L’asso di Assopopolari si chiama Vincenzo Formisano. A lui la vice presidenza

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Il numero due di Bpc chiamato nella stanza dei bottoni dell'associazione che sostanzia la sua mission nei territori. Con l'obiettivo traghettare il credito popolare verso le sfide di un futuro sempre meno globale. Applicando una regola che sul Cassinate era già valida.

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

Dicono che tra i suoi avi ci fosse il condottiero Corrado da Fogliano, fratello del primo duca di Milano Francesco Sforza ma per sola parte di madre. Fu il fratellastro ad inviarlo a Piacenza come capo delle milizie per sedare i tumulti che erano scoppiati: Corrado riuscì nell’impresa e la città venne annessa al ducato di Milano. Per questo, venne insignito del privilegio di aggiungere al nome quello di Sforza, dando inizio alla dinastia degli Sforza Fogliani.

A distanza di cinque secoli e mezzo c’è un altro Corrado a guidare gli Sforza Fogliani. A suo modo è anche lui un condottiero: non con la spada ma con i numeri. È a capo di un’associazione che esprime in Italia una compagine articolata in 60 banche popolari cooperative e del territorio, 186 società  finanziarie e oltre 250 corrispondenti con 600mila soci e 6,3 milioni di clienti.

Corrado Sforza Fogliani oggi è stato confermato all’unanimità presidente di Assopopolari. Ed al suo fianco ha come vice il professor Vincenzo Formisano, economista, docente all’Università di Cassino e vice presidente della banca Popolare del Cassinate.

La forza della solidità

CORRADO SFORZA FOGLIANI FOTO © PAOLO CERRONI / IMAGOECONOMICA

Fare banca a servizio del territorio è una mission dura e pura, ma paga. Innanzitutto con la consapevolezza schietta di essere organismo in simbiosi con la terra: quella che ti affida i suoi risparmi e che viene a chiederti un prestito, sia per mettere su casa o per iniziare un’attività.

Poi con i riconoscimenti: le ‘chiamate’ per mettere la tua esperienza a disposizione degli altri affiliati al sistema. E nel mondo delle banche cooperative quelle chiamate sono il vero suggello al lavoro ben fatto.

Non stupisce più di tanto quindi la nomina di Vincenzo Formisano alla vicepresidenza di Assopopolari. Da vicepresidente della BpC ad omologo eletto dal conclave delle banche popolari italiane il passo è infatti non breve, ma giusto.

Giusto perché il concetto di rete che sta alla base delle Popolari, Formisano lo ha applicato con rigore. Fedele all’insegnamento della formica che il papà Donato, nei panni di suo presidente, gli ha ripetuto come un mantra: “la formica, quando vuole morire, mette le ali“; significa che non bisogna montarsi la testa, la prima esigenza è la solidità e la si ottiene con il risparmio; è lui a darti le risorse per consentirti di crescere.

Applicando questo apparentemente semplice mantra i risultati arrivano a doppio binario. Cioè per il territorio e per la banca. E la mission è compiuta.

Il dream team

VINCENZO FORMISANO

L’Assemblea Ordinaria dell’Associazione Nazionale fra le banche popolari si è riunita. Poi è stata la volta del Consiglio di Amministrazione. Cda «che ha deliberato il rinnovo delle cariche sociali».

Il professor Vincenzo Formisano è l’unica new entry nel board del presidente Sforza Fogliani. Il CdA ha confermato nella carica gli altri due vice presidenti: il dottor Mario Alberto Pedranzini Consigliere delegato della Banca Popolare di Sondrio, il dottor Vito Antonio Primiceri presidente della Banca Popolare Pugliese.

Saranno loro a gestire la fase terribile del post Covid. Nella quale ancora una volta saranno le banche a dover svolgere un ruolo fondamentale per tenere a galla un’economia allo stremo. Anticipando la liquidità attraverso la loro rete con 4.468 Sportelli, alle spalle dei quali ci sono 500mila soci, 6.100.000 clienti, 41.000 dipendenti, 276 miliardi di euro di attivo.

