La toccante lettera d’addio di Gori: “Ciao Frosinone, sei sangue nelle mie vene”

Il centrocampista ciociaro passato alla Triestina rompe il silenzio e in un post su instagram ripercorre la sua lunga avventura nel club giallazzurro dove è cresciuto ed ha vinto tutto (3 promozioni e 232 gare). Parole emozionanti, più di un saluto

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Le cuffie con la sua canzone preferita: “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”. Una scelta non casuale perché il Frosinone è stato un grande spettacolo, forse irripetibile. “Uno di quelli che racconterò ai miei figli”.

Durante il volo Roma-Trieste ha ascoltato la musica di Jovanotti ed ha messo ordine ai tanti pensieri ed alle emozioni che sono stati forti dopo l’addio definitivo al Frosinone, la squadra dove è cresciuto fino a giocare in Serie A.

Ha aspettato quindi qualche giorno e nell’antivigilia di Ferragosto Mirko Gori ha rotto il silenzio. Il centrocampista di Tecchiena prima ha voluto riflettere e sistemarsi a Trieste, la sua nuova casa calcistica, 450 chilometri dalla Ciociaria dove è nato ed è diventato un calciatore. Poi come i tutti i ragazzi della sua età ha affidato le sue sensazioni al social network più in voga: instagram.

Un lungo post che non è un semplice saluto ma molto di più. Quasi una lettera d’amore nella quale “urla” il suo profondo attaccamento alla maglia giallazzurra e traspare anche una punta d’amarezza. E poi la consapevolezza di aver dato tutto per la sua maglia del cuore.

Gori, una vita in giallazzurro

La gioia Mirko Gori dopo una delle tante vittoria conquistate col Frosinone

Mirko Gori, 29 anni, è passato alla Triestina a titolo definitivo martedì scorso, chiudendo la sua lunga storia con il Frosinone malgrado un contratto ancora di 2 anni.

Già a gennaio scorso si era trasferito ad Alessandria ma in prestito. Poi il ritorno a Frosinone, il ritiro a Fiuggi, la mancata cessione alla Reggina dove era stato voluto dal suo vecchio allenatore Roberto Stellone prima della rottura con dirigenza calabrese.

Il centrocampista era l’ultimo di quella fantastica squadra capace di salire dalla Lega Pro alla Serie A. È stato uno dei protagonisti, una delle bandiere di quel magnifico gruppo. Al suo attivo anche la promozione in Serie A del 2019 agli ordini di Moreno Longo. Con Gori finisce un’epoca: oltre 10 anni in giallazzurro con 232 presenze e 6 reti tra Serie C, B ed A. Quarto nella classsifica dei fedelissimi giallazzurri dietro a Gianni Gabriele (250), Giorgio Davato (272) e Marco Cari (287).  

“…. sei il sangue che mi scorre nelle vene”

L’invasione di campo dopo la storica promozione in Serie A nel 2015

“Il lato finestrino dell’aereo che mi porta verso Trieste, mi fa riavvolgere il nastro dei ricordi dei miei ultimi 15/16 anni – ha scritto Gori Sì 15 anni fa più o meno quando mio padre mi portò al mio primo allenamento. Me lo ricordo come fosse ieri quel primo giorno, uno di quei campi di terra con l’acqua quasi sempre fredda. Sì però è il Frosinone, questa è la frase che mi ripetevo sempre soprattutto quando pensavo di non farcela più”.

Ne abbiamo fatta di strada insieme, mai avrei pensato che qualche anno dopo gli spogliatoi sarebbero stati quelli di San siro o dell’Olimpico”.

Mirko sottolinea quanto sia stato importante il Frosinone: scuola di calcio e di vita. “Mi hai insegnato a credere nei sogni e poi raggiungerli. Ma non ad ogni costo questo no, perché ci sono cose che si raggiungono anche con strumenti che abbiamo dentro: la determinazione, lo spirito di sacrificio, l’ambizione” ha continuato. “C’è un solo modo per diventare quello che vogliamo nella vita: sacrificarsi per qualcosa. A te ho riservato i miei giorni più belli, le sconfitte più dure, i sorrisi più grandi, le lacrime più amare ma lo rifarei altre mille volte semplicemente perché sei il sangue che mi scorre nelle vene”.

“Abbiamo toccato le stelle”

Mirko Gori in azione

Certo l’addio è stato doloroso e le parole del post lo confermano ma Gori è consapevole che un ciclo è finito e lui ha dato tutto. E di più non si poteva fare. Bisogna ripartire e Trieste può rappresentare un’occasione di rilancio. Una società importante che ha storia ed ambizioni di tornare in alto. Ha firmato un contratto di 3 anni che significa poter aprire un altro ciclo. “Oggi sento di darmi una pacca sulla spalla, quella che non mi sono mai dato – si legge ancora – Consapevole del fatto che più di quello che è stato fatto non potevamo fare. Che siamo partiti da niente e siamo arrivati a toccare le stelle, vivendo momenti che saranno ricordati per sempre. Spero inoltre di averti reso onore su ogni campo, palla, contrasto. Spero di averti fatto acquisire quel rispetto che meriti e che molte volte non ti hanno dato”.

I ringraziamenti a tutti anche quelli che forse non sono stati troppo corretti. “Doveroso ringraziare ogni singola persona che ha fatto parte di questo mio percorso, da quelli che sono stati un esempio da seguire a quelli che mi hanno fatto capire come non essere mai. Ancora più doveroso ringraziare chi mi ha sempre sostenuto”, ha sottolineato prima di scrivere il finale tra nostalgia e voglia di futuro.

“È tempo di scendere ora, fine della corsa, anche le cose più belle finiscono – chiosa Mirko Gori – Nelle cuffie una delle mie canzoni preferite che fa: “… abbiamo fatto un sogno. Che volavamo insieme. Che abbiamo fatto tutto.  E tutto c’è da fare. Che siamo ancora in piedi. In mezzo a questa strada.  Io e te, io e te”. Eh sì siamo stati un bello spettacolo, uno di quelli che un giorno racconterò ai miei figli. Premo play. Andrà tutto bene. Ciao Leone”. (Leggi qui: Perché ogni bimbo ciociaro dovrebbe sognare di essere Mirko Gori).

L’applauso commosso dei tifosi e dei compagni

Gori e Daniel Ciofani, compagni di mille battaglie

Il post di Gori è stato ripreso da tutte le pagine instagram dedicate al Frosinone ed ai suoi tifosi. I sostenitori idealmente hanno regalato una standing ovation ad un giocatore che rimarrà sempre un idolo. Un ragazzo nel quale i supporters si sono sempre identificati.

Migliaia i like in poche ore. Tanti i commenti a partire da alcuni suoi compagni di tante battaglie come Daniel Ciofani, Nicolò Brighenti, Lorenzo Ariaudo, Adriano Russo, Raffaele Maiello, Pietro Iemmello, Luka Krajnc e Daniele Altobelli. Belli i pensieri dei tecnici Moreno Longo e Luigi Marsella e della showgirl ciociara Valeria Altobelli.  

Anche il giorno della sua cessione i post di saluto sono piovuti nel mondo social del Frosinone. Emblematiche furono le parole di Frosinone OFC: “È nato con questa maglia, l’ha vissuta, sudata, rispettata, difesa, amata. Ciao “Cobra” ciociaro per sempre”.

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