Lavoro e commercio: via agli hub del Lazio

Due progetti della Regione. Per favorire la ripresa del Commercio e l'Occupazione. Nascono 4 hub con il progetto Cultura, Socialità e Lavoro. Via alle Reti d'Impresa con il bando Le Strade del Commercio

C’è Cassino e ci sono tutti gli altri capoluoghi delle province del Lazio; non c’è Frosinone. Giurano che non sia stata una scelta politica ma solo il risultato di un percorso costruito per mesi. Che ha portato Cassino ad essere uno dei 4 hub del Progetto “Cultura, Socialità, Lavoro”.

L’obiettivo è quello di incrementare l’occupazione favorendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, fare formazione sugli avvisi regionali. Punta a fornire attività specifiche: laboratori formativi su mobilità transnazionale, laboratori per nuovi cittadini e quelli per nuclei fragili, lo Sportello lavoro e autoimprenditorialità e lo Sportello Informa donna.

Un progetto che si affianca ai futuri poli commerciali sui quali la Regione Lazio scommetterà. Lo farà per ridare ossigeno alle attività commerciali che sono state messe a dura prova da due anni di pandemia. Colpa delle restrizioni, deii distanziamenti ed ora anche dei rincari innescati dal conflitto in Ucraina.

Valorizzare il territorio e la coesione

L’edizione 2022 del bando Le Strade del Commercio è stata presentata a Roma, nella libreria Eli. A spiegarlo sono stati il Governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il suo assessore allo Sviluppo Economico Paolo Orneli e la Responsabile delle Attività Produttive della Capitale Monica Lucarelli

Paolo Orneli

I finanziamenti riguarderanno i comuni laziali ed i 15 Municipi della Città Eterna. Quindici milioni di euro andranno per fortificare la Rete di imprese su strada. Tra gli obiettivi: favorire l’innovazione e la coesione per valorizzare il territorio. Ma cosa sono le Reti? I negozi si mettono insieme e realizzano delle iniziative capaci di attrarre consumatori: fa bene a loro e fa bene ai territori che tornano così a vivere ed essere vissuti.

Ma come verranno selezionate le Reti? Sarà un promotore ad individuare i possibili partecipanti, per poi elaborare un progetto di sviluppo. L’attenzione si sposta, così, sui comuni del Lazio e sui Municipi, ai quali spetterà l’onere di approvare o meno l’iniziativa.

Con questa seconda edizione delle “Strade del Commercio”, vogliamo dare nuovo slancio e competitività alle imprese del territorio” ha detto il Governatore. Aggiungendo che “Micro, piccole e medie aziende, rappresentano il fondamento dell’economia laziale. Da queste realtà, dipendono tante famiglie che hanno bisogno, ora come non mai, di sostegno.” 

I comuni, straordinari aggregatori

Per ogni programma di Rete è previsto un massimale di 100mila euro da investire. Cifra, ripartita in 3 acconti: un primo, che prevederà il 30 percento dell’importo. Ne seguirà un altro, con il 60 percento, in base al calcolo di una rendicontazione media. Mentre l’ultimo, prevederà il 10 percento delle spese complessive. 

Un impegno che prende in considerazione anche i fattori strategici che le Reti possono garantire. Prima tra tutti, l’offerta di commerci con i soggetti non appartenenti alla Rete stessa, seguita dalla comunicazione tra i punti di riguardo del territorio. Rilevanti, inoltre l’accessibilità e la mobilità sostenibile, ma soprattutto la qualità urbana (presenza di aree verdi, segnaletica).

Per Zingaretti non ci sono dubbi. “Giocano un ruolo fondamentale i comuni, maggiori conoscitori delle nostre zone, capaci di essere straordinari aggregatori. Si apre così, un nuovo capitolo in cui dai luoghi del Lazio, nascono progetti condivisi per il bene di tutta la comunità.” 

Gli interventi dovranno essere realizzati entro 18 mesi dall’emissione del finanziamento. 

Quattro hub laziali del progetto

L’impegno della Regione Lazio, viaggia anche sul fronte dell’occupazione lavorativa di cittadini e cittadine. Al via, perciò, 4 hub del Progetto “Cultura, Socialità, Lavoro”. Le città interessate dalle iniziative sono: Cassino, Latina, Rieti e Viterbo. 

Sei milioni di euro investiti per favorire l’occupazione, bilanciando la domanda e l’offerta lavorativa. Si investirà sulla formazione: sono previsti, infatti, laboratori per i nuovi cittadini e per nuclei familiari con difficoltà. 

 “Entro l’estate andremo nelle province per inaugurare gli Hub. Apriremo nuovi poli per lo sviluppo e l’innovazione, che occupano uno spazio strategico nello scenario lavorativo del Lazio”. Con l’attivazione dello Sportello “Informa Donna”, il progetto tutela e valorizza anche l’occupazione femminile. “Si tratta di una nuova sfida, che porteremo avanti con determinazione per il bene di tutti e tutte”, conclude il Governatore.

Coesione sociale e occupabilità

Convinto della bontà dell’iniziativa, anche l’Assessore al Lavoro, ai Nuovi Diritti e alla Formazione della Regione Lazio, Claudio Di Berardino. Che sostiene: “Un progetto della durata di 3 anni, inserito nel Programma GOL – Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori del PNRR, che punta all’apertura territoriale, con la rete di servizi regionali.”

 L’Assessore insiste sulla creazione di strutture per la collettività per promuovere la coesione sociale, l’occupabilità e l’apprendimento, nei territori coinvolti. “Bisogna favorire la cooperazione tra i cittadini, amministrazioni pubbliche, terzo settore ed università con progetti innovativi, ma radicati nel territorio.”

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