L’abbraccio mortale che la Lega deve decidere

Il bivio sul quale si deciderà il futuro dell'amministrazione comunale di Cassino. Il ruolo della Lega. Perché rientrare equivale a condividere le responsabilità del passato. Scelta di coraggio e abbraccio mortale.

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Due crisi allo specchio, due soluzioni riflesse. La crisi che ora sta lacerando l’amministrazione comunale di centrodestra che governa Cassino è per molti aspetti identica a quella che portò in frantumi il governo di centrosinistra guidato da Fausto Bassetta ad Anagni.

In entrambi i casi, a capo del governo cittadino c’è un uomo apprezzato per la sua limpidezza, integerrimo, dotato di vasta preparazione tecnica. Il colonnello Fausto Bassetta è lo stimatissimo autore del Testo Unico sulle Disposizioni Regolamentari, fondamentale in tutte le scuole militari italiane; l’ingegnere Carlo Maria D’Alessandro è stato premiato per i traguardi raggiunti nella gestione delle Agenzie del Territorio.

Entrambi hanno niente a che spartire con la Politica. Con i suoi riti non codificati, i suoi intrighi, la sua indispensabile doppiezza. Normale che un sistema basato sulla Politica finisse in crisi. Perché la politica è l’arte della trattativa, l’abilità nel compromesso, la precisione nell’equilibrio tra opposti, la follia geometrica che tiene in piedi un intero Paese poggiandolo sul concetto di ‘convergenza parallele’. Invece il mondo di Bassetta è fatto di regole precise, o si sta dentro o si sta fuori; il mondo di D’Alessandro è fatto di calcoli matematici, o regge o collassa.

Le analogie

Le analogie sono impressionanti se si osserva lo sviluppo della crisi. Percorsi sovrapponibili.

Nella città dei Papi, prima del collasso finale, il gruppo Progetto Anagni è uscito dalla maggioranza ed ha assunto una posizione critica nei confronti del sindaco, della sua azione amministrativa, dei traguardi mancati, della mancata condivisione. È esattamente la stessa cosa che la Lega ha fatto a Cassino.

Ad Anagni i civici alla fine sono rientrati ed hanno abbracciato il sindaco. È quello che potrebbe apprestarsi a fare la Lega a Cassino tra un paio di giorni. Nel caso di Anagni quell’abbraccio si è rivelato mortale: per l’Amministrazione e per Progetto Anagni. Che stando fuori dal governo cittadino per qualche mese si era affrancata da tutte le critiche, marcando una netta separazione dal sindaco Bassetta e dalla sua giunta. Rientrando in amministrazione, Progetto Anagni ha condiviso moralmente il percorso politico fatto in sua assenza. Diventandone a sua volta responsabile agli occhi dell’elettorato.

L’abbraccio leghista

Lo stesso che accadrebbe a Cassino nel caso del rientro della Lega. È vero che il Carroccio condivide già buona parte delle responsabilità: ha votato il dissesto dei conti, non ha evitato la consegna degli acquedotti cittadini ad Acea. Ma ha marcato le distanze su buona parte delle cose che martedì – nel corso della riunione di maggioranza – hanno portato il presidente del Consiglio Comunale Dino Secondino ed il coordinatore provinciale di Noi con l’Italia Antonio Valente – a dire “Avvertiamo il peso di una città che non vuole più questa amministrazione“.

Stando in modo ostentato ai margini della maggioranza, la Lega se n’è in parte affrancata. Come accadde a Progetto Anagni. Rientrando, abbraccerebbe il sindaco e condividerebbe tutto il passato.

Una scelta di coraggio, enorme, per rimettere in moto una macchina amministrativa paralizzata dalle polemiche e dai veti incrociati. Passando per salvatori della Patria. Ma un suicidio politico se la Lega ha intenzione di giocarsi la carta delle prossime elezioni comunali schierando un suo candidato, seppellendo per sempre Forza Italia a Cassino.