La via delle Primarie, se ne avranno il coraggio

Il quadro del centrodestra. La disponibilità ad allargare il campo. Anche a chi non è proprio vicino. Cosa sta accadendo nella Lega. Per il capogruppo di Ferentino Maurizio Berretta la via è quella delle Primarie. Ma serve il coraggio degli attuali pretendenti alla candidatura a sindaco

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

La via delle Primarie piace anche a destra. E fa niente che siano un’invenzione della sinistra. A sdoganarle è stato un leghista: l’allora sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani che le pretese per entrambe le sue candidature e poi per quella del suo successore Riccardo Mastrangeli.

Ne è talmente convinto da avere portato sulle sue posizioni anche Matteo Salvini che qualche tempo fa dispose di utilizzarle lì dove non ci fosse intesa sul nome da candidare. Ora anche Maurizio Berretta dice si a quel modello per la selezione del candidato. E propone di applicarle per individuare il candidato sindaco di Ferentino.

Chi è Berretta

da sinistra Maurizio Berretta, Luca Zaccari, Giuseppe Virgili, Franco Collalti

Maurizio Berretta, 51 anni, imprenditore, è da sempre impegnato nel volontariato sociale. È stato il capogruppo della Lega a Ferentino fino a qualche settimana fa, ossia fino all’arrivo in Comune del commissario prefettizio; conseguenza delle dimissioni rassegnate dal sindaco Antonio Pompeo per potersi candidare alle Regionali.

Ha iniziato a far politica da giovanissimo: anno 1996 nel Partito Repubblicano diventando capogruppo consiliare nel 2000. Dal 2003 per dieci anni è stato assessore comunale in giunte di centrosinistra con deleghe ad Attività Produttive e Turismo nel primo quinquennio, Bilancio e Pubblica Istruzione nel secondo. Rieletto nel 2013 nel Partito Democratico di cui è stato anche capogruppo consiliare in maggioranza, dopo qualche mese rafforza l’opposizione consiliare con la quale è rimasto fino ad oggi. Dal 2018 aderisce alla Lega.

Proprio quella Lega nella quale nei giorni scorsi c’è stata la fuga dai colonnelli (Leggi qui: Regionali, Lega e FdI nella tempesta). Che però avrebbero portato zero voti, assicurano i vertici provinciali (Leggi qui: Lega, l’addizione che porta a zero).

La Lega e le Primarie

Cosa sta succedendo nella Lega?

Sta vivendo semplicemente una fase di assestamento che fa seguito a quella durata fino a qualche tempo fa nella quale avevamo percentuali abbondantemente a doppia cifra. Quelle percentuali erano frutto in parte del vento, della moda, dell’appeal che aveva Matteo Salvini: sono tutti fattori destinati a scendere“.

Tra i dirigenti che sono usciti c’è chi lamenta abbandono e scarsa considerazione…

In politica è regola fondamentale ascoltare tutti, dal semplice attivista e volontario al dirigente di turno. Dal consigliere del piccolo Comune fino a quello del capoluogo. Forse da qualche anno il rischio che si sta correndo è quello di personalizzare troppo il Partito, rischiando di renderlo egocentrico.

Lei è sempre stato voce eretica nella Lega: resta o va via?

Io non sono da sempre voce eretica. Semplicemente in questa fase non condivido in parte la gestione partitica locale. Non sono mai stato un signorsi a prescindere da tutto e tutti. E mai lo sarò.” 

Cosa farete alle Comunali?

Con il Centrodestra unito siamo pronti ad allargare l’alleanza ai gruppi civici, disponibili al confronto e condivisione. E siamo pronti al dialogo su basi programmatiche anche con formazioni non proprio vicine a noi. Siamo disponibili a farlo con l’obiettivo preciso di dare alla città un’amministrazione ed un programma concreti, di sostanza e di qualità”.

Foto © Pietro Scerrato
Come giudica la situazione che si è venuta a creare: Pompeo non lascia un erede, i suoi alleati chiedono le Primarie… Come la vede?

È fisiologico che prima o poi il centrosinistra sarebbe imploso. Il suo è un progetto troppo vecchio e nel tempo mai rinnovato nel modus operandi. Il sindaco Antonio Pompeo ha puntato tutto e troppo su se stesso e su un terzo mandato mai partorito dalle Camere. O meglio mai concepito veramente dal Governo. In questo scenario penso che le Primarie siano l’unico metodo per definire un candidato condiviso e dal consenso largo”.

Sono un appuntamento realistico?

Dipende dagli aspiranti candidati. Se vogliono trovare una sintesi, la via è quella”.

Ci sarebbe un candidato capace di unire al di là dei poli?

Per mettere insieme centrodestra e centrosinistra a Ferentino ci vorrebbe un Mario Draghi locale, che oggi non vedo. Però la mia convinzione è quella che  forse la soluzione potrebbe essere nella prima donna sindaco della storia di Ferentino“.

Lei è in politica dal 1996: che farà questa volta Maurizio Berretta?

È tutto legato solo ed esclusivamente ad un eventuale progetto entusiasmante per la Città. Mi piace incidere sulle decisioni che possono influire sul benessere della collettività. Ecco, solo questa motivazione mi spingerà a continuare nell’impegno pubblico in maniera diretta“.