L’assedio al municipio di Cassino: chi si impantana e chi diserta

dal nostro inviato sulla Linea Gustav

capitano Antonio COLPINCANNA

 

C’è uno stato di apparente quiete intorno a Cassino. Ma è solo illusione: come il riverbero del sole all’orizzonte del deserto. La battaglia per la presa del municipio di Cassino è questione di pochi mesi. ma le truppe e le postazioni vanno schierate e conquistate ora.

Ieri mattina il Generale di Brigata Mario Abbruzzese ha riunito gli alleati intorno ad un tavolo. Ha srotolato una cartina topografica indicando tutti i valichi ed i punti deboli attraverso i quali è possibile tentare di infiltrare un cavallo di Troia per sfondare la linea Gustav. A valutare quelle posizioni, intorno al tavolo del Boschetto, si sono ritrovati: per Forza Italia il pluridecorato Generale di Brigata Mario Abbruzzese , il tenente colonnello Pasquale Ciacciarelli, il maggiore Dino Secondino. Per Fratelli d’Italia c’erano il Generale poco decorato Antonio Salvati ed il maresciallo maggiore Enrico Iemma. Per le Civiche c’erano il sottotenente Benedetto Leone ed il capitano Giuseppe Di Mascio. Altri importanti ufficiali hanno partecipato alla riunione di Stato Maggiore ma le informazioni pervenuteci non consentono di darvene conto con sufficiente sicurezza.

Cartina srotolata e fissata ai bordi da tazzine di caffè e piattino dei cornetti, frustino d’ordinanza in nerbo di bue e cannocchiale Zeiss sul tavolo, iniziano le discussioni tra gli strateghi. Abbruzzese ascolta e li osserva senza intervenire. I minuti passano ma comunque si giri la cartina e da qualunque lato la si osservi, le truppe non trovano la soluzione giusta. Abbruzzese, dall’alto della sua esperienza, in alcuni casi ha il sospetto che almeno uno dei presenti al tavolo utilizzi il cannocchiale metendolo al contrario ed abbia una visione assolutamente non reale del campo. Leone proponeva le primarie ma l’ipotesi viene scartata alla luce dell’esperienza vissuta dal Partito Democratico a Ceccano dove si è suicidato sotto il fuoco amico… Di Mascio ipotizza una convergenza verso le truppe che si stanno organizzando sotto l’egida di 4 colonnelli in carica: Abbruzzese è scettico, lui preferirebbe una task force snella e rinnovata, guidata da un condottiero nuovo che con la sua freschezza possa sbaragliare il campo avversario.

Viene tirato fuori un dispaccio giunto alcune settimane fa dal comando strategico di Forza Italia in Roma. Ricordava di valutare l’ipotesi di valorizzare le quote rosa. In elenco c’è la disponibilità di Michelina Bevilacqua  mentre da Gaeta i marinai di Forza Italia sono pronti a schierarsi intorno al nome di Rosa (Rossella) Caiazzo.

In queste condizioni tattiche Iemma e Salvati non sono disposti a cedere truppe. Alcuni riferiscono che a questo punto sono volati gli stracci.

Ma tutti vengono subito ammutoliti dal generalissimo Abbruzzese. Fine della riunione strategica. In apparenza è un nulla di fatto. In realtà il comandante ha una strategia. Ma i tempi non sono maturi. Nel frattempo risulta bruciata la proposta di Leone, Di Mascio ancora fa flessioni a terra, mentre Secondino continua a contare. Del legionario Carlo Maria D’Alessandro che dal suo fortino nell’Agenzia delle Entrate ha inviato il telegramma “Sono pronto per voi a sacrificarmi” nessuno si è ricordato di dare lettura. Scaduto il tempo, nulla di fatto.

Nel pomeriggio tra i quartier generali circola la notizia, non confermata, che il ‘Colonnello di complemento con temporanei incarichi superiori’  Gabriele Picano avrebbe maturato la convinzione di formare tre divisioni (una con la bandiera di Matteo Salvini più due civiche) e di non mettersi alla loro testa candidandosi a sindaco bensì schierandole e dimostrando agli alleati ‘Guardate che è tempo di muoversi’.

Sul fronte dell’Ammiraglio di Squadra Giuseppe Golini Petrarcone il comandante è alle prese con la riorganizzazione delle fila dopo che nello scorso consiglio comunale si è assistito ad una rotta disordinata, al quasi tutti contro quasi tutti, graduati ed eserito che disertano la seduta.

Dall’alto di Caira invece si sentono i singhiozzi del candidato a sindaco Generale Marino Fardelli e del suo Colonnello Niki Dragonetti ciascuno appoggiato alla spalla dell’altro, circondati da decine di fazzolettini inzuppati di pianto. Di fronte a loro ci sono le copie dei giornali pubblicati il giorno prima: titolano che Dragonetti si schiera al fianco di Fardelli. Ma come? Si sono domandati entrambi: sin dal primo giorno siamo saliti sul palco insieme, ci siamo abbracciati pubblicamente, abbiamo mandato le foto in giro, il blog di Alessioporcu.it aveva anche rivelato le spese fatte da Dragonetti tra sondaggi e set fotografici (leggi qui il precedente) facendoci pure incazzare non poco… e i giornali lo scoprono soltanto ora che Niki gli fa un comunicato e lo scrive nero su bianco? Allora non ci considera nessuno?!

Si consolano guardando dal binocolo il fronte Caira, sono sicuri che quella sezione elettorale sarà la loro e che lasceranno solo le briciole al Picano leghista.

Ma sarà il campo ad indicare il vincitore.