Dalla fine del commissariamento dell'agenzia Frosinone Formazione Lavoro alla presidenza di Adriano Lampazzi: due volte Sindaco di Giuliano di Roma, braccio tecnico di Francesco De Angelis, contabile e innovatore regionale da vent'anni
Da ormai due mesi e mezzo è diventato presidente di Frosinone Formazione (e) Lavoro, l’agenzia provinciale per la formazione professionale e l’orientamento al lavoro. Dottore commercialista ed esperto contabile, Adriano Lampazzi è al secondo mandato da sindaco di Giuliano di Roma: la piccola roccaforte ciociara del Partito Democratico.
Piccola ma significativa: lì governava Aldo Antonetti, storico presidente del primo Pd in provincia; l’uomo dell’equilibrio, “che è abituato a spegnere incendi” disse Francesco De Angelis quando lasciò intuire che la scelta sarebbe ricaduta su di lui; Antonetti era ufficiale dei pompieri. Lampazzi è stato il suo successore alla guida del Comune, riconfermato primo cittadino nel 2019 con una percentuale bulgara: l’83% dei voti.
Aveva sconfitto quello che sarebbe poi diventato l’odierno consigliere regionale di FdI Daniele Maura. Non è stato un caso. Alle Regionali 2023, in controtendenza con i dati territoriali, a Giuliano di Roma il Pd ha battuto FdI 45 a 40. Titoli, risultati e fiducia ne fanno il fedelissimo di Francesco De Angelis, presidente Pd del Lazio nonché cofondatore di Rete Democratica, che assorbe la corrente provinciale Pensare Democratico.
Lampazzi negli ultimi vent’anni è stato nominato responsabile dello sportello Bic Lazio (Business innovation center) nella Camera di Commercio di Frosinone, rendicontatore nella società Sviluppo Lazio, dirigente dello Sportello per le imprese nel Bic regionale, e capo segreteria della Commissione Bilancio della Regione Lazio.
Il presidente della Provincia di Frosinone Luca Di Stefano ha avuto pochi dubbi quando si è trattato di scegliere tra i nomi in campo per mettere fine al commissariamento dell’agenzia Frosinone Formazione Lavoro e riavviare la gestione ordinaria. (Leggi qui Di Stefano ripristina il Cda dell’Agenzia di Formazione e poi qui La sottile strategia nella divisione degli incarichi).
Fine commissariamento
Cosa significa la fine del commissariamento dell’Agenzia?
«Diciamo subito che si è trattato di un commissariamento che ha visto al lavoro con grande senso di responsabilità e indubbie capacità l’avvocato Fabrizio Zoli, che ringrazio per quanto svolto negli ultimi anni. Così come ringrazio il presidente Di Stefano per avermi accordato la sua fiducia alla guida di un ente strategico per il nostro territorio. Ora comincia una nuova fase per l’Agenzia. Insieme al consiglio di amministrazione, ma anche a tutti i dipendenti, cercheremo di renderla sempre più attuale. E soprattutto, strumento utile e vantaggioso per i ragazzi che la frequentano».
Quali sono i principali obiettivi del nuovo Cda?
«Innanzitutto quello di far accreditare l’Agenzia e, di conseguenza, creare le condizioni per attivare tutti quei corsi che sul territorio possono servire e far incontrare sempre di più la domanda e l’offerta di lavoro. Per una scuola professionale, ma non solo, credo che questa sia la finalità essenziale e determinante. Ci troviamo di fronte ad un fenomeno diffuso, quello di una distanza sempre più preoccupante tra la domanda che arriva dal mondo del lavoro e l’offerta che gli viene presentata».
Come contrastare questo mismatch?
«È un fenomeno che riguarda moltissimi settori. L’effetto è che da una parte le imprese stentano a trovare personale qualificato, mentre dall’altra resta alta la disoccupazione. Evidentemente c’è qualcosa che non va. È come se fossimo di fronte ad un meccanismo che si è inceppato e ciò che possiamo fare noi, attraverso l’Agenzia, è affrontare con urgenza questa problematica aumentando e adeguando la formazione e l’aggiornamento professionale».
Vent’anni di incarichi
Si occupa da vent’anni di bilanci e sviluppo per conto della Regione. Cosa porterà con sé di queste esperienze?
«Ognuno di noi ha alle proprie spalle un bagaglio di esperienze di tipo formativo e culturale, ma anche sociale, che contribuisce a formarci e a determinare la persona che siamo. Gli anglosassoni lo chiamano background, per indicare una sola parola che sintetizzi proprio tutto questo, ovvero ciò che concorre alla realizzazione di un individuo, o magari di un gruppo. Porterò la mia esperienza formativa e professionale, oltre a quella di amministratore».
Quella di due volte Sindaco di Giuliano di Roma…
«Sì, sindaco del mio paese sin dal 2014. Parliamo di un impegno costante al quale si aggiungono competenze e conoscenze. Proseguirò anche con lo studio di nuove materie, anche confrontandomi con quanti lavorano nel settore della formazione da tempo, in primis con i dipendenti dell’Agenzia».
La “nomina politica”
A chi parla di “nomina politica” cosa risponde?
«È stato pubblicato un bando dall’Amministrazione provinciale ed io, avendone le caratteristiche richieste, ho risposto. Da qui nasce la mia presidenza all’Agenzia. Se mi si chiede cosa penso del ruolo della politica, credo che questo sia imprescindibile, perché interpretando gli ideali delle persone ha il compito di trasformare questi in realtà. Di contro, è l’assenza di politica a doverci preoccupare. Prendo in prestito una citazione di Alcide De Gasperi che ho sempre trovato calzante. “Politica vuol dire realizzare”. Ecco, io la intendo così».
Cosa rappresenta per lei la figura di Francesco De Angelis?
«Al di là degli schieramenti politici, credo che la figura di Francesco De Angelis sia un patrimonio dell’intero territorio. Intanto per le sue capacità politiche e amministrative, che gli sono sempre state riconosciute anche dai suoi avversari, e poi proprio per quanto ha saputo realizzare in favore del territorio e di chi lo abita in tutti questi anni. E lo ha fatto nei suoi ruoli istituzionali di assessore regionale e parlamentare europeo ed oggi in quello di presidente del Consorzio Industriale del Lazio. Altra cosa è il rapporto personale che ci lega e non credo sia un segreto come il mio legame con Francesco sia di stima e di autentico affetto».