Dall’A alla Zeta, tutti i volti ed i segreti dietro il primato del Frosinone

Dopo il colpaccio a Cosenza, la squadra di Grosso guida da sola la classifica: un exploit sorprendente ma frutto del grande lavoro svolto finora da società, tecnico e giocatori

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Tutti i volti ed i segreti di un primato inatteso ma per questo ancora più bello. Dall’A alla Zeta per capire cosa c’è dietro l’impresa del Frosinone da sabato in vetta da solo a +2 dalla corazzata Genoa ed a +4 dalla Ternana. Un alfabeto fatto di protagonisti, numeri e qualità di una squadra che sta facendo sognare i tifosi giallazzurri. Una squadra che di settimana stupisce tutti e forse anche se stessa per gioco, grinta e personalità.

A di Angelozzi

Guido Angelozzi

Guido Angelozzi è l’architetto della capolista Frosinone. Il direttore dell’area tecnica ha costruito pezzo per pezzo una macchina che corre forte forte. Un lavoro in profondità, difficile, coniugando competitività e sostenibilità finanziaria. Ha rivoluzionato la rosa con tanti giovani ed altrettante scommesse (molte vinte) facendo anche scelte impopolari. La vetta è un premio al suo operato. Anche a Frosinone l’esperto dirigente siciliano si sta rivelando una garanzia.

B di Boloca

È stato il primo tassello della ricostruzione, della nuova politica che si sta rivelando vincente. Giovane, scoperto nelle categorie minori (Serie D) da Angelozzi, il centrocampista Italo rumeno è diventato uno dei pilastri del Frosinone ora in testa.

C di Caso

Giuseppe Caso

Uno dei giocatori più importanti della scalata del Frosinone fino alla vetta. Il fantasista in alcune gare è stato addirittura decisivo grazie ai suoi gol (2) ed alle giocate di fino che fanno parte del suo repertorio. Acquistato dal Genoa per oltre 1 milione, è stato l’investimento che dovrebbe in futuro creare valore. E se il buongiorno si vede dal mattino….

D di due

Due sono i punti di vantaggio sulla seconda Genoa. Un piccolo margine ma significativo soprattutto dal punto di vista psicologico. E poi garantiranno al Frosinone almeno un altro giro sicuro in vetta se non perderà sabato prossimo in casa con il fanalino coda Perugia. E poi chissà che da due non possano diventare di più.

E di entusiasmo

L’entusiasmo a Frosinone cresce di settimana in settimana. Le vittorie, lo spirito ed il gioco dei giallazzurri hanno attizzato il fuoco della passione dei tifosi. Il primato in solitudine il suggello. Un entusiasmo contagioso che trascina la formazione ciociara e regala energie.

F di Frabotta

Era il terzino che voleva Grosso: arrembante, capace di creare la superiorità numerica sulla fascia sinistra, abile a spedire invitanti palloni in area. Nelle ultime gare è stato determinante, firmando 4 assist per le vittorie a Venezia e col Bari. Protagonista della conquista del primo posto.

G di Grosso

Fabio Grosso

Il tecnico Fabio Grosso ha tanti tanti meriti. Il primato del Frosinone porta indubbiamente il suo marchio. L’ex campione del mondo si sta consacrando come un ottimo allenatore, un vero stratega. La squadra gira a sua immagine e somiglianza. Lui cambia moduli ed interpreti, ottenendo sempre risposte positive.

H di halloween

Dolcetto o scherzetto? Di sicuro il primo posto ha un sapore dolcissimo per il Frosinone che nel week-end di halloween si  preso la testa della classifica. E così la festa delle streghe e degli spiriti verrà ricordata anche per lo scatto di Lucioni e soci.

I di identità

Una parola chiave nel percorso del Frosinone di Grosso. Il tecnico infatti ha cercato sin dal ritiro estivo di dare alla squadra un’identità malgrado i tanti cambiamenti nell’organico. E si può benissimo affermare che Grosso abbia raggiunto l’obiettivo. Il Frosinone infatti è una squadra riconoscibile con una fisionomia ed una personalità ben precise.

J di jolly

Luca Garritano

La duttilità di alcuni giocatori è una delle armi del Frosinone. Due su tutti: Garritano, il tuttocampista irrinunciabile nell’economia del gioco di Grosso, uno dei pretoriani del tecnico, e poi Rohden, l’incursore svedese che quando è in condizione può giocare in più ruoli nelle stessa partita ed essere decisivo.  Inoltre ci sono Sampirisi, in grado di coprire tutte le posizioni della difesa, Cotali e Monterisi.

K di Kone

Ben Kone

Una delle belle sorprese del Frosinone e dell’intero campionato. Ben Kone, giovane centrocampista di lotta e di governo, è stato uno degli artefici del salto in alto del Frosinone. Autore di una prima parte di stagione eccezionale, interpreta il ruolo in maniera moderna ed incarna lo spirito guerriero dei ciociari. Per Grosso elemento fondamentale per strappare e cucire gioco.

L di Lucioni

Capitan Fabio Lucioni

Colonna della migliore difesa del torneo, capitano e leader malgrado sia arrivato a Frosinone solo quest’estate dal Lecce e per giunta in prestito. C’è tanto dell’esperto centrale nel primo posto dei giallazzurri. Una sicurezza per la retroguardia, pericolo costante per gli avversari sui calci piazzati ed in generale uno trascinatori.

