La tela di Penelope per il Pd

Rinviato ancora una volta il Direttivo Pd per decidere con chi schierarsi alle Comunali. Tre le posizioni. Fantini tenta di tenere tutto unito. Ci si rivede lunedì. Se va bene.

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

In confronto, Penelope con la sua tela era una dilettante. Le manovre dilatorie della moglie di Ulisse per cercare di rinviare la decisione su chi scegliere tra i Proci, in attesa del ritorno del marito ad Itaca, sono infatti poca cosa riguardo alle tecniche dilatorie che da giorni si stanno mettendo in campo ad Anagni all’interno del direttivo del Partito Democratico. L’ultima novità è il rinvio del Direttivo, inizialmente previsto per venerdì sera, al lunedì (nella migliore delle ipotesi) della prossima settimana.

L’oggetto del contendere è sempre lo stesso: la decisione su cosa fare e con chi andare. E se andare da qualche parte in vista delle elezioni Comunali del prossimo 14 e 15 maggio. Anche se dall’altra parte le acque non sono ancora del tutto calme e si profilano ancora possibili e aggiustamenti (ad esempio con Anagni Futura che fa sapere di voler parlare con tutte le forze disponibili per eventuali ulteriori aggregazioni), il Partito Democratico di fatto mette a nudo le diverse opinioni. Divisive. Con un Segretario Provinciale Luca Fantini impegnato a tenere tutto insieme evitando che il Circolo gli esploda in mille fazioni. 

In attese delle mosse degli altri

Luca Santovincenzo

Perché il rinvio del Direttivo a lunedì sera (se va bene)? Perché domenica pomeriggio ad Anagni si terrà la conferenza stampa ufficiale di presentazione di LiberAnagni, la coalizione più spostata a sinistra tra quelle in campo. Che ha ormai da tempo, anche se non in maniera ufficiale (quello verrà fatto appunto domani sera) lanciato la candidatura a sindaco  dell’avvocato Luca Santovincenzo. (Leggi qui: Il mistero di LiberAnagni si svela domenica).

Ed è proprio questo punto che fa esplodere il Pd, costringendo al rinvio per (provare ad) arrivare ad una sintesi.

All’interno del Partito Democratico anagnino infatti ci sono almeno tre anime; quella che fa riferimento al Segretario cittadino Egidio Proietti, che punta ad andare con LiberAnagni accettando anche la candidatura di Santovincenzo come sindaco. Quella di chi vuole che il Partito vada da solo o con un’altra lista civica, che sarebbe quella di Giuseppe Felli e di Simona Pampanelli. E quella di chi, come ad esempio Vittorio Save Sardaro e Luigi Vecchi, punta a spostarsi con SiAmo Anagni, la coalizione civica che fa riferimento ad Alessandro Cardinali.

La divisione è legata in parte a ragioni ideologiche ed in parte a vecchie ruggini. C’è chi con Cardinali non vuole andarci perché fino a due anni fa militava in Fratelli d’Italia. C’è chi non vuole stare insieme ai fratelli Tagliaboschi. E c’è chi vuole andarci per replicare ad Anagni il modello poi risultato vincente a Sora.

La tela di Penelope

Vittorio Save Sardaro

Cercare di individuare una sintesi è come cimentarsi con la tela di Penelope. Perché i progressi che si fanno di giorno vengono smontati di notte. Di fatto sono tre tronconi che non riescono a trovare un accordo. E forse è proprio questo che si sposta in continuazione un Direttivo nel quale, evidentemente, non si è ancora arrivati ad una quadratura del cerchio.

Una ulteriore complicazione è rappresentata dal fatto che Santovincenzo ha fatto capire in tutte le salse di non essere disposto ad accettare un passo indietro sulla sua candidatura, nemmeno per arrivare ad un candidato condiviso con il Pd, come Simona Pampanelli.

Il rischio, come già detto in altre circostanze, è che il Partito scenda nella sua rilevanza politica. E molti in città ritengono che la responsabilità sia della dirigenza locale, che ha evitato per mesi di affrontare la questione nonostante le continue sollecitazioni arrivate dal Segretario Provinciale, lasciando che i nodi arrivassero al pettine. Fin quasi a farli diventare inestricabili.

(Foto di copertina © Depositphotos.com)