L’addio doloroso di Ciano: “I miei figli hanno pianto, nel calcio poco cuore”

L’attaccante, passato al Benevento e già avversario, ha salutato i tifosi del Frosinone con un post dove non ha nascosto la sua delusione per la fine di una storia iniziata 5 anni fa. Il fantasista, protagonista della seconda promozione in Serie A, lascia la Ciociaria dopo 180 presenze e 42 reti: “Onorato di aver vestito questa maglia, una seconda pelle”

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Ha rivelato col nodo in gola che i figli Francesco e Gaetano hanno pianto lasciando Frosinone (“Una ferita per me insanabile”, ha detto). La maglia giallazzurra è stata una seconda pelle e non dimenticherà mai la “grande famiglia del popolo ciociaro”. È un addio doloroso quello di Camillo Ciano. Le parole scritte in un post sul suo profilo instagram confessano amarezza ma anche tanto orgoglio. Probabilmente si sarebbe aspettato un altro epilogo di una storia di sport e vita iniziata 5 anni fa ma come riconosce lui stesso nel calcio c’è poco spazio per i sentimenti.

E così dopo un lustro vissuto intensamente l’attaccante ha salutato il Frosinone per abbracciare la causa del Benevento. E scherzi del destino tra qualche ora si ritroverà già dall’altra parte della barricata.  

Uomo-promozione e tante perle

Ciano esulta dopo il gol segnato a Palermo nella finale playoff

Camillo Ciano è stato l’ultimo “eroe” della seconda promozione in Serie A nel 2018. Con lui finisce veramente un’epoca, un ciclo bello e vincente del Frosinone che non bisogna rimpiangere ma neppure rinnegare. Il fantasista è stato uno dei protagonisti con il suo sinistro magico. Le prodezze nella doppia finale playoff vinta col Palermo e lo splendido gol al volo all’ultimo soffio dei supplementari del preliminare di Cittadella resteranno per sempre pezzi di storia del Frosinone.

Ma non solo: Ciano ha regalato tanti momenti di grande calcio, autentiche perle, gioie infinite. Cinque anni sulla cresta dell’onda, ha dato tanto e ricevuto altrettanto. Importante il suo score: 180 presenze, 42 reti e 33 assist. Tra l’altro in Serie B è il quarto marcatore in attività con 180 gol.

Negli ultimi tempi comunque aveva perso un po’ di continuità. E la sua classe appariva a sprazzi pur non risparmiandosi mai. Quest’estate qualcosa si è rotto malgrado un contratto ancora lungo (scadeva nel 2024). La fascia di capitano assegnata a Lucioni ha aperto nuovi scenari fino a quel momento impensabili.

Le parole di Guido Angelozzi in conferenza non lasciarono spazio ad interpretazioni: “Se Ciano si sente offeso perché non fa il capitano, deve capire che non conta la fascia, ma il campo. Tuttavia se vuole andare via può farlo e lo accontentiamo. Dopo tanti anni che un giocatore è in una squadra magari sente il bisogno di andare a trovare motivazioni altrove”. E così, dopo le voci sul Bari, è entrato in scena il Benevento che è riuscito a trovare la quadra ed assicurarsi un elemento che in Serie B resta un top.

Cinque anni indimenticabili

L’ultima prodezza di Ciano nella recente partita vinta col Monza

Il fantasista non ha perso tempo e subito dopo la firma ha voluto esternare le sue sensazioni. E soprattutto salutare i tifosi giallazzurri. “È difficile, non so da dove cominciare, ma il calcio è anche questo” ha scritto Camillo.

È un momento molto delicato per me, ma è giusto chiarirlo per quel profondo sentimento di affetto e di stima che sempre mi legherà alla grande famiglia del popolo ciociaro, a cui ho cercato di regalare gioie indimenticabili.  Vivo di pallone da quando avevo 3 anni, ho avuto molte soddisfazioni nella mia carriera ma allo stesso tempo ho ingoiato rinunce. Ho affrontato molte esperienze negative e positive, che mi hanno aiutato a crescere e diventare quello che oggi sono. Per me che sono di poche parole, ha sempre parlato il campo”.

Il capoluogo ciociaro è stato una seconda casa. Sin dai primi giorni. “Sono arrivato con l’intento di creare quella che immaginavo la mia realtà e sono trascorsi 5 anni vissuti in questa splendida città – ha aggiunto CianoDal primo giorno che siamo arrivati io e la mia famiglia ci siamo sentiti subito a casa nostra. Ho conosciuto persone magnifiche, ho avuto l’onore di vestire questa maglia che, vi assicuro, ho considerato la mia seconda pelle. Ho sudato tanto su quel campo, lottato con orgoglio, gioito e allo stesso tempo pianto con voi”.

L’amarezza di un distacco inevitabile

Ciano ha dedicato un lungo pensiero ai tifosi del Frosinone

Nel post Ciano non nasconde la delusione per come è andata a finire. Nel calcio, a volte, non c’è spazio per le emozioni e i sentimenti, che, insieme ai sacrifici, finiscono in un attimo dimenticati nel cassetto” ha osservato l’attaccante che non ha mai citato la società a conferma di un distacco difficile.

Oggi, a malincuore, è arrivato il momento di salutarci. Non riesco a dirvi addio perché è impossibile per me e la mia famiglia dimenticarvi. I miei bambini oggi lasciano Frosinone piangendo e questa per me è una ferita insanabile. Ma vi assicuro che non dimenticherò mai quello che ho provato per questa maglia, quello che siete stati voi per me, quello che il Frosinone è stato per me”.

A Benevento si apre una nuova pagina. “Tuttavia questo distacco è stato inevitabile e ora ripartirò, come ho sempre fatto, affidando la parola al rettangolo di gioco, con la stessa grinta e perseveranza che mi accompagnano da sempre, restando coerente con i miei valori, dentro e fuori dal campo. A presto Frosinone”, chiosa Ciano.

L’applauso di tifosi e compagni di squadra

Ciano e Maiello in Frosinone-Pescara (Foto © Emiliano Grillotti)

Il post di Ciano ha ricevuto migliaia di like ed è stato rilanciato dalle principali pagine social riservate ai supporters giallazzurri.

I sostenitori hanno voluto rendere omaggio ad un giocatore molto importante e che ha regalato momenti di gioia. “Caro Camillo, quante ne abbiamo date, quante ne abbiamo prese. Per non parlare dell’inno imparato a memoria dai tuoi piccoli. Grazie per tutto, non sarai mai avversario, Frosinone è casa tua”, ha scritto Frosinone OFC.

Tanti i compagni di squadra ed addetti ai lavori che hanno commentato le parole di Ciano a partire dal grande amico Maiello. Poi Parzyszek, Ardemagni, Krajnc, Iemmello, il tecnico Longo, Lulic, Brighenti, Canotto, Zampano, D’Elia, Vitale e Tribuzzi.