A Latina ci provano: basta Acqualatina, verso una gestione interamente pubblica

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A Latina ci provano. E di fronte alla scalata avviata da Acea che sta puntando alla quota del socio privato di Acqualatina (la società al 51% dei Comuni pontini ed al 49% di un partner privato) (leggi qui il precedente) rispondono avviando la verifica per un possibile nuovo modello di gestine dell’aqcua, interamente pubblico.

Lo ha deciso L’assemblea dei sindaci dell’Ato 4 convocata dal presidente Eleonora Della Penna proprio per fare il punto sulla situazione: la settimana scorsa Acea ha messo sul piatto della bilancia 20 milioni di euro per rilevare il 49% che oggi è nelle mani di IdroLatina, società della galassia Veolia, l’azienda francese di servizio pubblico, quotata alla Borsa di Parigi.

La risposta è stato un documento votato all’unanimità con cui si dispone l’avvio di uno studio da completare entro 90 giorni per verificare “la fattibilità della costituzione di un nuovo modello di gestione del servizio idrico”.

Il progetto prevede una nuova società interamente a partecipazione pubblica. Cioè interamente in mano ai Comuni: niente soci, né Idrolatina né Acea né altri.

Lo studio dovrà essere pronto entro i primi giorni di novembre e dovrà indicare “i benefici e le opportunità del passaggio al nuovo modello di gestione, evidenziando le criticità, i possibili rimedi e gli impatti finanziari sui singoli comuni dell’Ato 4”. Insomma: si può fare? Quanto costa farlo? Dove possiamo prendere i soldi? In quanto tempo ci ripaghiamo dell’investimento? Quali potrebbero essere i problemi e le soluzioni?

Ora la delibera approvata dai sindaci verrà trasmessa formalmente ai singoli Comuni affinché la votino.

«Abbiamo appena concluso una assemblea dei sindaci che rappresenta un punto di partenza straordinario – ha affermato al termina della seduta il presidente della Provincia Eleonora Della Penna, anche nella veste di sindaco -. Finalmente i sindaci si ritrovano a parlare di acqua pubblica e a votare un documento chiaro, preciso, che getta le basi per un percorso che non sarà certamente semplice ma su cui dovevamo essere chiari. Una giornata storica, importantissima, che è segnata anche dal voto e dalla collaborazione di comuni come Aprilia e Bassiano che, va ricordato, da anni portano avanti una battaglia solitaria. A distanza di oltre quattordici anni dalla costituzione di Acqualatina il tema dell’acqua pubblica torna alla ribalta con la forza e il sostegno di Comuni che, su questo tema, hanno dimostrato oggi di andare avanti spediti senza alcuna divisione».

All’assemblea erano presenti 22 comuni (Latina, Aprilia, Cisterna, Nettuno, Terracina, Formia, Castelforte, Itri, Lenola, Roccagorga, Pontinia, Sonnino, Bassiano, Sezze, Cori, Roccamassima, Anzio, Prossedi, Maenza, Priverno, Norma, Amaseno) in rappresentanza del 77,67% della popolazione dell’Ato 4.

Per il sindaco di Amaseno, Antonio Como: «Questo è quello che abbiamo fatto oggi a Latina… Una battaglia iniziata nell’agosto del 2013 che oggi ha trovato una sintesi in una delibera votata all’unanimità dai presenti. Un passo importante che non deve far illudere ma che per la prima volta mette tutti i sindaci d’accordo per verificare le possibilità eventuali di far diventare davvero la gestione del servizio idrico una gestione pubblica». Il sindaco di Amaseno ammette: «La strada è tortuosa ma oggi è stata una tappa politicamente importante. Bene hanno fatto i sindaci di Bassiano e Aprilia comuni con i quali il comune di Amaseno ha condiviso e condivide tutt’ora battaglie legali nei confronti di Acqualatina a trovare una sintesi e un accordo nel deliberato che ha permesso un voto unitario».