L’autunno bollente di Coppotelli

Il nuovo allarme lanciato dal Segretario Generale Regionale Cisl del Lazio. Si va verso una tempesta perfetta. "Prezzi alle stelle e stipendi fermi” chiede di applicare anche nel Lazio lo schema voluto da Draghi a livello nazionale. Preoccupazioni per il Pnrr "Troppe nuvole si addensano su quei progetti”

Lo aveva previsto nove mesi fa. Ed aveva lanciato l’allarme. Ma nessuno lo ha ascoltato. Il Segretario Generale Regionale Cisl del Lazio Enrico Coppotelli era entrato a gamba tesa sul clima di festa dello scorso Natale. Aveva avvertito che era in arrivo nel 2022 una ‘tempesta perfetta‘. Anticipata dai numeri di Bankitalia. I fatti hanno detto che non si sbagliava. (Leggi qui: Lazio, allarme Cisl: «Verso la tempesta perfetta»).

Ora il massimo esponente della Cisl nel Lazio lancia un nuovo alert. E chiede con urgenza «un confronto rapido e costruttivo: troppe nuvole si addensano sui progetti del Pnrr. Occorre una gestione più partecipata sul futuro del nostro territorio».

La nuova tempesta perfetta

Enrico Coppotelli (Foto: Alessia Mastropietro © Imagoeconomica)

La profezia non è complessa. Coppotelli avverte che «in autunno la congiuntura economica e geopolitica rischia di produrre una tempesta perfetta anche nella nostra regione».

A cosa si riferisce il Segretario. «Al combinato disposto tra la questione del prezzo del gas e più in generale dell’energia e le conseguenze derivanti dalla siccità, da una pandemia non ancora domata e da tutta una serie di situazioni che non potranno essere definite». E cosa impedisce di prenderle in esame e definirle? Mancano 38 giorni alle elezioni politiche del 25 settembre. Subito dopo inizierà la campagna elettorale per le regionali del Lazio. Questo impedisce di definire la situazione: «proprio per il duplice appuntamento con le urne».

Enrico Coppotelli non chiede la riunione di un tavolo nel quale i vari protagonisti politici possano poi dire in campagna elettorale d’esserci stati. Chiede invece una cosa molto più concreta ed efficace: la stessa che nelle scorse settimane aveva portato il Segretario generale nazionale Luigi Sbarra a definire «importante» l’iniziativa assunta dal premier Mario Draghi. Coppotelli chiede anche per il Lazio «una gestione partecipata dell’emergenza sociale anche nel disbrigo degli affari correnti».

Gli stipendi valgono sempre meno

Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica

Il Segretario Generale regionale Cisl del Lazio ritiene che la stessa impostazione data dal premier Draghi su scala nazionale debba essere applicata anche su scala regionale.

A partire da un tema che è il killer silenzioso delle buste paga. Tutte le buste paga. Quel killer si chiama inflazione: significa che se i prezzi di tutte le cose aumentano ma gli stipendi restano uguali, i soldi nelle buste paga valgono meno.

L’inflazione, per Coppotelli è «la più iniqua delle tasse. Perché riducendo il potere di acquisto, colpisce di più i ceti bassi che spendono in consumi la maggior parte del loro reddito. E questo vale sia per i salari che per le pensioni. Salvaguardare il potere d’acquisto dei lavoratori e dei pensionati è l’imperativo categorico. Ma questo risultato si può ottenere soltanto rafforzando le misure di supporto alle fasce deboli e far ripartire gli investimenti».

Chiede allora che anche il Governo regionale ponga l’attenzione su questo aspetto, come in parte si sta già cercando di fare. Ma è altresì urgente un confronto rapido e costruttivo sul futuro della nostra Regione.

Nuvole sul Pnrr

Foto: Michael Gaida © Pixabay

A preoccupare più di ogni altra cosa il Segretario è quello che doveva essere il motore della ripresa: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sul quale «Vediamo troppe nuvole sui progetti del Pnrr, occorre una gestione più partecipata sul futuro del nostro territorio».

È il tema che nei mesi scorsi Enrico Coppotelli aveva sollevato quando erano stati diffusi i numeri sull’economia del Lazio sia da Bankitalia che da Svimez. Un rapporto «obiettivamente preoccupante per un territorio di frontiera come il Lazio. Vale la pena ricordare che lo studio dello Svimez nella sostanza dice che l’incertezza indebolisce la ripresa e finisce con l’allargare il divario tra nord e sud del Paese».

Quali sono i parametri che allarmano Coppotelli? Nel Mezzogiorno la crescita del Pil è inferiore di quasi un punto rispetto al Centro-Nord, i consumi sono in caduta libera, l’inflazione è più alta, l’occupazione precaria. «E in una fase storica nella quale la stabilità di governo serviva per programmare e realizzare investimenti pubblici e privati ma anche per abbassare le tasse, ci ritroviamo con una lunghissima stagione elettorale davanti».

Poche prospettive

I segnali che giungono dai posti di lavoro non fanno sorridere. Nel Lazio l’occupazione ha fatto registrare segnali positivi soltanto sul versante del tempo determinato e di quella precaria. «Compromettendo sul nascere ogni prospettiva di stabilità e quindi di aumento dei consumi e di tutto il resto. L’aumento del costo dell’energia avrà conseguenze enormi, per esempio, nei trasporti. Con tutto quello che ne deriverà».

Nasce da qui la preoccupazione legata all’utilizzo dei fondi del Pnrr. «Nel Lazio rischiamo che la debolezza degli interventi verticali e di filiera pregiudichi anche l’opportunità di beneficiare della domanda aggiuntiva di beni e servizi avanzati incentivata dal Piano, alimentando importazioni piuttosto che un ampliamento dell’offerta interna. Che potrebbe trovare anche nei territori del Lazio una possibile localizzazione strategica».

Le scelte di politica industriale del Lazio per Coppotelli «dovranno essere calate in una prospettiva di sostenibilità e qualità del lavoro».

Autunno bollente

Enrico Coppotelli. Foto Livio Anticoli / Imagoeconomica

La prospettiva è quella di ritrovarsi con un autunno nel quale i prezzi saranno esplosi, spinti alle stelle dai costi dell’energia necessaria per produrli. Ed allo stesso tempo gli stipendi siano rimasti fermi. Innescando così l’effetto micidiale dell’inflazione.

«Ecco perché dobbiamo essere consapevoli che avremo davanti un autunno “bollente”. Saremo chiamati tutti, nella diversità e nel rispetto dei ruoli, al senso di responsabilità».

Nel Lazio, Conclude Enrico Coppotelli «non dobbiamo mai dimenticare che nei prossimi mesi le scelte saranno decisive per il futuro e la Cisl in questo territorio farà la sua parte con queste coordinate».

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