagna elettorale partendo dal lavoro svolto da Antonio Pompeo con la sua amministrazione. Che ora si è divisa in tre tronconi.

È su quella presenza che si è sviluppata buona parte della campagna elettorale. Sulle opere fatte in dieci anni. Sul lascito morale ed amministrativo di Pompeo a Musa. Una presenza così evidente che gli avversari ci hanno giocato: “Sembrano Dante e Virgilio, ecco guarda cosa ho fatto…” aveva scherzato al lancio della propria candidatura il principale degli avversari Piergianni Fiorletta.

Ringrazio Piergianni Fiorletta per avermi paragonato al Sommo Poeta ormai alle porte dell’Empireo: il più alto dei cieli. Ha dimenticato però di dire che Dante sceglie Virgilio come primo accompagnatore perché rappresenta la Ragione. Molto simpatica anche la scena dell’ex vicesindaco Luigi Vittori che si accorda con Caronte e San Pietro sul come passare dall’altra parte del fiume. Non posso che ringraziare allora Piergianni per avermi mandato direttamente in Paradiso”.

Alfonso Musa giura di non avere né fili né suggeritori. E lo dirà ancora una volta questa sera alla chiusura della sua campagna elettorale. Lo farà alle ore 20 presso il ristorante Il Giardino in via Stazione. Con lui ci saranno le sue quattro liste: Pd, Terzo Polo e due civiche.

Ancora convinto della scelta di candidarsi a sindaco della sua città?
Alfonso Musa

Sono convinto ancora di più oggi, dopo avere girato questa splendida città e dopo avere parlato con i miei concittadini. Mi candido perché sento forte il legame con la mia città. Ho il desiderio di mettere a disposizioni della comunità non solo il mio bagaglio professionale ma anche e soprattutto il mio bagaglio umano ed empatico.  Ho sempre avuto un rapporto diretto, senza filtri, con le persone. Il mio modo di essere vorrei trasferirlo tra le pareti della casa comunale: niente barriere, la persona e le sue esigenze al centro del mio operare

Torna in politica dopo tanti anni. Fu capogruppo consiliare del Partito Popolare con l’allora sindaco Francesco Scalia. Com’è cambiata secondo lei Ferentino in questi anni. E com’è cambiata la politica?

In questi ultimi anni Ferentino ha avuto un “sussulto” per quanto concerne la realizzazione delle opere pubbliche. Molte sono quelle già realizzate e tante altre quelle da ultimare. Il mio compito, se otterrò la fiducia dei miei concittadini, sarà portare a termine opere in via di ultimazione e dar corso ad altri progetti per rendere sempre più vivibile la nostra città. Non saprei dire come sia cambiata la politica in questi anni, ma gli antichi greci la intendevano come l’arte di governare. Dovrebbe concentrarsi sulla polis, la città, e le sue esigenze. A tal fine credo che, oltre alla competenza, serva il pathos: sentirsi parte integrante della gente. 

Siete quattro candidati di area centrosinistra. È stato proprio impossibile trovare una sintesi?
Alfonso Musa durante uno dei suoi incontri

Lo schieramento che mi sostiene ha una identità ben definita, con Partiti che sono scesi in campo, mostrandosi agli elettori con i propri simboli, oltre a liste civiche comunque riconducibili all’area di centrosinistra. La nostra è una coalizione caratterizzata da idee e programmi identitari. Non rappresentiamo voti e non ci arroghiamo il diritto di spostare questi voti da una parte all’altra. Noi rappresentiamo noi stessi e la gente che ci ha inondato di affetto e di entusiasmo in questi giorni di campagna elettorale. Potrei quindi rispondere alla sua domanda formulandone un’altra: non è forse il diverso modo di concepire la politica che ha impedito una sintesi?

Nello schieramento avversario ci sono varie forze di centrodestra e soprattutto manca una coalizione di centrodestra. Non considera il fatto grave per una città di 20.000 abitanti?

Sono sinceramente dispiaciuto del fatto che i miei concittadini di centrodestra non abbiano la possibilità di essere rappresentati da una coalizione che mostri i propri simboli senza necessità di celarsi e di confluire in altri schieramenti. Proprio ai delusi rivolgo un appello affinché riconoscano in me, innamorato della nostra città, una persona degna di rappresentarli. Sarò veramente, non per frasi fatte, il sindaco di tutti. Anzi, l'”Alfonso di tutti”. 

