L’accordo fragile del Pd e il centrodestra che non c’è (di C. Trento)

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Nonostante tutto la conta sull'approvazione del bilancio Saf è stata politica. Gli equilibri e le prospettive

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Il tema dei rifiuti di Roma non c’entrava nulla con l’ordine del giorno dell’assemblea dei soci della Saf. Eppure alla fine la discussione e il voto in aula hanno avuto un’impronta politica.

Il Partito Democratico ha retto, soprattutto perché Lucio Migliorelli e il consigliere di amministrazione Marco Di Torrice in questi giorni hanno tenuto separati i due aspetti, cioè l’approvazione del bilancio e il dibattito sul trattamento dei rifiuti di Roma.

Se si fosse messa in votazione la mozione sui rifiuti di Roma, la maggioranza avrebbe tenuto ma sicuramente si sarebbero registrate delle defezioni. Un rischio che i Democrat non hanno voluto correre.

Per quanto riguarda il centrodestra, da diverso tempo non riesce né a compattarsi né ad ottenere risultati quando si svolgono le assemblee dei sindaci su temi come i rifiuti o l’acqua. E anche alle recenti elezioni comunali i problemi non sono mancati.

D’altronde è complicato pensare di poter elaborare una strategia comune due volte all’anno se nei restanti 363 giorni la coalizione praticamente non esiste. E questa considerazione dovrebbe aprire una riflessione. Perché, se è vero che Forza Italia non ha più il peso politico di qualche anno fa, è altrettanto vero che Lega e Fratelli d’Italia faticano a prendere in mano la situazione del centrodestra locale. 

Lucio Migliorelli: «L’assemblea Saf non è un ring»

Il presidente: «Alla fine ha vinto il buonsenso» «Ma non è più tollerabile alimentare contese di ogni tipo»

«Un successo del buonsenso». Così Lucio Migliorelli, presidente della Saf, il giorno dopo l’approvazione del conto consuntivo e il via libera alla modifica statutaria che consentirà l’aumento di capitale, da 120.690 a un milione di euro. 

Spiega Lucio Migliorelli: «Il voto largamente favorevole dei soci all’approvazione del bilancio e all’aumento di capitale rinnova la fiducia verso l’operato della attuale governance aziendale, ma soprattutto conferma l’attualità del piano industriale che gli stessi sindaci votarono meno di un anno fa. In questi mesi di lavoro ci siamo attenuti rigorosamente a quelle indicazioni, con buoni risultati sul piano ambientale, di miglioramento tecnologico e sotto il profilo economico-finanziario».

Poi Migliorelli aggiunge: «Ciò non toglie che, come ho precisato ieri (ndr: l’altro ieri per chi legge), sono assolutamente pronto a riaprire il confronto assembleare, se utile già a settembre, sia per eventualmente ridiscutere decisioni già assunte, sia per affrontare, nel dettaglio e nel merito, le situazioni di emergenza recentemente insorte nella nostra regione. In quella sede sarà mia cura illustrare ai sindaci gli effetti e le conseguenze di cambio di prospettiva e di ogni eventuale revisione della organizzazione attuale della Saf».

Sottolinea Migliorelli: «Ciò che non è più tollerabile è l’idea dell’assemblea Saf come pretesto per mettere in scena contese di ogni tipo, trasformando il consesso in un ring. Fatta questa precisazione, e nel ribadire la piena disponibilità mia e del consiglio di amministrazione ad affrontare qualunque nuovo e diverso scenario operativo, mi sembra utile soffermarsi sugli aspetti positivi del voto di giovedì, quando una larga maggioranza dei soci ha voluto im primere una significativa accelerazione al nuovo corso della società che consolida, intanto, il proprio assetto finanziario e si proietta all’avanguardia dell’economia circolare nella innovativa gestione del rifiuto». 

Conclude Lucio Migliorelli: «La Saf, come ho avuto modo di precisare, è una importante società nel contesto regionale che va tutelata e, secondo me, potenziata sia in riferimento al suo stabilimento di Colfelice che al suo territorio provinciale di riferimento». 

In sede di assemblea dei soci, rivolgendosi direttamente ai sindaci, Lucio Migliorelli ha detto tra le altre cose: «Oggi l’impianto di Colfelice è strategico: nel Lazio ci sono 6 strutture di questo tipo, 2 delle quali pubbliche, come quella della Saf. Mettere in discussione Colfelice, la discarica e il ter movalorizzatore di San Vittore vuol dire mettere in conto di non far uscire i rifiuti dai Comuni. Uno scenario che dobbiamo tenere presente tutti». 

Il conto consuntivo 2018 è stato approvato con 58 voti favorevoli, 5 contrari (Arpino, Castro dei Volsci, Ceccano, Pastena, Pontecorvo) e 3 astenuti (Alatri, Fiuggi, Sant’Elia Fiumerapido). (leggi qui Migliorelli porta la Saf nel futuro: si al bilancio per trasformare il ciclo dei rifiuti).

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