La zampata di Marcelli e le titubanze degli altri big

Il capogruppo regionale dei Cinque Stelle ha convinto Giuseppe Conte a venire a Sora per la campagna elettorale. Un tempo la Ciociaria era meta del pellegrinaggio politico dei leader. Adesso sia la mancanza di peso politico che la voglia di mimetizzarsi nelle liste civiche hanno cambiato lo scenario. Ma i big degli altri partiti proveranno a rispondere?

Il primo colpo lo ha messo a segno Loreto Marcelli, capace di convincere l’ex premier e attuale capo politico dei Cinque Stelle Giuseppe Conte a venire a Sora (il 24 settembre alle ore 15) per sostenere la campagna elettorale della candidata a sindaco Valeria Di Folco. (Leggi qui Top e Flop, i protagonisti del giorno: lunedì 13 settembre 2021).

Un tempo i Comuni ciociari erano meta dei pellegrinaggi dei big nazionali. Venivano Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini, Rocco Buttiglione, Massimo D’Alema, Franco Marini, Lamberto Dini. Tutti. Poi è stato sempre più difficile far arrivare qui i big e questo ha rappresentato anche la progressiva perdita di peso politico del nostro territorio.

La zampata di Marcelli

Loreto Marcelli

La visita di Giuseppe Conte a Sora è sicuramente una novità importante all’interno dei Cinque Stelle, dove ormai è evidente, almeno nel Lazio, l’asse fondato sulla… transizione ecologica: l’assessore regionale Roberta Lombardi, la sottosegretaria Ilaria Fontana e Loreto Marcelli, capogruppo dei pentastellati alla Pisana. Tutti schierati con Giuseppe Conte, tutti intenzionati a provare a cambiare davvero il Movimento.

Vedremo adesso se e come risponderanno gli altri leader politici locali, perlomeno per quel che riguarda Alatri e Sora. Per esempio, il senatore Massimo Ruspandini riuscirà a far venire Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigida? E il sindaco di Frosinone e coordinatore provinciale della Lega Nicola Ottaviani riuscirà a convincere Matteo Salvini a venire in Ciociaria per fare campagna elettorale? In Forza Italia Claudio Fazzone potrebbe provare a sondare il terreno con Silvio Berlusconi. Difficile che sia lui a sollecitare Antonio Tajani.

Nel Pd è ancora più complicato. Perché Francesco De Angelis e Luca Fantini dovrebbero porsi il problema che un eventuale passaggio elettorale di Enrico Letta potrebbe non far effettuare salti di gioia a Nicola Zingaretti. Ma – nel caso di Sora – neanche al candidato sindaco che il Pd appoggia: perché l’accordo raggiunto con Luca Di Stefano è su base civica e non politica.

Il peso leggero dei Partiti

Giuseppe Conte (Foto: Filippo Attili / Imagoeconomica)

Più in generale i vari partiti hanno scelto l’alleanza con le liste civiche o, in alcuni casi, la mimetizzazione all’interno di coalizioni civiche. Far venire i leader nazionali è un’ipotesi che va valutata attentamente. Perché indubbiamente non siamo più nella stagione in cui stringere decine o centinaia di mani significava aumentare i voti. E non è soltanto colpa della pandemia.

Il fatto è che i Partiti hanno perso il loro appeal. Però indubbiamente Comuni come Sora e Alatri sono importanti strategicamente. E un’attenzione nazionale potrebbe trasmettere un messaggio di peso politico, quello che manca ormai da anni.

Loreto Marcelli a Sora ha meno da perdere. Intanto perché il Movimento Cinque Stelle si presenta con il simbolo in pochissimi Comuni. E poi perché Valeria Di Folco non ha certamente l’obbligo di vincere. In ogni caso la presenza di Giuseppe Conte è un segnale di attenzione. Quello che nessun altro, fino ad oggi, sul territorio nel M5S era riuscito ad ottenere. Tranne Loreto Marcelli.

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