M di  Moro&Mulattieri

Il bomber Samuele Mulattieri

Sono i bomber della capolista con 7 gol in solido (più di un terzo del bottino complessivo di 17 reti). Giovani in rampa di lancio, azzurrini, voluti fortemente da Angelozzi e da Grosso che sono pronti a scommettere sulle loro qualità. Su Mulattieri (4 gol) il Frosinone è riuscito a strappare all’Inter un importante diritto di riscatto mentre Moro (3) è in prestito secco dal Sassuolo. Fino a sabato hanno dato vita ad una sorta di staffetta, a Cosenza hanno giocato insieme segnando entrambi.

N di Nord

I giocatori sotto la Curva Nord

La spinta della Curva Nord ha fatto la sua parte nell’ascesa del Frosinone fino al primo posto. Il tifo in casa ed in trasferta è un fattore. Lo ha sottolineato più volte Fabio Grosso. E poi non è un caso che allo “Stirpe” i giallazzurri hanno sempre vinto (5 su 5) senza subire reti.

O di orgoglio

Grosso ha lavorato per trasmettere ai suoi ragazzi orgoglio e senso d’appartenenza. Qualità che non si comprano al calciomercato. E finora i risultati sono positivi: il Frosinone si batte fino all’ultima stilla di sudore e qualche risultato arrivato nel finale è la riprova.

P di primato

E’ arrivato inatteso ma è stata una sorpresa bellissima per tutti. Ma meritato, strameritato per una serie di motivi. Prima a braccetto col Genoa e poi in solitudine da sabato dopo il successo a Cosenza. Per una formazione partita per salvarsi è un risultato straordinario che premia il lavoro di tutti. E se l’appetito vien mangiando…

Q di quattro

Sono le quattro vittorie di fila (Spal, Venezia, Bari e Cosenza) che hanno lanciato il Frosinone in orbita. Un poker che dà continuità in un campionato dove finora nessuna squadra ha avuto una vera regolarità. Un segnale forte da non sottovalutare.

R di regista

Luca Mazzitelli, regista del Frosinone (Foto © Mario Salati)

Ad inizio stagione il Frosinone ha giocato senza un vero play ma con 2 mediani nel 4-2-3-1. Poi con l’arrivo di Mazzitelli, Grosso non ha voluto rinunciare più ad un uomo d’ordine decisivo nella manovra e pure in fase di finalizzazione come è accaduto a Cosenza.

S di Stirpe

Il presidente Maurizio Stirpe

Il Frosinone è Maurizio Stirpe. Inutile girarci attorno. Da vent’anni alla guida della società, l’ha condotta ai massimi livelli, le ha dato una forte credibilità, ha costruito uno stadio, realizzato un centro sportivo ed ha in serbo altri investimenti sulle strutture. Un presidente sempre al passo con i tempi se non più avanti. Innamorato del Frosinone ma razionale. L’anno scorso ha aperto un nuovo ciclo puntando sui giovani e su un calcio sostenibile. Ed ancora una volta ha avuto ragione.

T di Turati

Il portiere Stefano Turati

Ancora imbattuto in casa, solo 7 reti incassate, record di clean sheet (6), il portiere giallazzurro è uno dei punti di forza del Frosinone. Malgrado la giovane età, dimostra di settimana in settimana grande sicurezza e personalità. Sul primato ci sono le sue mani.

U di umiltà

E’ una delle qualità vincenti del Frosinone. Una formazione che senza proclami e con i piedi per terra si è arrampicata fino a lassù. E l’esempio viene da Grosso che getta acqua sul fuoco e dopo ogni vittoria è riuscito a non perdere il senso della realtà.

V di verde

La linea verde sta pagando moneta pesante in termini di risultati, gioco e sostenibilità finanziaria. Andando oltre le più rosee previsioni. Il club ciociaro è primo con l’età media più bassa (24,6). Ed anche dal settore giovanile arrivano notizie confortanti: la Primavera di Gorgone è la rivelazione ed è seconda dopo essere stata in vetta; l’Under 17 è terza e l’Under 16 è in testa.

W di wannabe

L’espressione inglese che ha dato il titolo anche ad una famosa canzone dei “Pinguini tattici”, fotografa benissimo i giovani che stanno trascinando il Frosinone. Ambiziosi che hanno fame di ritagliarsi uno spazio importante nel mondo ed in questo caso nel calcio.

X di… pareggio

Il Frosinone è una squadra senza mezze misure. Non ha mai pareggiato, vincendo 8 gare e perdendone 3. Un dato forse casuale oppure no. Di sicuro la squadra di Grosso non s’accontenta mai e punta sempre al bottino pieno a costo anche di perdere.

Y di… incognita

Quest’estate il Frosinone era una vera e propria incognita. Tanti cambiamenti, un ulteriore ringiovanimento, partenze importanti ed invece dopo 11 giornate è diventata una certezza. Una bellissima certezza.

Z di zero

In 5 gare interne il Frosinone non ha ancora subito reti, vincendo sempre. E’ uno dei dati che certificano meglio il momento magico dei canarini, bravi finora a coniugare solidità difensiva ad un gioco sempre propositivo.