L’alleato che non ti aspetti: le associazioni cittadine

Il fenomeno delle associazioni: ad Anagni più diffuso che altrove. Un fattore culturale. Non solo il riassunto di uno scontro, ma anche la via per convergere. Su problemi che ad Anagni talvolta hanno bisogno di stimoli collegiali.

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

C’è un aspetto importante della vita politica di Anagni che, a volte, si tende a sottovalutare. E che invece potrebbe e dovrebbe diventare un punto di riferimento importante nella realtà politica cittadina. E cioè la presenza, in città di un forte e radicato tessuto associazionistico. Che sarebbe sbagliato considerare come pregiudizialmente contrario all’amministrazione; ma che, al contrario, potrebbe diventare un alleato prezioso nel complicato percorso di rinascita della città.

ANAGNI, IL VARCO ZTL

In questo senso, l’ultima polemica sulla Ztl è quasi paradigmatica. In estrema sintesi: l’amministrazione comunale, in vista dell’inizio dell’estate, vara una modifica degli orari della Ztl. Una modifica che di fatto restringe gli orari durante si quali si può circolare a piedi nel centro storico della città dei papi. La protesta viene gestita soprattutto dall’associazione del quartiere Cerere. Che fa notare come sarebbe opportuno fare un passo indietro. Ed il comune, dopo un timido tentativo di braccio di ferro, fa una parziale retromarcia, proponendo orari più larghi.

È, ovviamente un esempio. Che mostra però chiaramente come le associazioni in città abbiano, anche se a volte con una precisa identità politica, sempre voluto lavorare soprattutto “per” e non “contro”. In tutti i settori.

Il cambio di marcia sulla Sanità

Un altro esempio; è di poche ore fa la decisione del sindaco Natalia di cambiare marcia nella battaglia per la difesa della Sanità, con una lettera in cui si minacciano denunce se l’Asl non si deciderà a fare davvero qualcosa per la Sanità locale. (leggi qui Orfano di Lorusso, Natalia cambia strategia sulla Sanità). Toni che sembrano molto simili a quelli che, per anni, sono stati usati, in perfetta solitudine, dagli esponenti delle varie associazioni (Das, Anagni viva, etc.) che fanno riferimento al comitato Salviamo l’ospedale di Anagni.

IL VIALE D’INGRESSO AL CENTRO

Oppure ancora Il Coraggio delle Idee, il gruppo spontaneo di uomini e donne che in questi giorni stanno costituendo un’associazione ad Osteria della Fontana per coinvolgere energie intellettuali, professionali e culturali diverse con le quali sviluppare un progetto di cambiamento. Animati dall’intento di “riscoprire lo spirito civico, ossia l’elemento di appartenenza alla propria città, orientato alla disponibilità a cooperare per il miglioramento della società in cui viciamo”.

Associazioni che però sono quasi sempre state viste come dei parenti poveri di cui non tenere molto conto. Forse una maggiore sinergia, a suo tempo, avrebbe portato a risultati diversi. E forse una più incisiva collaborazione adesso potrebbe fare qualcosa.

Che si guardi alla salvaguardia dei pezzi di territorio (come dimostra il lavoro fatto dai volontari del quartiere San Filippo nel recupero di una storica fontana di quartiere) o alla valorizzazione delle dimore storiche del centro (come evidenzia il gruppo che negli ultimi anni ha lavorato per la valorizzazione di Casa Barnekow, beneficiata proprio ieri dalla Regione di un contributo importante), le cose non cambiano.

Si borbotta ma ci si arrotola le maniche

ANAGNI, CASA BARNEKOW FOTO © PIETRO SCERRATO

Ad Anagni i cittadini, anche se a volte non sembra, non si limitano a borbottare. Si uniscono, si danno da fare, si attivano per risolvere problemi. Le associazioni (tante) sono, insomma, una risorsa. Che non va messa da parte. E non va considerata un nemico, ma un alleato. Soprattutto adesso.

Di Anagni da sempre si esalta la vocazione turistica e culturale. Che quest’anno diventa ancora più centrale per far risorgere la città dal baratro sociale ed economico del Covid. In altre realtà locali sono state già organizzate riunioni tra il comune e le associazioni per programmare eventi, serate, occasioni. Qui ancora non sembra di vedere nulla. Colmare questa lacuna ha rappresentato un valore aggiunto in molti Comuni del Nord d’Italia, dove l’associazionismo non viene vissuto con sospetto ma come valida risorsa per la crescita del territorio. Liberando queste energie sotterranee (ma neanche troppo in fondo) c’è la possibilità di avere nuove spinte per la rinascita della città.