La via di Salera per diventare Presidente

Il sindaco di Cassino ed il suo futuro politico. Passa per la sua collocazione nel Pd. Tanto quanto una parte della crescita Dem in provincia passa attraverso Cassino. E' la via del Partito Nuovo che vuole Zingaretti. Il target delle prossime Provinciali

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Il futuro politico del Partito Democratico in provincia di Frosinone passa per Cassino. Ed il futuro politico del sindaco Enzo Salera passa per il Pd. Per nessuno dei due è una tappa fondamentale. Ma per entrambi può essere molto importante.

Il sindaco Enzo Salera ha stravinto le scorse elezioni, inviando un doppio segnale politico al Partito: c’è spazio per un Pd che si affidi al suo Statuto, ci sono margini di crescita per un Partito che sappia aprirsi ed uscire dalla sagrestia della Sezione .

Il Partito-taxi

Enzo Salera nel comizio finale

Lo evidenzia il suo risultato. Fino a due mesi prima del voto alle Comunali 2019 il Pd di Cassino era diviso in bande. Alle maggior parte delle quali del Partito Democratico interessava molto poco. Consideravano il Pd come un mezzo, una specie di taxi sul quale raggiungere il loro obiettivo amministrativo.

Lo hanno dimostrato i fatti: chi non ha potuto imporre il percorso al taxi ha preferito scendere. Segno evidente che non era importante il Pd, il suo dibattito interno, la sua azione politica. Importava dove avrebbe potuto condurre.

Il segnale importante è arrivato da ciò che è accaduto dopo. E cioè: il ripristino della legittimità operato dal Segretario regionale Bruno Astorre imponendo il rispetto dello Statuto. Poi la successiva ondata di entusiasmo registrata dalle Primarie e poi dal voto amministrativo. Sono una conferma: c’è un elettorato Dem pronto a sostenere il Partito quando il Pd dimostra di essere Pd. (Leggi qui Un anno di Salera, il sindaco che ha rotto (gli schemi).

È Pd se è squadra

Barbara Di Rollo

Fino a questo punto, la vittoria elettorale dello scorso anno è un successo personale di Enzo Salera, ottenuto attraverso l’indispensabile presenza di una squadra.

Infatti, Salera non sarebbe mai diventato né candidato né sindaco se accanto non avesse avuto una Barbara Di Rollo sulla quale, per sua fortuna, molti si soffermano sulle forme fisiche. Scoprendo troppo tardi che quelle politiche sono ancora più consistenti. Abile tessitrice, capace di vedere il campo nel suo insieme ed individuare la sintesi più efficace.

O il capogruppo Gino Ranaldi, capace di ipnotizzare l’aggressività verbale che viene naturale al sindaco, giustamente soprannominato pittbul.

Da questo punto, il futuro di Enzo salera e quello del Pd si intersecano. Se vogliono puntare sul Partito Nuovo teorizzato da Nicola Zingaretti prima della pandemia è necessario ricordare la lezione di Cassino, la salvezza dello statuto e la reazione degli elettori. (Leggi qui «Enzo Salera può fare il presidente della Provincia»).

Salera ed il senso di Partito

Antonio Pompeo

Allo stesso modo però Salera deve iniziare a comprendere la lezione che Barbara Di Rollo tenta di scolpirgli nel cervello: si fa parte di un Partito nel caso in cui se ne faccia vita attiva. Non basta una tessera. Occorre la partecipazione ad un dibattito, saper sollevare problemi, indicare una soluzione. Soprattutto saper ascoltare e fare la sintesi.

Sono tutti elementi indispensabili se Enzo Salera immagina una strada politica che oltre via Casilina prosegua per Villa Santa Lucia ed arrivi a Frosinone: nel Palazzo della Provincia. Dove ha i numeri per poter puntare alla presidenza quando Antonio Pompeo avrà esaurito il suo mandato.

I numeri ci sono. Ma non bastano. Il Pd proprio a Cassino ha dimostrato di avere la capacità per sbarrare il passo a chi non è il Pd. Occorre essere organici.

Le tre opzioni di viaggio per Salera

Da dx, Mauro Buschini, Francesco De Angelis e Sara Battisti

A questo va aggiunto poi il sano pragmatismo della democrazia affidata ai numeri.

All’interno di un Partito Democratico, Enzo Salera ha tre possibili posizioni geografiche nelle quali andare a collocarsi.

O con i diversamente renziani di Antonio Pompeo che costituiscono la minoranza interna di Base Riformista. Oppure da solo, avviando la costruzione di una componente Cassinate, teorizzata anni addietro da Marino Fardelli e durata appena cinque giorni. Perché era chiaro che non avrebbe mai avuto i numeri per incidere.

Terza ipotesi: i numeri per l’elezione a presidente della Provincia passano per un’abile costruzione degli equilibri tanto con Base Riformista quanto con Pensare Democratico. Cioè la componente largamente maggioritaria che vede insieme Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti.

Costruzione degli equilibri non significa equilibrismo. Si sta da una sola parte. Ma si riconosce legittima l’altra. Riconoscendole un ruolo adeguato alla dimensione.

Se Enzo Salera saprà fare questo diventerà Presidente della Provincia. Ed il Pd si incanalerà verso la costruzione di quel Partito Nuovo che ora il Covid ha rallentato.