La solitudine di Salera: “Si fà l’opposizione da solo”

Il sindaco di Cassino è andato da solo a Lisbona: nessun altro amministratore ha accompagnato la fiaccola benedettina. Rapporti tesi con Pop, Demos, Pensare Democratico. Il recente rimpasto ha aumentato le divisioni. Un ex assessore: "Si fabbrica l'opposizione da solo”

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Mai successo nella storia. Mai prima di quest’anno. La fiaccola benedettina è andata in tour nelle capitali europee accompagnata dal solo sindaco di Cassino Enzo Salera. E nessun altro amministratore è stato al suo fianco.

Il viaggio della fiaccola è stato sempre accompagnato da una delegazione di amministratori: un modo anche per affrontare i nodi politici lontani da orecchie indiscrete ed in un clima più disteso. Enzo Salera questa volta è partito da solo per le capitali dove ogni anno nel mese di marzo viene portata la fiaccola simbolo di pace. Con lui i sindaci degli altri due comuni benedettini: Norcia e Subiaco.

Il viaggio solitario di Salera

La fiaccola benedettina 2022 con gli assessori

Quest’anno la fiaccola bendettina ha fatto tappa a Lisbona: la delegazione cassinate è partita il 2 marzo, farà ritorno in serata. Ma è stata una delegazione molto scarna: al netto dei tedofori del Cus Cassino e degli esponenti della comunità monastica, dal Municipio non si è aggiunto nessuno: né gli assessori, né i consiglieri comunali. Nessuno ha accompagnato Salera. Mai successo.

Nel 2020 con lui partì mezza amministrazione comunale, al punto che in quei giorni a Cassino era difficile anche trovare un assessore. Poi lo stop imposto dalla pandemia. Ancora l’anno scorso insieme al sindaco c’erano molti amministratori, tra cui il presidente del Consiglio Barbara Di Rollo, il consigliere comunale Rosario Iemma e gli assessori Barbara Alifuoco, Emiliano Venturi e Arianna Volante.

Per uno strano scherzo del destino sono i tre assessori che Salera ha rimosso qualche giorno prima di partire per Lisbona nel mettere in atto il rimpasto di Giunta. Se qualcuno avesse fatto un pensierino a quel viaggio, anche la scaramanzia ha consigliato di evitare. (Leggi qui: Pochi sorrisi, via alla giunta Salera 2).

I dolori del rimpasto

I tre sindaci a Lisbona

Eppure il rimpasto doveva servire ad allargare le porte della maggioranza a quelle anime del Centrosinistra che fino ad oggi non avevano rappresentanza all’interno dell’amministrazione comunale. Doveva essere la chiave di volta per aprire la lunga cavalcata alle comunali del 2024 con una squadra più solida e robusta, sanando alcune ferite ancora aperte dal 2019 con chi non aveva sostenuto il progetto di Enzo Salera.

Quel rimpasto ha invece generato all’interno della maggioranza un clima di tensione che non riesce a stemperarsi. Il fatto che il sindaco Enzo Salera sia partito da solo alla volta di Lisbona senza una delegazione non è un caso: è stato voluto. C’è come l’impressione che con quel rimpasto Enzo Salera abbia costruito le fondamenta della sua opposizione.

Lo dicono senza girarci troppo intorno gli assessori estromessi. Usciti anche dalla chat ufficiale dell’amministrazione, sono entrati in quelle con altri esponenti della giunta e della maggioranza. Amministratori che pur facendo parte della squadra non hanno gradito il rimpasto e non si dicono affatto sicuri di volersi candidare con Enzo Salera

Non è un caso che quel “Noi ci saremo!” che conclude il patto di fine consiliatura non è stato suggellato con la firma di tutti gli assessori ed i consiglieri con il loro impegno a ricandidarsi nel 2024. (Leggi qui: Top e Flop, i protagonisti di sabato 25 febbraio 2023).

È carta straccia

Arianna Volante e Barbara Alifuoco

Anche sulle chat ammettono che si tratta di “carta straccia“. Alcuni se la ridono, postando le foto di Salera che giungono da Lisbona: “Che figura! E’ partito da solo, ormai è completamente isolato“. Chi ancora è in squadra ha un profilo più basso, ma non per questo meno critico.

Non è un caso che Barbara Di Rollo, Danilo Grossi e Luigi Maccaro con un like hanno espresso pubblicamente solidarietà all’assessore Arianna Volante. Che si è sfogata sui social per l’estromissione. E adesso si aprono praterie: Il punto non è se noi ci candidiamo con Salera, dal momento che ci ha cacciati significa che non ci vuole. E a furia di allontanare le persone da lui, anziché avvicinarle, si sta costruendo l’opposizione da solospiega uno degli assessori estromessi che fanno sponda anche con chi è rimasto all’interno in maniera molto critica nei confronti del sindaco.

Beninteso: ad oggi l’amministrazione di Enzo Salera non è affatto in pericolo, in Aula ci sono i numeri per governare senza alcuna preoccupazione fino alla primavera del 2024. Il dato politico è un altro, più preoccupante, se possibile, perchè riguarda l’intero quinquennio 2024-2029. Ci sono esponenti importanti della sua amministrazione comunale come gli assessori Luigi Maccaro e Danilo Grossi e la presidente del Consiglio Barbara Di Rollo che sono sempre meno in sintonia con il primo cittadino.

Rapporti incrinati e Salera lo sa

Luigi Maccaro

I rapporti personali si sono incrinati. Non solo quelli politici. Il carattere ruvido di Enzo Salera ha scavato l’intonaco della politica che viene prima del mattone umano. È questo il vero segnale di preoccupazione che sta inducendo a riflettere sulla tappa del 2024. Tanto per fare un paragone: nessuno può negare che Enzo Salera sia stato il propulsore amministrativo nelle giunte di Giuseppe Golini Petrarcone. Ma Peppino aveva la capacità di fare squadra, stemperare, disinnescare. E non di esasperare.

Politicamente ora sono stati scavati dei fossati. Non ha torto chi dice che Enzo Salera si sta fabbricando l’opposizione in casa non avendone una “vera” nel campo della minoranza. Ma non è escluso che Pop, Demos e Pensare Democratico possano iniziare un dialogo anche con altri esponenti del Centrosinistra.

Per questo Enzo Salera ha già fissato dei colloqui al suo rientro: probabilmente si è reso conto che la situazione gli è sfuggita di mano e adesso bisogna mettere un argine, ricostruendo la squadra, e soprattutto lo spirito, che hanno permesso di vincere le elezioni nel 2019.