Si candida in uno schieramento che ha come leader Antonio Pompeo. Cosa ne pensa?
Alfonso Musa e Antonio Pompeo

Antonio Pompeo costituisce un valore aggiunto per la nostra coalizione. Ha dimostrato di essere un ottimo amministratore, nella duplice veste di Sindaco e di Presidente della Provincia di Frosinone, oltre che un formidabile competitor politico così come comprovato dal forte consenso registrato alle scorse elezioni regionali. Ma la nostra coalizione non è soltanto Antonio Pompeo. È costituita da tanti altri ottimi amministratori, compresi ex vicesindaco e vari consiglieri comunali, nonché affermati professionisti e molti giovani, ragazzi e ragazze meravigliosi. 

Sta facendo una campagna elettorale basata su tre C (continuità, coesione e competenza), nonché sull’empatia. Può spiegarcela?

La nostra è una coalizione che intende chiaramente proseguire lungo la strada percorsa dalla buona amministrazione precedente. A differenza di altri, possiamo contare su una squadra coesa e rinnovata che mi ha scelto come playmaker. Noi, però, la coesione la intendiamo anche e soprattutto come coesione sociale. Bisogna ricostruire il senso di comunità, stare a fianco ai più fragili e non far mancare mai niente a nessuno. È quello che si fa nelle migliori famiglie. Per questo mettiamo tutto un bagaglio culturale e professionale, quello di amministratori esperti ma anche di giovani meravigliosi, al servizio della città di Ferentino. 

“Ferentino città d’arte” cosa vuol dire per lei?

Il settore turistico verrà valorizzato nelle sue macroaree: patrimonio artistico, patrimonio paesaggistico e servizi per il turista. Lo sviluppo economico, però, passa inevitabilmente per le attività produttive, le infrastrutture, il commercio e l’artigianato. Sono imprescindibili, infine, politiche mirate per l’agricoltura, l’industria e l’occupazione. Continuerà l’opera di tutela e riqualificazione dei tesori culturali cittadini. Puntiamo, oltre alla rigenerazione del Teatro Romano, al pieno sviluppo turistico della riserva naturale del Lago di Canterno e del Castello di Porciano. Per Ferentino vogliamo un’accoglienza di qualità, in modo da rientrare nei circuiti nazionali e internazionali. 

Quali sono i punti più importanti del suo programma?
Musa con i suoi elettori

Lo abbiamo diviso in due ambiti di intervento: Sostenibilità e Sviluppo. La sostenibilità deve essere ambientale, economica e sociale. Parliamo innanzitutto di tutela del territorio e della salute, riciclo e differenziazione dei rifiuti, energie rinnovabili, mobilità alternativa, recupero delle aree da riqualificare, tutela degli animali e ordine pubblico. Non si può prescindere, però, da una sostenibilità economica, una corretta gestione delle finanze comunali come quella precedente. E con la sostenibilità sociale proponiamo inclusione, pari opportunità, focus su giovani e anziani. Sviluppo, infine, significa anche cultura, scuola, centri culturali, biblioteche, nuove tecnologie, sport e turismo. 

Perché i cittadini di Ferentino dovrebbero votare Alfonso Musa?

Perché sono per davvero uno di loro, uno che ha vissuto al centro storico e oggi abita fuori dal centro urbano, che sa bene cos’è stato fatto e cos’altro c’è da fare su tutto il territorio comunale. In questi anni mi sono concentrato sulla mia famiglia e sulla mia professione di avvocato, ma al contempo sono stato sempre al servizio della comunità attraverso l’associazionismo. Ora voglio diventare sindaco di Ferentino per poter rappresentare l’intera città. Girando le zone fuori dal centro, le nostre meravigliose periferie, ho raccolto le necessità dei tantissimi cittadini che ho incontrato in questi giorni. Sarò sempre pronto a farlo con tutti.

Chiedo soltanto di fidarsi di me, per la prima volta, e della squadra di qualità che punta sulla mia concretezza. Il resto è sotto gli occhi di tutti: c’è chi promette di fare quello che non ha fatto da sindaco fino a dieci anni fa e al contempo elogia quanto fatto dal suo successore Antonio Pompeo. È per questo che chiedo ai cittadini fiducia in cambio di rispetto.

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