La vera partita politica giocata alle spalle del caso Acea

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

[dfads params=’groups=105&limit=1&orderby=random&return_javascript=1′]

 

La più grossa partita politica che si è giocata nell’aula della Provincia durante la riunione per discutere della tariffa dell’acqua è quella che pochi hanno visto. Che molti non hanno capito si stesse disputando. Solo quattro persone sapevano in realtà cosa stava accendo in campo. Ed almeno tre di loro non erano presenti in aula ma si informavano via sms.

Quale partita ha giocato Forza Italia? Il giovedì precedente la riunione dei sindaci il Coordinatore provinciale di Forza Italia Pasquale Ciacciarelli ha partecipato ad una riunione nell’ufficio del presidente della Provincia Antonio Pompeo insieme ai vertici del Pd e di Ncd, cioè i tre Partiti che compongono il governo provinciale. Viene concordata una strategia: indicare ai sindaci delle rispettive aree di votare la proposta messa a punto dalla Segreteria Tecnica Operativa che dimezza le pretese di Acea. In aula accade il contrario e Forza Italia converge sulla proposta di Nicola Ottaviani. (per i dettagli della riunione e le sue conseguenze, leggi qui)

Le ipotesi sono tre: Pasquale Ciacciarelli soffre di Alzheimer precoce; non ha la minima idea di come si coordini un Partito; qualcosa è accaduto durante la riunione, inducendolo a cambiare idea all’ultimo momento. Poiché non si rilevano casi di amnesie nel coordinatore, la prima ipotesi può essere esclusa; altrettanto la seconda ipotesi poiché in caso di annebbiamenti lo sosterrebbe un lucidissimo Mario Abbruzzese. Resta la terza.

Nel corso della partita, Forza Italia ha avuto sempre più chiaro di giocare contro un avversario frammentato e senza un numero 1 a difendere la porta. In altre parole. Le recenti elezioni comunali hanno cambiato la geografia politica della provincia di Frosinone, il centrosinistra non governa più né Cassino né Sora, gli unici grandi centri rimasti nelle mani di sindaci Pd sono Alatri e Anagni. Ma durante la partita giocata venerdì il centrosinistra ha mandato in panchina la proposta dei suoi due sindaci più autorevoli (leggi qui l’analisi sul Pd affetto dalla sindrome di Crono). Con il passare dei minuti, Pasquale Ciacciarelli ma soprattutto Mario Abbruzzese costantemente collegato con l’aula di palazzo Iacobucci, si sono resi conto di avere la possibilità di ribaltare totalmente la situazione politica provinciale: hanno i numeri per approvare un loro documento.

Politicamente, approvare quel documento, significa mandare un messaggio devastante al Pd: guarda che siamo noi di Forza Italia ad avere la maggioranza del voto dei sindaci, cioè esattamente lo stesso criterio che elegge il presidente della Provincia.

Se Forza Italia segnasse quel goal, nulla gli impedirebbe di invitare Antonio Pompeo a dimettersi. Oppure, con la magnanimità dei più forti, dire al Pd: state buoni con queste fibrillazioni in Provincia perché se vogliamo abbiamo i numeri per ribaltare la situazione.

Cosa accade a quel punto. Pasquale Ciacciarelli fa una finta a sinistra ma tira il pallone a destra. E cioè rinnega l’accordo del giorno prima e fornisce ai suoi sindaci l’indicazione di convergere tutti sulla mozione di Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone; il pretesto politico sono i due elementi messi in evidenza già dal mattino sul blog Alessioporcu.it e cioè, votando il documento della Sto i sindaci multano Acea per non avere preso gli acquedotti comunali di Cassino abbandonando così al suo destino Carlo Maria D’Alessandro negandogli l’appoggio anche solo morale nella battaglia per mantenersi gli impianti; e poi l’indicazione di mandare ad Equitalia le bollette insolute dei cittadini. Ma sono pretesti, con i quali Ciacciarelli è legittimato a cambiare strategia a partita iniziata.

La palla è al centro dell’area piccola. La porta è vuota. L’ordine di scuderia è quello di calciare. Ma il tiro che ne esce non è una bomba alla Gigi Riva capace di sfondare la rete ed i rapporti politici con il Pd. Tutt’altro: è una mezza loffa. Perché? Nel momento del tiro, a Forza Italia sono venute a mancare la potenza di fuoco di Cassino e di Sora: i due sindaci avevano lasciato l’aula, il primo aveva detto che non poteva votare il documento della Sto, il secondo perché aveva il consiglio comunale che doveva approvare i conti. E ne mancavano pure molti altri dei centri più piccoli, tra cui l’ex coordinatore provinciale e vicesindaco di Arnara, andato via in polemica con il rappresentante della Sto sul regolamento della seduta.

Al momento di tirare è mancata la potenza. Ma la porta era vuota.

Forza Italia ha perso così l’occasione irripetibile di invertire la gestione politica della provincia di Frosinone. Perché Nicola Ottaviani, Carlo Maria D’Alessandro e Roberto De Donatis messi insieme, con il loro voto ponderato possono condizionare l’agenda politica e dettare la linea agli altri. Ma questa convergenza non c’è stata. E nemmeno si è tentato di costruirla: Ciacciarelli se l’è ritrovata sul campo di gioco ed ha cambiato l’assetto ma ormai era tardi.

Allenatore imbecille che non ha saputo prevedere la cosa? Tutt’altro. Pasquale Ciacciarelli e Mario Abbruzzese hanno in squadra uno dei più grandi talenti del momento e forse degli ultimi anni ma come tutti i geni del calcio è anche sregolato. Nicola Ottaviani non beve come Gascoigne, non ha gli eccessi di Best, non trascorre le notti in letti a conchiglia come Maradona. Ma è altrettanto solista. E’ stato il suo ingresso in campo a ribaltare il modulo di gioco, come accade quando arrivano i fuoriclasse. Ma da solo, nemmeno un Maradona o un Gascoigne possono reggere un’intera squadra. Per essere più chiari: Forza Italia ha tre sindaci nella Consulta d’Ambito (il parlamentino che rappresenta tutti i sindaci impegnati con Acea) Ottaviani stesso, Antonio Corsi di Sgurgola e Marco Scappaticci di Picinisco. Diego Ottaviani Maradona si è consultato almeno con loro? Il Partito ha cercato di mettere a sistema Consulta, Maradona e aula?

Risultato: la palla non è andata in rete. Forse il tiro non sarebbe andato a segno, sarebbe finito sopra ai pali, o sarebbe intervenuto un terzino a deviare in angolo. Ma la vera partita ora è un’altra. E’ quella per il controllo della Provincia.