La svolta di Letta che riprende il filo di Zingaretti 

Il segretario del Pd Letta traccia un solco “Al Governo solo se vinciamo le elezioni”. È l'avvio della ricostruzione. Quella che voleva Zingaretti

Il segretario del Pd Enrico Letta ha ribadito l’altro giorno il concetto espresso nel giorno dell’insediamento, quando aveva appena raccolto il testimone che gli aveva passato Nicola Zingaretti. Ha detto «La prossima volta andremo al governo se avremo vinto le elezioni. Noi non siamo il Partito del potere e delle poltrone. Se i cittadini non ci daranno la fiducia, governeranno Salvini e Meloni».

È una promessa molto impegnativa ma inevitabile: il Partito Democratico non vince un’elezione dal 2006, eppure negli ultimi anni al Governo c’è stato sempre, tranne la parentesi successiva alle elezioni del 2018, dopo la rovinosa sconfitta che aveva fatto segnare il risultato peggiore della storia del primo Partito della sinistra italiana.

La responsabilità del governo

Nicola Zingaretti (Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica)

Il Pd ha espresso presidenti del consiglio come lo stesso Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, ha appoggiato i Governi di Mario Monti e adesso di Mario Draghi, ma pure quello di Giuseppe Conte bis. Nel 2019 Nicola Zingaretti aveva appena vinto il congresso con il modello della Piazza Grande che gli aveva disegnato Massimiliano Smeriglio.

Zingaretti si stava preparando a cinque anni di opposizione che avrebbero ricostruito l’humus di un centrosinistra andati letteralmente in frantumi. Poi è cambiato tutto quando Matteo Salvini ha scatenato la rivolta contro il Governo Conte 1: lo stesso Zingaretti non era affatto convinto di riportar e il Pd in maggioranza. In quel momento Matteo Renzi e i “colonnelli” però ebbero la meglio, anche se qualche settimana dopo Renzi consumò la scissione.

Insieme senza alleanza

Giuseppe Conte

Il Pd si ritrova oggi senza un’alleanza vera, costretto a stare dalla stessa parte dei Cinque Stelle senza una condivisione sostanziale. Enrico Letta lo ha capito benissimo e non vuole continuare a tirare a campare.

Perciò la frase di andare al Governo solo se si vincono le elezioni ha un significato molto forte. Mette il partito davanti alle proprie responsabilità: a giugno in Italia si vota per le Comunali (anche a Frosinone) e il Partito Democratico sembra avere un obiettivo principale: fare risultato con la propria lista oltre che con la coalizione e con il candidato a sindaco.

Inizia una ricostruzione che Nicola Zingaretti aveva intuito. Soltanto in questo modo si può tornare davvero nei territori.