L’aquila della Lazio ora si disseta con Filette

La celebre acqua oligominerale Filette diventa partner della SS Lazio in Serie A di calcio. Nel nome del 'plastic free'. Il marchio verrà stampato sui calzoncini dei calciatori

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Calcio, economia e difesa dell’ambiente. L’inedito tris è servito. Un tris calato dalla Lazio e da Filette Prime Water di Guarcino. Il club biancoceleste e la famosa acqua oligominerale ciociara diventano partner nel nome di una nobile causa: abbandonare l’uso della plastica monouso e offrire un contributo concreto alla lotta all’inquinamento e di conseguenza alla tutela della salute.

Acqua Filette nella ‘borraccia’

Il patto della “borraccia” è stato sancito in mattinata a Roma nell’elegante hotel Eden a poche ore dal 173° derby della capitale. Il presidente Claudio Lotito e il Ceo Pietro Ricci hanno presentato con orgoglio l’iniziativa che non è una semplice sponsorizzazione ma riveste una grande importanza sociale. Il marchio Filette verrà stampato sui pantaloncini di Immobile e soci.  

L’impegno di Filette

Il Ceo Pietro Ricci spiega la filosofia dello storico marchio ciociaro. “Siamo la prima azienda in Italia a diventare plastic free. Abbiamo abbandonato la plastica e abbiamo lavorato duramente per realizzare bottiglie di vetro e alluminio – le sue parole riportate da Laziopress.it – Quando siamo partiti con il progetto c’è stato un incontro con la dottoressa Anna Maria Nastri (responsabile degli eventi per la Lazio ndr) e lei ha subito sottoposto la nostra iniziativa al presidente Lotito. La società ha dimostrato di voler essere la prima squadra a portare in campo un materiale eco sostenibile e nel giro di due mesi abbiamo chiuso. La Lazio è quindi la prima formazione che lancia questo messaggio così forte, in un momento in cui stiamo attenzionando questo problema. E lo fa con Filette, che è l’acqua più pura d’Italia, l’unica a non avere arsenico. Un attestato tangibile del fatto che il presidente tiene alla salute dei propri giocatori“. 

La sede di Acqua Filette

Ricci insiste sulla vocazione ambientalista della Filette. “Non si tratta solo di un bel contenitore, non solo è eco-sostenibile, ma ha anche la più alta qualità – aggiunge il manager su Laziopress.it – La sorgente si trova a mille metri d’altezza, immersa nella natura più profonda. Siamo ormai conosciuti in tutto il mondo: la metà del nostro fatturato arriva dall’export. Il primo Paese è il Giappone, oltre a Russia e Australia. Vogliamo partecipare a questa missione, realizzeremo anche un’iniziativa per la difesa degli oceani. La Lazio oltre a essere la mia squadra del cuore, ha dimostrato di essere una società impegnata nel sociale con una grande attenzione etica. Il nostro accordo è triennale, ma è ancora un libro bianco“.

L’entusiasmo di Lotito

Il presidente della Lazio spiega i motivi per i quali la Lazio ha sposato il progetto di Filette. “Oltre ai risultati nel calcio contano moltissimo azione e comunicazione su quei temi importanti che interessano la collettività come salute e ambiente – osserva Claudio Lotito nella conferenza rilanciata da Laziopress.it – ‘Mens sana in corpore sano’, è un modo di pensare che deve essere alla base delle sport. Senza entrare in dinamiche istituzionali, è risaputo che la plastica può avere risvolti non positivi». 

Una fase della conferenza di presentazione

Il patron biancoceleste entra nel cuore del progetto: “L’idea di un contenitore che preservasse le qualità dell’acqua, proprio come succedeva con le borracce di alluminio nell’antichità e che è in grado di tutelarne la temperatura, è alla base di questo progetto. Un’iniziativa intrapresa per tutelare i nostri atleti. Tutelare l’ambiente e evitare la dispersione della plastica, è un percorso con una doppia valenza. La Lazio ha nella sua storia la tutela degli interessi della collettività, è un ente morale. Non è solo pubblicità, ma una cosa sostanziale: tutela dell’ambiente e della salute. Oltre a essere bella dal punto di vista estetico, è anche facilmente riutilizzabile».

Lotito lancia un monito: «Tutti dovrebbero fare qualcosa per tutelare l’ambiente. Se si vive solo nel proprio recinto, alla lunga si pagheranno le econseguenze. Abbiamo tracciato un solco, speriamo che questo seme possa crescere e che anche gli altri possano beneficiarne e trarne ispirazione. È un segnale di sensibilità verso i temi veramente importanti».

Qualità e storia

L’acqua Filette rappresenta indubbiamente una delle eccellenze della provincia di Frosinone. Viene considerata una delle acque oligominerali più pure al mondo. Sgorga dalla sorgente di Guarcino a 900 metri in un ambiente incontaminato ed è questo il segreto. L’assenza di arsenico, la quasi totale mancanza di nitrati (0,2 mg/l), il basso contenuto di sodio e il residuo fisso perfettamente bilanciato (è pari a 224 mg/l) rendono Filette un’acqua ideale per la salute e adatta all’uso quotidiano. 

La sorgente era già conosciuta nel 400 a.C. I romani la dedicarono a Venere come simbolo del legame tra la dea e l’elemento vitale. Ancora oggi, sulla fontana dove si incanalano i rivoli sorgivi dell’Acqua Filette una scultura testimonia questo  simbolismo. Risalgono invece al 30 a.C. le prime testimonianze scritte: Dionigi di Alicarnasso nelle sue lettere cita Filette come acqua benefica per la sua cagionevole salute.

Le virtù di Filette vengono esaltate anche nel “Naturalis Historiae” di Plinio il Vecchio (23 d.c.) e nel “De Re Rustica” di Lucius Junius Columella che riporta notizie delle soste curative presso la fonte delle legioni romane durante le campagne in Oriente. Imbottigliata e distribuita a partire dal 1894, dal 1930 Acqua Filette viene esportata in tutto il mondo, guadagnandosi premi e riconoscimenti.