Latina, Majocchi e le solitudini dei Segretari

Una serie di pensieri in libertà del Segretario Pd di Latina aprono la discussione. Sul ruolo del Partito, sulla sua capacità di rinnovarsi. Parole coraggiose. Quasi temerarie. Ma a 21 anni si può fare.

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

«Da un Segretario di Partito magari ci si aspetta un indirizzo politico, processi marcati e decisi, crescita del Partito. Spesso però la realtà è un’altra. Specie da noi. Ed è fatta di tanta roba, di tante chiamate, di frustrazioni diffuse, di gossip, di stress. Di pavimenti lavati, televisori spostati, famiglie sfasciate». No, non è l’incipit di un romanzo intimista. Sono le riflessioni – pubbliche – di un Segretario di Partito: Leonardo Majocchi, del Pd di Latina.

Le ha affidate ad un blog: “Medium“. E fanno riflettere sulla situazione del Pd pontino.

La solitudine dei Segretari

Leonardo Majocchi ad una riunione del Pd di Latina

Lo fa quando, ad esempio, parla di Gaeta come di un «manifesto di un dramma psico-politico» per il fatto che nella città ci sarebbero stati «due candidati del tuo Partito che competono durante la stessa tornata elettorale. Male, si direbbe, o semplicemente assurdo, se non fosse che in quella stessa città è la prima volta che il tuo Partito, dopo 10 anni, riuscirà a presentare il simbolo, dopo aver per molto tempo scelto di fare e di essere altro».

Majocchi lo scrive intitolando i suoi pensieri “Le solitudini dei segretari” e definendola la “nota 0“, lasciando presagire che altre seguiranno.

Pensieri che si mescolano tra le chiamate di chi gli fa notare che si dovrebbe fare questo o quest’altro. Ed i temi politici: «Non è ancora uscito il bando sugli asili nido. A maggio è già tardi. Ne dibatte il tuo gruppo consiliare su whatsapp. Ma i Vigili del fuoco sono andati a fare il sopralluogo al teatro?».

Pensieri da Segretario

E poi i pensieri personali, sulla Direzione Provinciale in cui, pur partecipando, non ha preso la parola: «Devi parlare di più. Ti insegnano i maschi alpha della politica. Che poi è tutta, specie qui da noi, maschia. In gran parte. Se non conti non sei nessuno. Chi conta? Cosa conta?».  

Scrive in seconda persona singolare, scrive quello che sta facendo, recandosi a un Direttivo Provinciale, e quello che gli sta capitando nel frattempo, le telefonate degli iscritti del suo circolo. Mentre pensa agli amici al mare con in mano lo spritz.

Il tema è però la solitudine. E questo, in un Partito che si chiama “democratico” e in cui dovrebbe regnare supremo il confronto – democratico, appunto – la dice lunga. Ma è anche vero che quando si è al vertice, si è sempre un po’ soli: soli nel prendere decisioni, soprattutto.

Il vantaggio della gioventù

Leonardo Majocchi

Quello che emerge è la sua giovinezza: si divide tra riunioni e pub, tra confronti politici e familiari. E questo può essere un bene: porta un punto di vista differente. È stata la salvezza del Partito Democratico in provincia di Frosinone: che si affidò al giovane Francesco De Angelis subito dopo la svolta della Bolognina; fece la scelta altrettanto coraggiosa di affidarsi a Mauro Buschini quando ci fu la svolta dei Ds. Entrambi portarono la linfa nuova del movimento giovanile che avevano guidato. Una scelta indovinata, al punto che è stata replicata ora con la svolta di Piazza Grande chiamando al vertice il Segretario dei Giovani Democratico Luca Fantini.

Nemmeno a Latina città è la prima volta che un giovane diventa Segretario nel Pd: toccò ad esempio ad Alessandro Cozzolino, una decina di anni fa. Svecchiare può essere sempre un bene? La giovinezza non è automatico sinonimo di vitalità e freschezza di idee e slancio per applicarle, come l’età matura non lo è della saggezza. Chiunque, se ambisce a un ruolo, deve dimostrare capacità per svolgerlo. Punto. E Majocchi, appena eletto, avrà tempo per dimostrarlo.

Riflessioni che fanno riflettere

Luca Fantini e Francesco De Angelis

Però le sue riflessioni – pubbliche – fanno riflettere. Premesso che sono appunto pubbliche, e c’è quindi da immaginare che il Segretario le abbia ben soppesate, comunque mostrano la difficile situazione del ruolo in un Partito alla ricerca del concetto di centrosinistra, di Campo Largo, di se stesso e del tempo perduto.

Majocchi, 21 anni, è il più giovane segretario che Latina abbia avuto. E segue quella Franca Rieti che, in uno dei momenti più duri del Pd, senza neanche un Segretario provinciale alle spalle con cui confrontarsi, è stata capace di costruire alleanze, di far digerire ai suoi che “no, il candidato nostro non lo avremo, andremo con Coletta“. E di portare il Pd alla vittoria condivisa e al governo.

Ma il Pd pontino resta in mezzo a un guado di ricambio generazionale, non solo dei Segretari. E non da ieri.

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