La strategia della pacificazione falcia i nomi dei candidati sindaco ad Alatri

Tempo di strategie sotto le mura ciclopiche di Alatri. Chi saranno gli sfidanti dell’ingegnere Giuseppe Morini candidato a succedere a se stesso nella guida della città? Ci saranno solo avversari dell’opposto fronte di centrodestra? Oppure – ancora una volta – il nemico verrà anche dalle file interne, riproponendo pure qui l’eterna sfida tra il Pd di Francesco De Angelis e quello di Francesco Scalia? O la linea della distensione che sta portando alla creazione del gruppo unico Pd in Provincia produrrà un patto di non belligeranza?

Procediamo con ordine. Il sindaco uscente Antonio Morini è l’unico certo della candidatura. Il presidente della commissione Bilancio della Regione Lazio Mauro Buschini non vuole che vinca e basta ma pretende che riporti un risultato bulgaro: per Alatri ed il suo ospedale è arrivato più volte allo scontro con Nicola Zingaretti, si è impegnato in una lunga battaglia corpo a corpo con la manager della Asl Isabella Mastrobuono ogni volta che lei provava solo a pronunciare la locuzione ‘Ospedale di Alatri’; nella sua città Buschini non vuole fare prigionieri.

Proprio per questo, Alatri potrebbe essere il banco di prova della ritrovata (ritrovanda?) sintonia tra le due anime del Partito Democratico. Si potrebbe profilare un patto di desistenza che avrebbe come protagonista principale Fabio Di Fabio e la sua compagine legata a Scalia. Di Fabio ha sempre fatto il Vice e non è mai riuscito a spuntarla in prima persona. La spaccatura nel Pd poteva imporre una sua candidatura a sindaco per contrastare il passo a Morini. Ma adesso le cose sono cambiate.

Qualche frizione tra gli scranni della giunta però c’è: giovedì pomeriggio è stata revocata la delega alla pubblica istruzione all’avvocato Vincenzo Galione. Che a questo punto potrebbe continuare nell’opera di creazione di una sua lista civica a sostegno di un candidato sindaco espressione della società civile: un professionista mai entrato nelle cronache politiche cittadine. I rapporti tra l’amministrazione e l’avvocato pare che fossero incrinati già dalla scorsa primavera se è vero che che già a maggio, Fabio Di Fabio si è recato da una consigliera comunale per sondare la sua disponibilità a sostituire Galione come assessore. La stessa consigliera comunale che anche ora avrebbe risposto picche al sindaco, così come la preside Martina, ora che bisogna coprire il ruolo vacante in giunta. Le ragioni di questo no? Troppo a ridosso delle elezioni, tempi troppo stretti per lasciare un segno nell’attività amministrativa, il timore che ci sia un clima non ottimale in maggioranza (del quale, il defenestramento sarebbe proprio la dimostrazione).

Il fronte del centrodestra. La questione qui è relativamente semplice: fino a che punto Mario Abbruzzese consentirà ai figurativamente suoi esponenti di Forza Italia di giocarsi la partita nella città di Iannarilli? Anche in Forza Italia è in atto la strategia della distensione voluta da Antonio Tajani ed applicata obtorto collo, in alcuni casi, dal potentissimo ex presidente del Consiglio Regionale del Lazio. Proprio in virtù di questa linea della riappacificazione sarebbe stata messa in congelatore l’ipotesi messa a punto nei mesi scorsi: una grande coalizione costruita anche assieme all’avvocato Patrizio Cittadini (storico sindaco alatrense), alla lista di Programma Alatri, quindi, sino ad arrivare a Fausto Lisi e alla sua Progetto Alatri passando per alcuni scontenti di Forza Italia. Questa enorme aggregazione avrebbe cercato un nome su cui chiudere il quadro e si sarebbe arrivati persino al dottor Giulio Rossi, fedelissimo di Iannarilli, il quale avrebbe risposto cordialmente di no. Il progetto sarebbe stato un po’ depotenziato dalle acredini interne e si andrebbe verso la ricomposizione di un centrodestra compatto.

