L’Altra Italia, Tajani la battezza all’Astor e Berlusconi la benedice a Fiuggi

A Frosinone, domani a mezzogiorno all'Astor, la conferenza con cui Tajani annuncia la nascita de L’Altra Italia. Confermate le anticipazioni di alessioporcu.it. Ci saranno Sestino Giacomoni, Claudio Fazzone e il gruppo regionale. Ma soprattutto il sindaco Nicola Ottaviani, lanciato verso una candidatura nazionale

E adesso che succede? E’ iniziato il conto alla rovescia per la conferenza stampa che il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani (vicepresidente di Forza Italia) terrà a Frosinone domani. L’appuntamento è all’Astor Hotel alle 12. Come anticipato da alessioporcu.it (leggi qui Forza Italia addio: nasce L’Altra Italia di Berlusconi e parte da Frosinone) sarà un appuntamento politicamente decisivo. Un evento uguale a quello di Milano di qualche giorno fa (leggi qui La profezia di Tajani: «Questo Governo durerà poco»),  un evento che avrà una “copertura territoriale” per l’intero centrosud italiano.

Il varo del nuovo soggetto politico non potrà avvenire senza la partecipazione di Silvio Berlusconi e a questo punto non si può escludere che il “battesimo” possa avvenire il 21, 22 o 23 settembre a Fiuggi, in occasione della manifestazione “L’Italia e l’Europa che vogliamo” dello stesso Antonio Tajani.

 

Domani però verrà fissato il secondo ed ultimo paletto per il via libera ad un nuovo soggetto politico che supererà Forza Italia, guardando al centro, alle liste civiche, a Noi con l’Italia e ad un’intera galassia moderata che chiede una rappresentanza diversa.

Ancora una volta Tajani spingerà sull’acceleratore di un’alleanza di centrodestra, evidenziando al contempo le contraddizioni della Lega, al governo con i Cinque Stelle.

Il vicepresidente degli “azzurri” ha delimitato i confini: non sarà lui a rompere il centrodestra, altri dovranno assumersene la responsabilità. Rapporti gelidi anche con Fratelli d’Italia in questa fase.

 

Sicuramente domani all’Astor ci saranno esponenti nazionali. A cominciare da Sestino Giacomoni, braccio destro da sempre di Silvio Berlusconi. Peraltro eletto nella lista proporzionale della Camera, quella comprendente Frosinone e Latina. Ci sarà naturalmente Claudio Fazzone, senatore e coordinatore regionale. Quindi è probabile la presenza dell’intero gruppo regionale del partito: Antonio Aurigemma, Pino Simeone, Laura Cartaginese, Roberta Angelilli e naturalmente Pasquale Ciacciarelli. Ci saranno Mario Abbruzzese (vice responsabile nazionale di Forza Italia per quanto riguarda gli enti locali), Adriano Piacentini (coordinatore provinciale), Danilo Magliocchetti (capogruppo provinciale) e tutto lo stato maggiore “azzurro” della provincia di Frosinone.

Ma ci sarà soprattutto Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone ormai in “carriera” politica.  Vicinissimo come nessun altro a Tajani in questo momento, sta partecipando da mesi alle riunioni a Palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi. Per Ottaviani si sono già spalancate le porte per una futura candidatura blindata alla Camera o al Senato.

D’altronde su temi come la selezione della classe dirigente e i moderni mezzi di comunicazione, il primo cittadino di Frosinone è da tempo in prima fila. E poi è inutile girarci intorno: la scelta di Frosinone come location per una conferenza stampa del genere non è casuale.

 

All’Astor, Tajani annuncerà la nascita di un «polo aggregatore», basato su «idee liberali, liberiste, garantiste». Caratterizzato da «moderazione» come antidoto ai populismi urlati che sembrano aver preso il sopravvento. Dal chiaro profilo europeista, mentre istituzioni Ue e mercati sono agitati dai timori di uno scontro tra Roma e Bruxelles e da una ondivaga politica sull’euro. Solo con «i conti in ordine», avverte Berlusconi, il nostro Paese sarà forte di fronte ai grandi del mondo.

La rotta di collisione con la Lega è inevitabile. Poche ore fa, in un’intervista a Il Giorno, Tajani non ha risparmiato la stoccata a Matteo Salvini. Dicendo: «Considero la Tav un’opera moderna e competitiva che fa crescere il Paese e che deve essere realizzata per non restare fuori dall’Europa, lasciando perdere i capricci dei grillini e le violenze dei centri sociali No-Tav. Ho chiesto al ministro dell’Interno di chiudere i centri sociali di Torino da cui sono partiti gli ultimi attacchi ai cantieri in Valsusa e alle forze dell’ordine».

Il primo segnale di cosa sarà l’Altra Italia