La sora Camilla sulla SR156 Monti Lepini

La SR 156 Monti Lepini è stato ancora una volta uno dei temi ricorrenti nella campagna elettorale. Chiacchiere anche questa volta. Una storia lunga oltre 70 anni.

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Come il bianco: “Sta bene su tutto”. Insieme al tema della Sanità, la realizzazione di una grande strada per collegare Frosinone e Latina al posto della vecchia Monti Lepini è uno degli argomenti che in campagna elettorale non può mancare. Dai tempi di Fanfani e delle tv in bianco e nero con un solo canale. Infatti, non è mancata nemmeno durante questa breve ed evanescente campagna per le Regionali di domenica e lunedì.

Ne hanno parlato tutti. Sottosegretari, candidati alla Presidenza della Regione ed al Consiglio. Quella strada è stata in ogni momento di confronto organizzato tra gli aspiranti Governatore. Se ne è parlato anche in occasione della visita del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, intervenuto presso la Camera di Commercio Latina-Frosinone nel dibattito organizzato dal Presidente Giovanni Acampora. (leggi qui: Salvini: “Torno presto per aprire i cantieri della Roma – Latina”).

Se ne è parlato anche nell’incontro organizzato nelle ore scorse da Federlazio con alcuni candidati al Consiglio Regionale. Dove il Presidente dell’ente Nino Polito, imprenditori e candidati, hanno convenuto sulla necessità dello sviluppo della Monti Lepini.

Una Via Crucis chiamata Monti Lepini

Un tratto della SR 156

La Strada Regionale 156 dei Monti Lepini è, ad oggi, l’unica via di collegamento tra i due capoluoghi di Provincia: le città di Frosinone e di Latina. Unisce la pianura Pontina con la Valle del Sacco: venne istituita nel lontano 1953 e festeggia in questi giorni i suoi settant’anni. Ma è molto più vecchia: percorre, per lunghi tratti, l’antica strada che metteva in comunicazione la Marittima con la Campagna.

E’ un tratto di strada lungo meno di 60 km. Per percorrerlo, durante un normale giorno lavorativo, occorre più di un’ora e mezza. Figuriamoci nei fine settimana dei mesi estivi.

Una strada ormai ampiamente superata ed obsoleta, per questo non particolarmente sicura. Che non garantisce, in alcun modo, trasferimenti veloci e adeguati tra le due province del basso Lazio. L’Anas è subentrata recentemente alla società regionale Astral nella gestione.

La valenza strategica

Salvini e Acampora

Non rappresenta soltanto un’opera strategica e funzionale dal punto di vista logistico: non serve solo per spostarsi da un punto all’altro del Sud Lazio. Rappresenterebbe un volano decisivo per lo sviluppo integrato dei due territori. In pratica: il Sud del lazio non sarà mai un potentissimo mercato da un milione di abitanti se non ci sarà una strada a metterli in relazione rapida e stretta. È come avere due mini appartamenti, uno accanto all’altro e non voler aprire una porta che li metta in collegamento sul corridoio facendone così uno ben più grande. Unendo le potenzialità legate agli insediamenti produttivi e industriali.

Quella strada è l’ideale tratto di unione della potenza industriale data dai tre poli nei quali oggi è diviso il sistema Chimico Farmaceutico che sta tra le province di Frosinone, Latina e Roma. È un centro di eccellenza e riferimento nel contesto internazionale. Ma se per andare da Latina a Frosinone impieghi un’ora e mezza ti mangi buona parte delle potenzialità.

L’interconnessione del territorio Ciociaro e Pontino è un’opportunità di sviluppo che viene declamata da anni. Ma non viene realizzata. Va letta in questa direzione la mossa compiuta da Giovanni Acampora nei giorni scorsi con l’invito al Ministro delle Infrastrutture. Consegnandogli anche un dossier sul tema, talmente dettagliato che Matteo Salvini l’ha paragonato ad una vera e propria consulenza.

La connessione con la Zls

Non è un caso che la giunta regionale del Lazio abbia dato il via libera ormai da un anno all’istituzione della Zona Logistica Semplificata (ZLS). Metterà in stretta connessione 29 comuni del Lazio con le aree portuali di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, gestite dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale.

L’istituzione della ZLS permetterà di mettere in campo una programmazione d’insieme, in grado di creare una forte interconnessione tra i porti e i comuni interni del territorio. Aumentando così la capacità di attrazione di investimenti, la crescita della competitività delle imprese laziali e anche nuove opportunità occupazionali legate alla Blue Economy e all’eco-innovazione.

I 29 Comuni che fanno parte dalla Zona Logistica Semplificata sono: Allumiere, Anagni, Aprilia, Cassino, Ceprano, Cisterna di Latina, Civita Castellana, Civitavecchia, Colleferro, Ferentino, Fiano Romano, Fiumicino, Fondi, Formello, Formia, Frosinone, Gaeta, Guidonia, Latina, Monterotondo, Orte, Pomezia, Pontinia, Rieti, Roma, Santa Marinella, Tarquinia, Tolfa e Viterbo.

La superstrada consentirebbe a Latina il necessario “aggancio” all’autostrada e alla fermata Tav presente a Frosinone. Senza contare i vantaggi che scaturirebbero in termini di flussi turistici nei mesi estivi.

La sora Camilla, ed il ruolo di Comune e Provincia

Gerardo Stefanelli e Luca Di Stefano

Si rischia però di questa importante opera infrastrutturale la fine della Sora Camilla, tutti la vogliono ma… La mossa compiuta dalla Camera di Commercio è un primo passo. Che ha speranze di essere considerato se ora ci saranno gli altri, necessari. Compiuti da Comune e Provincia di Frosinone e di Latina.

Un bel segnale di indiscutibile valenza politica ed amministrativa è quello di convocare, in seduta congiunta, i consigli Comunali e Provinciali di Frosinone e Latina. Tenendoli da remoto proprio perché per raggiungere i due territori è oggi un viaggio della speranza (di non trovare traffico o ingorghi).

Un segnale per il Governo e per il Ministero sarebbe la contemporanea mobilitazione del sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli e del futuro sindaco di Latina appena le elezioni ne consegneranno uno; del Presidente della Provincia di Frosinone Luca Di Stefano e l’omologo Presidente della provincia di Latina Gerardo Stefanelli.

Perché se il tema diventa centrale, in una discussione che coinvolge le popolazioni, nessun Governo potrà continuare a voltarsi dall’altra parte. Come finora è stato fatto. Ed a quel punto sarebbe chiaro chi la Monti Lepini la vuole fare davvero e chi invece vuole fare solo chiacchiere.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright