La tregua regge, il Bilancio passa

I segnali dietro le quinte del Consiglio Provinciale di oggi. La tregua politica regge. Il bilancio passa. Varato l'ufficio a disposizione dei piccoli Comuni. Ora tutti attendono l'assegnazione delle deleghe, dopo il ballottaggio

Il primo segnale è politico: gli scontri sono cessati. I quattro assenti al Consiglio Provinciale riunito oggi a Frosinone avevano tutti comunicato con anticipo che non ci sarebbero stati. E giustificato l’assenza con un impedimento concreto. Nessuno di loro è mancato per mandare un segnale al Presidente Luca Di Stefano ed alla sua amministrazione.

All’appello del presidente d’Aula Gianluca Quadrini non hanno risposto Antonella Di Pucchio e Gino Ranaldi (Pd area Pompeo), Alessandro Cardinali (civico di centrodestra, impegnato nella campagna elettorale per diventare sindaco di Anagni), Riccardo Ambrosetti (FdI, impegnato sul fronte opposto a sostegno del candidato sindaco Daniele Natalia).

Regge la tregua costruita dal presidente Di Stefano. C’è un equilibrio precario. Che diventerà stabile dopo il ballottaggio di Anagni. Quando distribuirà le competenze ad ogni singolo consigliere, varando così la sua squadra di governo.

Il voto sul Bilancio

Il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità il Bilancio di previsione 2023 – 2025. Si conclude così un’iter iniziato due settimane fa e che prevede tre letture per gli stessi conti: sono stati ratificati una prima volta dall’Aula, poi approvati dall’assemblea dei sindaci, oggi hanno ricevuto la terza lettura.

Passano l’esame dell’assise anche il Conto consuntivo 2022, la convenzione con l’Apef (l’agenzia provinciale per l’energia) per migliorare la qualità dei servizi e lo schema di convenzione tipo per la gestione associata dell’ufficio Provincia-Comune. È il nuovo servizio concepito per andare in soccorso di piccoli e piccolissimi Comuni che spesso si trovano di fronte a pratiche  anche complesse, con pochissimi dipendenti a disposizione. 

 «La Provincia deve essere sempre più la casa dei Comuni – ha detto il presidente Luca Di Stefano –  per aiutare gli Enti che hanno carenza di personale. Gli uffici dell’Amministrazione provinciale hanno una dotazione organica molto qualificata che può essere messa a loro disposizione». 

Approvata all’unanimità anche la delibera che individua l’Apef come struttura di supporto tecnico e amministrativo per i servizi della Provincia. La seduta si era aperta con un minuto di raccoglimento per ricordare le vittime dell’alluvione in Emilia Romagna.

Il dato amministrativo

Sul piano amministrativo la strategia di Luca Di Stefano è chiara: trasformare sempre di più il ruolo della Provincia in una realtà a supporto dei piccoli Comuni. Il varo dell‘ufficio Provincia – Comune va in questa direzione. In Ciociaria la maggioranza dei 91 Comuni è di piccole o piccolissime dimensioni. Emblematico il caso di Vico nel Lazio con il sindaco che si era ritrovato senza dipendenti e per non bloccare i servizi faceva da usciere e da autista dello scuolabus. Impossibile in queste condizioni concentrarsi su progetti come il Pnrr o il Prusst.

Gli uffici provinciali a questo punto diventano il supporto dei Comuni. Che è esattamente la richiesta fatta dal nucleo che propose a Luca Di Stefano, lo scorso inverno, di candidarsi a presidente della provincia.

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