La strategia di medio periodo del duo Berlusconi – Tajani

Forza Italia non si illude che il Governo Conte possa cadere in questo momento, lo sguardo è rivolto ad un momento preciso: quando si dovrà riformare il sistema elettorale in senso proporzionale

«Il vero problema è la mancanza di strategia per la riapertura. Dobbiamo evitare in ogni modo di affidarci alle improvvisazioni nella gestione delle fasi successive. Va pianificato tutto con precisione militare».

Lo ha affermato Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, durante una diretta Facebook. Il punto è la pianificazione della fase due con «precisione militare». Rileva Tajani: «La quarantena è stata utile ad arginare la pandemia, ma dobbiamo ripartire gradualmente. Non possiamo però considerare tutta Italia allo stesso modo: in alcune regioni, come la Basilicata, il numero di contagi è bassissimo. La nostra proposta è quella di detrarre dalle tasse tutte le spese che saranno effettuate per andare in vacanza nel nostro Paese. Scegliamo l’Italia come meta turistica, rilanciamo i nostri territori ed aiutiamo i cittadini».

Antonio Tajani con Silvio Berlusconi Foto © Daina Le Lardic / Imagoeconomica

Forza Italia si è smarcata dagli alleati della Lega e di Fratelli d’Italia, ha sostenuto la linea del Governo sul Mes, pur sottolineando di non avere alcuna intenzione di appoggiare l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Lo schema ormai è chiaro: Silvio Berlusconi interviene sporadicamente, dettando la linea. Ma è Antonio Tajani a stare in campo, a tessere le file sia con il Governo che con il centrodestra.

Berlusconi ha detto qualche sera fa di non avere notizia di una disponibilità di Mario Draghi a volersi impegnare come capo di un Governo tecnico che guidi la ricostruzione. Sa perfettamente, come lo sa Antonio Tajani, che in questo momento il Governo non può cadere. Ci sarebbe un effetto negativo nei confronti dell’intero sistema Italia.

Silvio Berlusconi

Il ragionamento che Forza Italia sta facendo è sul lungo periodo. Il rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari ha prodotto anche l’effetto di bloccare la riforma elettorale in senso proporzionale. Ma prima o poi si tornerà ad affrontare quel tema. Ma quando si tornerà ad affrontare quel tema le cose saranno cambiate. Perché il centrodestra darà cambiato, perlomeno nelle proporzioni.Nel senso che Matteo Salvini e Giorgia Meloni non potranno vincere da soli. Avranno bisogno di Forza Italia e di Silvio Berlusconi.

D’altro canto potrebbe mutare anche l’altro schieramento, quello ora formato da Pd e Cinque Stelle. E allora al “centro” si potrebbero determinare spazi e possibilità diverse. A quel momento sta guardando Antonio Tajani.