In fuga dalle zone rosse: il Lazio vara la quarantena. Merci e lavoratori: via libera

Foto © Marco Cremonesi / Imagoeconomica

Il Lazio dispone la quarantena per chi arriva dalle zone rosse. Libera circolazione per merci e lavoratori. Giovedì il bando per aiutare le imprese a passare allo smart working

L’allarme era per le fabbriche. I legami tra Lazio e Lombardia con Emilia Romagna sono tantissimi. Su quell’asse viaggiano ogni giorno milioni di euro in materie prime, semilavorati, componenti e prodotti finiti. La chiusura ermetica delle Regioni del Nord e delle province del Centro Nord avrebbe significato lo stop produttivo per molte realtà produttive del Lazio.

L’ordinanza del Lazio

Nel pomeriggio la Regione Lazio ha varato l’Ordinanza del Presidente che si integra a quella nazionale del Governo. Tiene conto delle persone che nella nottata scorsa sono scappate dalla Lombardia, infischiandosene del fatto che potrebbero avere portato nuovi ceppi del virus nel Lazio, nel loro paese, tra i familiari con cui dividono la casa.

La sede della Giunta Regionale del Lazio Foto © Stefano Petroni

Per questo l’ordinanza impone “a tutte le persone che abbiano fatto, stanno o faranno ingresso nella Regione Lazio dalle ‘zone rosse’, di comunicarlo. Il numero verde 800.118.800 si coordina con il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl competente, con il medico di famiglia o il pediatra“.

A firmarla sono stati l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato ed il vice presidente della Regione Daniele Leodori che sta sostituendo il presidente Nicola Zingaretti, confinato in casa da quando ha scoperto ci avere anche lui il Coronavirus.

L’ordinanza impone a chi viene dalle zone rosse “di osservare la permanenza domiciliare, il divieto di spostamenti e viaggi. Di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza fino alla valutazione a cura del dipartimento di prevenzione”.

Viene disposta la sospensione delle attività (fino a nuove disposizioni) per piscine, palestre e centri benessere.

Camion, merci, lavoratori

Nel provvedimento di Leodori e D’Amato non si fa riferimento a merci e lavoratori. Perché su quei temi ha già definito il quadro la disposizione varata la notte scorsa dal Governo Conte.

«Le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati» ha messo in chiaro il Governo. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa. C’è poi la posizione del personale che conduce i mezzi di trasporto: può entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi al loro interno, ma solo per le esigenze di consegna o ritiro delle merci.

La flotta Pigliacelli

Per loro valgono le norme di prudenza ripetute fino alla noia in questi giorni: evitare di avere contatti fisici come strette di mano, abbracci, parlare in maniera ravvicinata.

Ci sono poi casi particolari: ad esempio le persone che dalle zone rosse lavorano al di fuori. Il principio è lo stesso e cioè evitare il più possibile d’uscire dalla zona rossa, se è indispensabile ci sarà una deroga per comprovate esigenze lavorative. A spiegarle è stato in serata il ministro per gli Affari Regionali Vincenzo Boccia con il capo della Protezione Civile.

In pratica: le limitazioni si applicano alle persone fisiche. Non si applicano alle merci. Sono consentiti gli spostamenti delle persone per motivi di lavoro, salute ed altre necessità inderogabili.

Nel Lazio via allo smart working

Gli uffici della Regione a Roma resteranno chiusi lunedì e martedì per la sanificazione; poi si procederà con le sedi periferiche. La seduta di Consiglio programmata per lunedì è stata rinviata; rinviate anche le Commissioni.

Il principio è limitare il più possibile gli spostamenti, rimanere di più a casa. E per lavorare come si fa? La Regione Lazio nel pomeriggio ha stanziato 2 milioni di euro per favorire lo smart working.

Ufficio smart

Ad annunciarla, da casa, è stato il governatore Nicola Zingaretti: suo malgrado testimonial dello smart working. L’obiettivo “è di aiutare le imprese del Lazio a proseguire la loro attività e permettere ai lavoratori di lavorare da casa in questo momento di emergenza epidemiologica“.

Lo strumento sul quale si punta è un avviso pubblico. Risponde alle specifiche richieste ricevute pochi giorni fa dalla Regione Lazio durante un incontro della Giunta regionale con le associazioni degli imprenditori ed i sindacati.

L’avviso pubblico verrà pubblicato giovedì prossimo con modalità a sportello.

Il bando – chiariscono gli assessori al Lavoro Claudio Di Berardino ed allo Sviluppo Economico Paolo Ornelisarà rivolto a tutti i datori di lavoro iscritti alla Camera di Commercio o in possesso di partita Iva e con almeno 3 dipendenti”.

Il finanziamento potrà essere utilizzato sia per servizi di consulenza e formazione finalizzati all’adozione di un piano di smart working, sia per l’acquisto di strumenti tecnologici per l’attuazione del piano di smart working aziendale”.

Una volta finita l’emergenza, lì’investimento rimarrà in azienda. Per la Regione è “un valido progetto, capace di incrementare la produttività delle imprese e migliorare il benessere dei lavoratori anche attraverso una maggiore conciliazione dei tempi di vita e lavoro“.