L’autogol Pd che regala la scena alla ministra Azzolina

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Sulla scuola nuovo scontro tra Pd e Cinque Stelle. Andrea Marcucci attacca e fa sponda involontaria con Matteo Salvini. In questo modo lascia alla Azzolina la guida del fronte anti Carroccio.

Il recupero degli apprendimenti ci sarà. Comincerà dai primi di settembre (in alcuni casi in presenza, in altri, per il secondo grado, a distanza, a seconda dell’autonoma scelta delle singole scuole) e proseguirà anche durante i prossimi mesi, così come previsto dalle norme che regolano il nuovo anno scolastico, che sono il frutto della gestione del periodo di emergenza sanitaria vissuto dal Paese. Nessun allarme, dunque”. (Leggi qui).

Nasce tutto da qui: dalle parole del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Forse l’anno scolastico non comincerà dappertutto il 14 settembre, forse in qualche regione si aspetterà lo svolgimento dell’election day, ma è chiaro che sull’anno scolastico il Governo si sta giocando molto. Anche sul piano politico. Per questo l’attacco plateale del Pd alla ministra Lucia Azzolina rischia di trasformarsi in un “inaspettato regalo politico ai Cinque Stelle e alla stessa Azzolina. La quale da mesi fronteggia gli attacchi della Lega di Matteo Salvini e dell’intero centrodestra.

Andrea Marcucci e Nicola Zingaretti Foto © Imagoeconomica / Stefano Carofei

Andrea Marcucci, capogruppo Dem al Senato, ha definito “inefficiente” il contributo della ministra dell’Istruzione nella preparazione del rientro a scuola il 14 settembre. Per il capogruppo al Senato dei Cinquestelle Gianluca PerilliMarcucci vuole inaugurare una nuova fase della maggioranza che non si sa dove porterà e a chi gioverà. Noi continuiamo a sostenere il lavoro del governo: il Pd decida da che parte stare”.

Marcucci aveva attaccato: “Salvini fa la sua solita partita: scommette preventivamente sul disastro. Io prediligo un’altra impostazione di gioco: i problemi vanno affrontati e se possibile risolti. E in tal senso mi pare insufficiente il contributo che sta portando la ministra Azzolina. Spero migliori di qui a settembre. Siamo ancora nella fase in cui bisogna fare di tutto affinché l’inizio della scuola non sia un dramma, certo è che il tema è stato affrontato in ritardo e con qualche incertezza di troppo. È da marzo che sappiamo che questa era la priorità, si doveva lavorare tutti a testa bassa per creare le migliori condizioni a settembre. La ministra purtroppo è sembrata a tratti più interessata a trovare un capro espiatorio”.

LUIGI DI MAIO. FOTO © PAOLO CERRONI / IMAGOECONOMICA

Quindi è intervenuto il ministro Luigi Di Maio, spiegando: “La ministra Azzolina e tutto il Governo hanno tranquillizzato le famiglie, gli insegnanti e gli studenti sul fatto che la scuola riparta. Deve ripartire in sicurezza. Ma voglio dirlo chiaramente. L’Italia come Governo deve garantire anche in un periodo difficilissimo come quello che stiamo vivendo legato alla pandemia i diritti fondamentali. Tra questi c’è il diritto all’istruzione, allo studio. C’è anche il diritto al voto che dobbiamo garantire ed è per questo che si voterà il 20 e il 21 settembre, in sicurezza ma si voterà”.

Pd e Cinque Stelle dovranno decidersi una buona volta. Ha senso parlare di alleanze politiche ed elettorali e poi dividersi platealmente su un tema clou come la scuola? Regalando una sponda alla Lega e al centrodestra? La risposta è no. (Leggi qui I dilettanti al potere).

Una cosa però è chiara: se la scuola riaprirà, il merito politico se lo prenderà tutto Lucia Azzolina. Come unica avversaria di Matteo Salvini.

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