L’accordo impossibile M5S – Pd: «Non ci sono margini»

Nulla da fare. Donatella Bianchi manda a dire ad Alessio D'Amato che non ci sono margini per un accordo tra M5S e Pd alle Regionali del Lazio. Ognuno per la sua strada. L'appello della sinistra. La risposta sul Fatto

“Non possimus, non debemus, non volumus”: papa Pio VII lo rispose con fermezza al generale francese Sextius Alexandre François de Miollis inviato da Napoleone a prendere Roma. “Non è una questione di poltrone ma di intese sui programmi”: Donatella Bianchi lo ha mandato a dire ad Alessio D’Amato, assessore uscente alla Sanità del Lazio e candidato alla successione di Nicola Zingaretti. Lei è la giornalista di Onda Blu che ha accettato la candidatura a Governatore del Lazio per il Movimento 5 Stelle. E non intende fare alcun accordo. Nonostante un ticket con D’Amato sia in grado di ribaltare le proiezioni oggi favorevoli al centrodestra. (leggi qui: Regionali: il Pd flirta con M5S e Calenda minaccia d’andarsene. I primi nomi).

Non ci sono margini per un ticket

Donatella Bianchi (Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

La risposta nasce dalla proposta lanciata ieri da Alessio D’Amato durante la trasmissione Tagadà su La7. «Da parte mia le porte sono sempre aperte, anche per un accordo in extremis. Se Donatella Bianchi volesse fare un ticket sarebbe una cosa gradita».

La risposta arriva dalle colonne del Fatto Quotidiano. È direttamente la candidata a prendere posizione. «Giuseppe Conte aveva chiesto di parlare delle cose da fare. Come risposta ha ottenuto una fuga in avanti su un candidato. Il Pd vuole un inceneritore, cioè un impianto che costerà tantissimo a tutti i cittadini e che quando sarà ultimato tra 6-7 anni sarà già obsoleto. Non ci sono i margini».

Il tema centrale resta il termovalorizzatore. Che non è argomento di politica Regionale. Nicola Zingaretti aveva approvato una norma che vietava nuovi impianti di quel tipo sul suo territorio. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri aveva dribblato, facendosi autorizzare direttamente dal Governo Draghi. Perché Roma sta soffocando sotto i rifiuti che lasciano i suoi cittadini ma anche i suoi turisti e le migliaia di pendolari che ogni giorni raggiungono la Capitale per studiare e lavorare. Pragmatico, Gualtieri ha scelto la soluzione usata da tutte le principali capitali europee. Ma anche da Milano e Brescia che così hanno azzerato la quantità di rifiuti da mandare in discarica.

Posizione irragionevole

Marta Bonafoni Foto: © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Il Movimento 5 Stelle dice no. E non lo dice perché sia rimasto all’età della pietra. O perché voglia fare gli interessi delle ecomafie. Ritiene che gli impianti siano necessari. Giudica vecchia ed inquinante la tecnologia scelta. E ne chiede un’altra.

La chiusura netta e senza appello all’accordo fatta da Donatella Bianchi apre il fuoco di fila del fronte Progressista che sta con Alessio D’Amato. La prima voce ad alzarsi è quella di Marta Bonafoni, fondatrice del Movimento di Sinistra Pop e capogruppo della Lista Zingaretti in Regione. «Il no senza appello di Donatella Bianchi alla proposta di ricomporre la coalizione alla guida della nostra Regione è veramente una posizione irragionevole. È ispirata a tattiche politiciste e all’interesse di Partito, anziché al bene comune, al destino del Lazio e della sua comunità».

Marta Bonafoni trova le impronte digitali del Governo Zingaretti sulle richieste avanzate dal M5S. Spiega che le misure sollecitate dalla candidata sono «tutte azioni messe in campo in questi anni dalle due assessore del Movimento nella giunta di Nicola Zingaretti. Ancora oggi sono impegnate proprio sul fronte della transizione ecologica, dello sviluppo del turismo e della mobilità sostenibile».

Tremila firme per l’accordo

Alessio D’Amato

Alessio D’Amato ha detto da settimane che il tempo dell’attesa con il M5S è finito. Allora perché ha compiuto quella sortita a Tagadà nel salotto di Tiziana Panella?

Lo ha fatto perché nei giorni scorsi c’è stato un appello lanciato tra gli altri da Fabrizio Barca, Luciana Castellina, Christian Raimo e Giorgio Parisi. Un appello che in pochi giorni ha raccolto oltre 3mila adesioni.

I Verdi Ambientalisti sono colpiti dalla chiusura di Donatella Bianchi. Definiscono le sue dichiarazioni «terrificanti. È ufficiale che il Movimento 5 stelle vuole regalare alla peggiore destra la Regione Lazio». A dirlo sono i due co-portavoce di Europa Verde Lazio Filiberto Zaratti e Simona Saraceno. E ci mettono una motivazione: «Dobbiamo ricordare a Donatella Bianchi che i primi provvedimenti della destra saranno la riduzione della superficie dei parchi e lo smantellamento del piano energetico regionale incentrato sull’implementazione delle rinnovabili. Una proposta peraltro dell’assessore Lombardi dello stesso M5s. Lasciare a questa destra la gestione dei 17,8 miliardi di euro del PNRR, che potrebbero cambiare il volto della Regione in chiave ecologista, più che sbagliato è francamente irresponsabile. Questo significa parlare di contenuti. È un peccato che l’ennesimo appello del fronte democratico, progressista ed ecologista sia caduto così nel vuoto” concludono Zaratti e Saraceno.

Ognuno per la sua strada

Alessio D’Amato non aveva fatto affidamento su un possibile Si di Donatella Bianchi. Ma un appello lanciato da nomi storici del pensiero di sinistra non poteva essere ignorato. «Ora avanti con il programma della coalizione riformista e progressista» dice il candidato governatore del fronte progressista.

Si chiamerà ‘Per un futuro semplice‘ verrà presentato la prossima settimana. «Mi rivolgerò a tutti i cittadini e le cittadine della nostra Regione che hanno avuto modo di vedere il mio impegno e la concretezza che ho già dimostrato nella lotta al Covid-19. Lo stesso impegno lo metteremo, insieme alle donne e agli uomini che hanno deciso di sostenere la mia candidatura, per una regione più prospera, più giusta e più sostenibile».

Esclusa la possibilità di un accordo per il ticket, anche Donatella Bianchi si lancia nella campagna elettorale. Al momento i sondaggi la danno terza e senza possibilità di elezione ma con quella di far perdere il centrosinistra.

Non sono un mistero quei sondaggi. Ed a chi le domanda che senso abbia allora la sua candidatura, Donatella Bianchi ammette: «La possibilità di vincere è residuale. Da cittadina credo che si debba lavorare per costruire un futuro per i nostri figli». Verbo contiano.

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