Il mondo globale e il valore dei localismi

La sede di Assopopolari in Piazza del Gesù a Roma

È il concetto di territorio ad essere alla base di tutto. Il professor Formisano è stato scelto anche per questo. Perché da sempre ha sostenuto il valore di essere banca del territorio. Allo stesso tempo ha sostenuto la necessità di fare sistema: unendo le forze di tante eccellenze di territorio. (leggi qui Il nuovo corso delle Popolari? Per Milano Finanza c’è l’esempio BpC).

«In un mondo sempre più globale, l’attenzione al territorio resta un punto fermo dell’azione delle banche popolari. Punto fermo e chiave del successo del credito cooperativo» ha commentato Vincenzo Formisano. Il Covid lo ha dimostrato: una nuova pandemia prima o poi arriverà, il sistema industriale non può permetterselo, allora occorre accorciare la filiera, riscoprire il valore del territorio.

Il localismo non è sinonimo di immobilismo. Soprattutto tecnologico. Anzi, futuro ed innovazione sono le uniche vie possibili per un’associazione che deve tenere costantemente il polso dei territori. Deve farlo in pignolo monitoraggio, economico e sociale. «Le banche popolari, nel tempo, hanno saputo dare spazio all’innovazione. E sono sempre aperte al futuro. In questo percorso il ruolo dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari è fondamentale. Assopopolari è infatti un importante interlocutore con le maggiori istituzioni a livello nazionale e internazionale. Promuove l’immagine delle banche popolari e crea reti e sinergie che mirano alla crescita e allo sviluppo».

Un ruolo che guarda al futuro

LA TUTELA DEL CREDITO POPOLARE COME MISSION

Tutto questo per disegnare un ruolo preciso. E’ un ruolo che non si ferma alla tutela di ciò che si è già costruito, ma che vuole promuovere lo sviluppo di un certo modo di fare banca. Come? Ponendosi in maniera interlocutoria con i grandi sistemi complessi. Sistemi nazionali che a volte sono abissalmente lontani dalle istanze delle piccole e medie imprese. Il neo vice presidente Formisano lo sa e lo sente, con l’orgoglio di chi accetta la sfida prima ancora che il ruolo.

«Assopopolari ha un ruolo strategico nel panorama bancario, economico, politico, istituzionale del nostro Paese. Per questo, per me è un grande onore essere stato eletto alla Vicepresidenza dell’Associazione. Il ruolo dell’Associazione è stato fondamentale in questi anni e continuerà ad essere strategico per il futuro. Il compito sarà quello di tutelare il credito popolare. Inoltre di promuoverne lo sviluppo anche sensibilizzando le autorità nazionali e internazionali».

La mission: tutelare il credito popolare

Un momento di una riunione in Bpc

«Poi offrire supporto alla rete delle banche popolari in materia economico-finanziaria, giuridica, tributaria, tecnica, sociale. Promuovere lo studio della realtà delle banche popolari, dei valori e dei principi che ne ispirano l’azione. E poi favorirne la conoscenza e la diffusione, difenderne l’identità».

E in tema di identità la vocazione accademica di Formisano diventa il tappeto ideale. Un tappeto su cui poggiare anni ed anni di sapere, acquisito, perfezionato, cercato e reso canonico su temi complessi e difficili.

«Un punto, quest’ultimo, sul quale mi sento particolarmente coinvolto anche per il mio impegno in ambito accademico. Impegno che mi ha portato ad approfondire – con consapevolezza scientifica sempre maggiore – l’importanza e il ruolo delle banche popolari. E con essa la loro attualità. Inoltre con il loro essere capaci di mettersi in sintonia con le esigenze dell’economia e del mondo di oggi».

E se sei uno studioso la prima cosa che impari è che il sapere è più importante del sapiente. E quindi ti metti al servizio di uno scopo.

«La nomina alla vicepresidenza mi spinge ancora di più a difendere i valori e i principi del credito popolare. Non posso non ringraziare il Consiglio di Amministrazione di Assopopolari per la fiducia dimostrata nei miei confronti. Assicuro sin da ora il massimo impegno all’interno dell’Associazione».

«Ricoprirò questo ruolo non a titolo personale, ma con la consapevolezza di rappresentare le tante eccellenze bancarie. Eccellenze che, ancora oggi, si ispirano ai valori delle banche popolari. Metterò a servizio dell’Associazione e del mondo del credito popolare e cooperativo la mia esperienza accademica e professionale. E con essi tutti i valori acquisiti all’interno della Banca Popolare del Cassinate».

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