Chi sarà il candidato sindaco? Antonello Iannarilli si trova di fronte ad una scelta simile a quella che fece qualche tempo fa, tra presidenza della Provincia e candidatura alla Regione. Potrebbe candidarsi a sindaco e giocarsi la partita fino all’ultimo voto. Ma Mario Abbruzzese potrebbe ricevere l’odine di traslocare a Montecitorio come deputato, lasciando lo scranno regionale alla Pisana. E l’Antonello da Alatri è il primo della lista per surrogarlo. Se poi si dovesse andare al voto anche in Regione, qualora a novembre arrivassero le tanto annunciate dichiarazioni chiave contro Nicola Zingaretti nell’inchiesta Mafia Capitale, si tornerebbe a votare anche per la Regione ed a quel punto Iannarilli nbo potrebbe concorrere per due posti contemporaneamente.

Poche sera fa, in pieno centro, si è riunita Forza Italia, nello scopo di formare un gruppo unito per contrastare Morini. Sarebbero stati presenti anche gli “abbruzzesiani” che avrebbero partecipato solo alla riunione ma non alla cena. Comunque ne sarebbe venuto fuori un chiaro intento di riproporsi uniti con tanto di Lega Nord e il Movimento “Sovranità” al proprio interno. Invitato alla riunione anche il Comitato San Benedetto che però, avendo richiesto le elezioni primarie, si sarebbe subitamente tirato fuori. I nomi da candidare a sindaco al momento sono due: Antonello Iannarilli se dovesse decidere di sciogliere la riserva o, in alternativa, proprio il dottor Giulio Rossi, ex assessore alla Cultura e Vice-Sindaco della giunta Magliocca. Abbruzzese, dal suo canto, si conterebbe ordinando ai suoi di concentrare i voti su Roberto Addesse, ex assessore anch’egli, al quale il coordinamento cittadino di Fi, però, avrebbe proposto di formare una sua lista civica territoriale a Tecchiena in cambio della poltrona da Vice-Sindaco. Partita intricata, questa, difficilmente comprensibile sino a quando Iannarilli non deciderà il da farsi.

Passando alle formazioni terze, almeno in partenza. Cittadini e Caponera, dopo un’accelerata estiva, sembrerebbero essere entrati in una fase di attesa. In città, si dice, starebbero provando a cercare un professionista disposto alla candidatura cercando di riproporre lo schema del 94′ che costrinse Iannarilli e Malandrucco alla resa. Si è fatto il nome dell’avvocato Remo Costantini, Presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Frosinone, tuttavia l’ex Presidente comunale di Alleanza Nazionale resterà fuori dalla partita. Anche se viene cercato spesso e volentieri. Altri dicono Maurizio Cianfrocca, ex Progetto Alatri ed ex An. Anche qui però arrivano solo smentite.

Il Movimento 5 Stelle dovrebbe tenere le primarie tra dicembre e gennaio ma prima di poter definire la reale possibilità di mettersi in gioco deve contarsi al suo interno. L’onorevole Luca Frusone pare stia lavorando proprio a questo ad Alatri. Di nomi, ancora, per i grillini non se ne fanno. Fausto Lisi, poi, si sarebbe dichiarato anch’egli possibilista ad entrare nella coalizione di centrodestra nel caso il candidato fosse Rossi. Resta da vedere come la prenderà quella parte di Fi che non accetterebbe di buon grado un ricongiungimento politico con l’attuale presidente del consiglio comunale. L’alternativa per Lisi potrebbe essere il ritorno in auge di Progetto Alatri oppure un’alleanza dell’ultim’ora col già citato Cittadini.

La situazione è più che in divenire e solo il passare del tempo riuscirà a chiarire sempre più questi scenari ad ora solo abbozzati.

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