L’allegra morte del Pd in Ciociaria. I Cinque Stelle ringraziano

Il Partito Democratico è sempre più evanescente. Lontano dalla realtà politica. Appare come disinteressato alla propria progressiva dissoluzione. Lasciando tutti i suoi temi al Movimento 5 Stelle.

Calma piatta nel Partito Democratico in provincia di Frosinone, cha continua a fare l’unica cosa che sa fare davvero bene: dividersi e polemizzare.

Non vedendo i pericoli che ormai si stanno concretizzando: l’irrilevanza politica, la fuga degli elettori verso il Movimento Cinque Stelle, la tendenza a rimanere vincente negli enti intermedi e a perdere tutto il resto.

 

L’unico che si è reso conto immediatamente della china nazionale e locale che la situazione stava prendendo è stato l’ex senatore Francesco Scalia, che infatti ha deciso di uscire di scena. Elegantemente e intelligentemente.

La performance di Francesco De Angelis alle europee (quasi trentamila preferenze personali “regalate” a Mauro Buschini e Sara Battisti) è un lampo nel buio. Perché comunque, come coalizione a sostegno di Zingaretti, il Centrosinistra ha perso sia nel Lazio che in Ciociaria.

 

Manca una linea politica, manca l’unità, manca la voglia di reagire, mancano perfino lucidità e voglia.

Francesco De Angelis difende il suo fortino, Simone Costanzo fa il picconatore, Domenico Alfieri e Lucio Fiordalisio non hanno da soli la forza politica per imprimere una svolta, Maria Spilabotte è sparita, Nazzareno Pilozzi continua a difendere Mattei Renzi, Francesca Cerquozzi dal 4 marzo non si è vista, Marino Fardelli vede le streghe in ogni occasione.

Antonio Pompeo, che pure si era smarcato dall’impostazione aventiniana, è impegnato in campagna elettorale a Ferentino e alla Provincia. Sul campo si sono persi, specialmente a livello di motivazioni, uomini come Giuseppe Golini Petrarcone, Michele Marini, Domenico Marzi, Fabrizio Cristofari.

 

E si continua allegramente a fare finta di nulla, ad usare un linguaggio politico vecchissimo, ad utilizzare logiche barocche e parolaie, ad andare avanti a dispetto dei santi, a strizzare l’occhio alle associazioni di categoria invece che ai sindacati, ai padroni del vapore anziché ai disoccupati.

 

La parabola discendente del Pd è inarrestabile. Il Movimento Cinque Stelle non deve neppure impegnarsi per raccogliere i voti: l’importante è stare fermi. Se poi adesso i grillini riescono anche a mettere in piedi uno straccio di reddito di cittadinanza, allora cosa resterà della Sinistra?

Anche in Ciociaria? Dal 40% al 18% senza fare una minima autocritica. Sconfitte pesanti a Frosinone (2 volte), Cassino, Ceccano e da tante altre parti senza abbozzare una reazione. Dimissioni di massa ad Anagni, una delle ultime roccaforti.

Altro che facciamoci del male, il Pd sembra essersi sintonizzato sulle frequenze della dolce morte. Politica ovviamente.

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