La vendetta di Pallone: “Niente patti con i bugiardi”

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Il giorno della vendetta Alfredo Pallone lo aspettava da tempo. Aveva iniziato a contare i giorni da un freddo 15 novembre 2013 in cui venne umiliato davanti ai suoi amici più antichi: stava a Roma nell’ufficio di Fabrizio Cicchitto, avevano preso il caffè ed aspettavano una persona da Cassino per trasferirsi al Park Hotel Marriott presso la Fiera di Roma; dovevano annunciare ‘lo strappo’ l’ondata di amministratori locali che da tutta l’Italia quel giorno lasciavano Forza Italia e seguivano Angelino Alfano nella sua nuova creatura politica l’Ncd. Alfredo era uno dei generali della nuova formazione politica: già coordinatore regionale di Forza Italia nel Lazio, parlamentare europeo inserito nella strategica commissione Econ che lo portava ad essere la punta avanzata nel dialogo con le banche ed il mondo finanziario, una delle voci che Silvio Berlusconi aveva autorizzato a dargli del tu. Quel giorno, più le lancette dell’orologio scorrevano e più aumentava l’imbarazzo: Fabrizio Cicchitto diceva a Pallone “Non verrà, vedrai che non verrà“. Alfredo, incredulo, riprovava a comporre il numero sul suo Samsung S4 ma il numero chiamato era sempre irraggiungibile. “Non verrà” ribadiva con rassegnata esperienza Cicchitto, “Non può essere, l’ho sentito ieri sera: mi ha assicurato che sarebbe venuto con noi e sarebbe passato insieme a noi nel Nuovo Centrodestra. L’ho creato io, mi deve tutto, l’ho fatto diventare presidente del Consiglio Regionale del Lazio, l’ho accreditato di fronte a tutto il Partito. Non è possibile…“. A mezzogiorno, Mario Abbruzzese finalmente risponde al telefono: “Mi dispiace Alfredo, le nostre strade politiche si separano” . Alfredo Pallone e Fabrizio Cicchitto si misero in macchina e si avviarono al Marriot. Ma da quel giorno Alfredo aspettava il momento della vendetta.

Quel giorno è arrivato. Alfredo Pallone ha aspettato che la situazione arrivasse al punto critico e poi ha sferrato la stoccata: «In politica conta la parola. Ora, Francesco Scalia e Francesco De Angelis sono politici di parola, con i quali si possono fare accordi. Altri no».

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Alfredo Pallone, coordinatore regionale del Nuovo Centrodestra, in un colpo solo dice due cose sulla politica delle alleanze a livello provinciale.

La prima: gli accordi in Ciociaria la formazione di Alfano li farà con il Pd. Aver citato entrambi i leader dei Democrat vuol dire che l’intesa alla Provincia (solo con Scalia) adesso passa di livello e coinvolge l’intero partito di Renzi.
La seconda: nessuna alleanza con Forza Italia. È una risposta all’ultimatum degli “azzurri”. «Il Nuovo Centrodestra scelga: o con noi o con il Pd», aveva detto Pasquale Ciacciarelli.

Pallone in realtà ha le idee chiare: a Sora il Pd sosterrà Ernesto Tersigni (Ncd), mentre a Cassino sarà il Nuovo Centrodestra a sostenere il candidato del Pd. Probabilmente Giuseppe Golini Petrarcone, dal momento che il consigliere regionale Marino Fardelli ha intenzione di concorrere a sindaco con il sostegno di un’ampia coalizione civica. La logica potrebbe essere quella di appoggiare i sindaci uscenti.

Resta da vedere Alatri, dove l’uscente è Giuseppe Morini, che ha l’appoggio dell’area del Pd che fa riferimento al consigliere regionale Mauro Buschini e al presidente dell’Asi Francesco De Angelis. Il nodo è rappresentato dalle “voci” che vorrebbero come possibile candidato a sindaco Patrizio Cittadini, ex assessore provinciale della giunta Scalia. Fin quando non sarà fatta chiarezza, Pallone non si sbilancerà.

 

Già ieri c’era stato il preavviso di quello che sarebbe accaduto: Adriano Roma aveva risposto in maniera insolitamente violenta al coordinatore provinciale di Forza Italia Pasquale Ciacciarelli trattandolo come un visionario ed allucinato. Ciacciarelli aveva sollecitato Ncd ad un passo chiaro sulle alleanze per le prossime elezioni comunali. Roma gli ha risposto in sostanza, ricordati che sei il segretario di Forza Italia e non di Ncd, qui le alleanze ce le decidiamo noi e non tu (leggi qui il precedente)

Una risposta nella quale nemmeno lui risparmia accuse all’attuale gruppo dirigente forzista d’essere composto da voltagabbana: «Vorrei sempre ricordargli che due anni fa, in via Aldo Moro, ci lasciammo in tanti con una stretta di mano. Dopo aver deciso di passare tutti con l’Ncd. Nottetempo qualcuno cambiò idea e strada, salvo poi riprenderla (la strada) dopo le europee. Vorrei sempre ricordargli che all’Asi c’era un accordo ben preciso, ma sempre nottetempo Forza Italia ha cambiato idea, lasciando fuori il Nuovo Centrodestra».

L’affondo ha la voce di Adriano Roma ma l’ispirazione di Alfredo Pallone: «Non sono affidabili politicamente, il punto è solo questo. Infatti nessuno vuole se dersi al tavolo con loro».

Alfredo adesso si è tolto il sassolino dalla scarpa. Ma non si è ancora vendicato. Il prossimo fronte saranno la Provincia ed il Comune di Frosinone. La sua voglia di sangue politico sarà sazia solo il giorno in cui avrà distrutto Mario Abbruzzese e potrà sollevarne la testa mozzata.