L’assedio è fallito: Gianluca Quadrini rimane al timone

La Regione Lazio ha nominato Gianluca Quadrini Commissario della Comunità Montana di Arce. Con circa un mese di ritardo sulle altre nomine. Per via di una serie di dossier inviati contro di lui. Ma rivelatisi infondati

La firma c’è. Quella sotto al suo documento è stata l’ultima. “Per un eccesso di prudenza” lasciano trapelare da Roma. “Per controllare se tutto il fango che mi hanno tirato addosso avesse qualcosa di concreto: che evidentemente non c’era” commenta ora lui. Gianluca Quadrini è da mercoledì sera il commissario della Comunità Montana di Arce. È la figura individuata dalla legge di riforma degli Enti Montani che gradualmente porterà alla loro soppressione o radicale trasformazione in tutto il Lazio.

Assalto a Quadrini

Gianluca Quadrini

L’assalto a Gianluca Quadrini era iniziato subito dopo la legge di riforma voluta da Nicola Zingaretti. Le Comunità Montane devono evolversi e diventare delle associazioni tra Comuni: se in quell’area già esistono è inutile che ci sia un doppione. O si opta per l’uno o per l’altra.

La norma prevede un periodo di transizione. Nel quale il timone va, in linea di principio, al presidente che fino a quel momento ha governato l’ente. A meno di incompatibilità.

È stato a quel punto che si sono scatenati ricorsi, denunce alla Procura della Repubblica di Cassino, proposte di petizione tra i sindaci della zona, articoli su alcuni quotidiani locali on line e due cartacei nazionali, una trasmissione televisiva. Gli stessi che già un anno fa avevano messo nel mirino l’allora presidente della Comunità Montana: ipotizzando una parentopoli ad Arce, concorsi pilotati, gare affidate a ditte amiche.

Accuse alle quali Gianluca Quadrini ha risposto in un modo lineare: andando al Casellario Giudiziale presso il Palazzo di Giustizia di Cassino ed estraendo un certificato. Dal quale risulta: nulla. Solo un contenzioso aperto con una dipendente. Poi ha prodotto l’elenco dei dipendenti e collaboratori dell’Ente che governa. Nessuno risulta suo parente. Ha fotocopiato i bilanci: sono in attivo, l’Ente svolge lavori per i Comuni vicini che lo pagano per il servizio e finanziariamente si è ricavato una certa autonomia. Infine ha bussato alla porta dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione: che ha risposto con una certificazione nella quale si attesta che non resultano motivi di incompatibilità.

L’assedio politico

Valentina Corrado

L’assedio politico invece era partito in Regione. A lanciarlo era stata la consigliera del Movimento 5 Stelle Valentina Corrado, rispolverando una vecchia interrogazione parlamentare presentata dal senatore Maria Spilabotte. Parlava di ‘inopportunità’ politica nel conferire la carica a Quadrini.

Il sospetto era che dietro ci fosse la longa manus del consigliere Pasquale Ciacciarelli (Lega). Per vendicare l’affronto compiuto da Gianluca Quadrini al padre politico dell’esponente leghista: aveva schierato i suoi sindaci in modo da far cadere Mario Abbruzzese dalla carica di Presidente del Consorzio Industriale Cosilam. Un assalto compiuto quando Abbruzzese aveva lasciato Forza Italia e Quadrini ne era diventato vice coordinatore del Lazio.

Altre impronte digitali le aveva lasciate l’ex presidente della Comunità Montana Dino Giovannone con l’appoggio del sindaco di Fontana Liri Gianpio Sarracco. Il primo non ha mai fatto mistero di avere inviato una serie di esposti alla magistratura.

Articoli, servizi ed esposti che rischiavano di diventare un caso politico. Al punto che il capogruppo di Forza Italia in Regione Pino Simeone aveva iniziato a chiedere conto di quella disparità nei trattamenti con gli altri presidenti diventati commissari. Infine anche il potentissimo coordinatore del Lazio Claudio Fazzone si era interessato per capire cosa stesse accadendo.

Le verifiche sono terminate mercoledì mattina. La firma del governatore Nicola Zingaretti è arrivata nel pomeriggio stesso. Oggi la notifica. Gianluca Quadrini è commissario.