La soluzione nascosta da secoli a Priverno

Senza ricevuta di ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Cercavamo la soluzione da duemila anni. L'avevamo sotto il naso a Priverno

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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La soluzione, spesso ce l’hai lì proprio sotto il naso. Ma non la vedi, non te ne accorgi: perché sei talmente concentrato a trovare una risposta al problema che non noti nemmeno ciò che hai davanti. E non si tratta degli occhiali che hai in testa, delle chiavi della macchina che non trovi e le hai già in mano: succede spesso per i grandi problemi. 

Dopotutto le soluzioni spesso arrivano per caso. O per errore. Newton studiò la Fisica per anni e capì la legge sulla gravitazionale universale solo quando si appisolò sotto un albero ed una mela gli cadde dritta sulla fronte, svegliandolo.

A Priverno avevamo una delle soluzioni ai grandi temi dell’umanità e non la vedevamo. Eppure stava lì da secoli. Mentre migliaia di scienziati, nel mondo, nel tempo, cercavano di capire.

Capire come accidenti facevano le costruzioni degli antichi romani a restare in piedi dopo millenni, mentre tutto intorno si sgretolavano quelle costruite nei secoli successivi. Prendete il Pantheon: sta lì da ben 27 anni prima che nascesse Nostro Signore Gesù Cristo, lo volle un tizio di Arpino Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto.

Perché sta ancora in piedi? Perché, ha scoperto ora un team di scienziati americani, svizzeri ed italiani, il cemento dei romani si ripara da solo

E lo hanno scoperto analizzando campioni di cemento del sito archeologico di Priverno. La sua composizione è paragonabile a quella del cemento usato in molte costruzioni dell’impero romano. Così hanno scoperto che i grossi blocchi calcarei presenti all’interno del cemento sono in grado, nel tempo, di riparare le crepe che si formano nella struttura.

Come funziona? Il calcare si scioglie nelle crepe e si solidifica di nuovo con l’acqua quando piove, otturando le aperture. Adottare la stessa tecnica anche nelle costruzioni moderne potrebbe ridurre l’impatto ambientale del cemento: che oggi è causa dell’8% delle emissioni mondiali di gas serra. 

È una risposta che cambierà le tecniche di costruzione. Ce l’avevamo sotto gli occhi da oltre duemila anni: a Priverno. Bastava guardare. Come per tante altre cose nella vita.

Senza Ricevuta di Ritorno.

(Foto di copertina © DepositPhotos.com)