La strada in discesa di Tajani verso il posto più alto in Forza Italia

La strada verso il coordinamento nazionale di Forza Italia è tutta in discesa per Antonio Tajani. Ora il più è fatto: per ottenere le chiavi della potentissima stanza che fu di Denis Verdini gli basterà solo pacificare almeno una parte del partito, riuscire a far presentare quante più liste con il simbolo azzurro alle prossime Comunali in Italia, non entrare in rotta di collisione con gli altri due triumviri che nei fatti stanno guidando al momento la formazione fondata da Silvio Berlusconi. Ma Mariarosaria Rossi e Marcello Fiori si fidano di Antonio Tajani: sanno che una volta alla guida del Partito non tenterebbe di eliminarli.

E’ stata la benedizione finale per l’ex notista politico de Il Giornale “divenuto uomo di Berlusconi perchè una sera, per caso, era lui di turno e gli capitò la fortuna di rispondere al telefono quando Silvio chiamò per chiedere al vice direttore se avevano uno sveglio al quale affidare la sua comunicazione ora che lui stava per scendere in campo nella politica” (vulgata proposta da Giuseppe Ciarrapico, con il quale non si sono mai amati).

Il primo via libera all’attuale vicepresidente vicario del Parlamento europeo, per otto anni Commissario Ue, con origini di Ferentino e servizio militare a Sabaudia, lo aveva dato nei mesi scorsi Gianni Letta.

A ralentarne l’ascesa erano state le perplessità di Maria Rosaria Rossi che invece avrebbe visto bene sul ponte di comando Giovanni Toti. Ma la voce flautata dell’ex direttore de Il Tempo e già sottosegretario alla presidenza Consiglio è ancora ascoltatissima da Berlusconi.

A vantaggio di Tajani c’è l’esperienza ed il profilo internazionale chge darebbe a Forza Italia, le sue indiscusse doti diplomatiche di matrice monarchico – democristiana, il rispetto e la stima che ancora gli riconoscono i forzisti della vecchia guardia e cioè proprio quelli che si sono allontanati da Silvio in questo mesi.

Toti lo aveva capito da subito. E per questo aveva fatto di tutto per evitare la candidatura a governatore della Liguria, accettata solo nella convizione che mai avrebbe vinto.

Con Toti impegnato a Genova con l’ordine di non commettere passi falsi sul fronte amministrativo, impartito direttamente da Silvio, per Antonio Tajani si sono spalancate le strade del Coordinamento Nazionale.

E gli incontri di pace analoghi a quello tra Mario Abbruzzese ed Antonello Iannarilli per ricomporre le fratture si stanno susseguendo con discrezione in tutto il Lazio ed in tutta l’Italia.

La strada verso il posto più in alto in Forza Italia, per paradosso, è tutta in discesa.

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