La versione di Francesco (De Angelis): Ecco cosa è accaduto a Cassino

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Il fuoco comincia ad espandersi all’interno del Pd. E ad avvicinarsi come mai nel passato. Al punto che Francesco De Angelis è costretto ad intervenire con una nota ufficiale: la prima dal giorno dei ballottaggi.

La affida al suo sito personale. E tocca tutti i focolai che si sono accesi in questi giorni: l’aggressione / contestazione al presidente della provincia Antonio Pompeo subito dopo il ko a Cassino, la sconfitta elettorale in città, la creazione di una terza area politica interna. Preoccupa proprio la possibile nascita di una componente tutta cassinate prospettata da Marino Fardelli, che andrebbe ad alterare gli equilibri interni al Pd provinciale; preoccupa ancora di più il segnale dato dal consigliere Alessandro D’Ambrosio che domenica ha annunciato le sue dimissioni per passare all’opposizione in Provincia.

Francesco De Angelis lancia una serie di messaggi: no agli attacchi all’unità del Partito e soprattutto del gruppo in Provincia, no allo scontro che potrebbe arrivare al gruppo dirigente provinciale.

Sull’aggressione ad Antonio Pompeo dice: «Voglio esprimere pieno sostegno ad Antonio Pompeo. In questi mesi, abbiamo lavorato sodo, mettendoci impegno e passione, alla ricomposizione del gruppo del Partito Democratico, perché ritenevamo che fosse un passaggio fondamentale. Proprio per questo, dico che il percorso unitario avviato non può essere in alcun modo messo in discussione»”.

La sconfitta di cassino, per De Angelis ha un responsabile: Giuseppe Golini Petrarcone. E lo dice in un modo che ancora più esplicito non può essere : «Il centrosinistra è mancato a Cassino e non in provincia di Frosinone e le responsabilità di questo fallimento stanno tutte nella città martire. Toccava al sindaco uscente, nei cinque anni di consiliatura, lavorare per costruire, unire, consolidare e valorizzare la coalizione di centrosinistra, ma così non è stato e le conseguenze non potevano che palesarsi proprio così come è accaduto».

A Cassino non la pensano così e c’è stata la sollevazione. Che per il leader è destinata a fallire. Infatti, Dice De Angelis «I toni usati in questi giorni portano inevitabilmente alla sconfitta e all’isolamento politico. Ma non ci faremo coinvolgere in questa sterile discussione. Abbiamo altro a cui pensare e il primo impegno per il Partito Democratico è oggi la mobilitazione per la vittoria del “Sì” al referendum costituzionale del prossimo ottobre, un appuntamento al quale è nostro dovere presentarci pronti perché l’Italia e gli italiani possano avere un futuro migliore».

L’ipotesi di creare una terza area politica capitanata dai Cassinati e che si collocherebbe in posizione equidistante tra la sua e quella del senatore Francesco Scalia, viene bollata con una battuta da De Angelis: «Una “terza via” per risollevare le sorti del Pd in provincia di Frosinone? Il sottoscritto di “terza via” ne conosce una sola ed è la “via italiana al socialismo” di Enrico Berlinguer».

Come a dire, se volete lo scontro, accomodatevi: a buon intenditor poche parole.

 

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