La sfida di Pompeo, tra boomer e millennial

La sfida di Antonio Pompeo. Dai discorsi tra millennial e boomer a quelli sul corsivo parlato. Sempre in bilico tra il classico e il moderno, tra le sneakers ed i mocassini, con uno stile inconfondibile

È la campagna più social di sempre e lui sui social sta spopolando. Le sta provando tutte: dall’autoironia col caschetto bianco, alle interviste con lo staff, passando per il porta a porta in sella ad una bici. Si è circondato di giovani ed il suo modo di comunicare ne è la dimostrazione. Si passa dai discorsi tra millennial e boomer a quelli sul corsivo parlato. Dalla tinta per i capelli alle preferenze tra birra o vino: e per uno quasi astemio, come si definisce lui, la risposta è scontata. Antonio Pompeo si sta divertendo in questa campagna elettorale: è la prima cosa che ci dice quando cominciamo l’intervista.

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Come iniziano e come finiscono le sue giornate?
Antonio Pompeo ed i suoi giovani

La mattina si comincia presto e la sera si finisce tardi: è un continuo susseguirsi di appuntamenti ed incontri, stiamo girando la provincia da Nord a Sud”.

Come viene accolto?

Devo dire che la gente mi sta riservando un’accoglienza davvero calorosa: grazie anche a tutto il lavoro svolto come Presidente della Provincia di Frosinone, conosco tutti i comuni e ogni volta che torno in una cittadina o passo in qualche zona particolare, mi ricordo di quello che abbiamo realizzato per quel territorio, i progetti conclusi, quelli in itinere. È la politica della concretezza”.

Quanti chilometri ha percorso finora?

Tantissimi. Passiamo molte ore in macchina e tra un discorso e l’altro ascoltiamo tanta radio: questo ci aiuta anche per la campagna elettorale, perché magari sentiamo una canzone con un testo che ci fa pensare ad uno dei temi che stiamo affrontando. Questo spesso dà lo spunto ai ragazzi del mio staff anche per scegliere le colonne sonore dei vari reel che pubblichiamo”.

A proposito del suo staff e dei suoi compagni di viaggio, ce n’è uno che è più tifoso degli altri…

– dice sorridendo – è mio figlio Gabriele, il più piccolo, ha 13 anni: lui viaggia nell’auto che mi precede quando abbiamo degli appuntamenti e attivamente si mette a lavoro per allestire la sala. È un piccolo operaio”.

Lo sta pagando?
Il piccolo Gabriele

Ride, “No, ma già mi ha detto che alla fine della campagna elettorale vuole una batteria nuova”.

E se l’è anche meritata. È lui che segue il papà ovunque, mentre il fratello più grande, Giuseppe, fa un po’ da supervisore. Gabriele invece è sempre all’opera. Cappellino in testa e felpa con il caschetto bianco stampato su, è il primo ad abbracciare il padre dopo ogni intervento. Ed anche nel tour in bici Gabriele presente, stavolta insieme al fratello maggiore. Si pedala insieme.

I giovani hanno un ruolo fondamentale in questa campagna elettorale..

Sì è vero, sono circondato da ragazzi e i giovani sono spesso protagonisti anche dei miei incontri, come quello avvenuto proprio venerdì sera a Ferentino. È importante coinvolgerli, far scoprire loro l’entusiasmo e l’energia di un’azione sana, finalizzata alla crescita del territorio.

Con i ragazzi Pompeo ha parlato anche di quello che è accaduto ad Alatri, l’omicidio di Thomas Bricca, avvenuto a pochi passi dal luogo in cui Pompeo stava tenendo un incontro politico, subito sospeso. Dire no alla violenza, interrogarsi sulle motivazioni che hanno portato a un così tragico epilogo: temi su cui c’è stato un sano confronto.

Quali sono le motivazione che l’hanno spinta ad intraprendere questa sfida?
La consegna dei fac simile, porta a porta

Essenzialmente due: da una parte la voglia di esportare il buon modello amministrativo che abbiamo messo in campo a Ferentino e in Provincia, dall’altra la volontà di riformare il mio Partito. Dico sempre che prima di criticare gli altri si deve guardare in casa propria. Credo che noi abbiamo molto su cui discutere, non possiamo affrontare solo battaglie ideologiche, dobbiamo essere vicini al territorio e ai problemi concreti della vita quotidiana.

Temi importanti quindi, che si alternano a momenti più leggeri, in cui la campagna elettorale diventa soprattutto condivisione, allegria e risate. In un alternarsi continuo di sentimenti e situazioni diverse, proprio come Antonio Pompeo, sempre in bilico tra il classico e il moderno, tra le sneakers ed i mocassini, con uno stile inconfondibile, come un boomer doc che sa capire anche il linguaggio dei millennials.

E che passa con nonchalance dai Coldplay a “Strada Facendo” di Baglioni. Un po’ moderno, un po’ vintage. Tanto autoironico. E tanto dimagrito: perché nella sua campagna elettorale si gira tanto e si mangia poco.